meri56

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Proprietario Casa
mi sembra , però , che una quota, credo il 30% vada ripartita per millesimi. Almeno così mi hanno detto quando lo scorso inverno abbiamo messo i contatori e la nuova caldaia
Una quota, variabile e non mi risulta stabilita per legge (dalle mie parti è in genere il 20/25% secondo delibera dell'assemblea), viene di solito ripartita in millesimi per il semplice fatto che anche chi non ha consumato aveva a disposizione un impianto funzionante. Infatti se, per assurdo, durante una stagione invernale nessuno consumasse, ci sarebbero ugualmente delle spese solo per tenere acceso l'impianto.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Una quota, variabile e non mi risulta stabilita per legge (dalle mie parti è in genere il 20/25% secondo delibera dell'assemblea), viene di solito ripartita in millesimi per il semplice fatto che anche chi non ha consumato aveva a disposizione un impianto funzionante. Infatti se, per assurdo, durante una stagione invernale nessuno consumasse, ci sarebbero ugualmente delle spese solo per tenere acceso l'impianto.
E quelle spese sarebbero i fissi dei contatori, perché se nessuno consuma la caldaia è in stand by e consuma niente.
 
Ultima modifica:

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Non per polemica ma per sincero interesse, mi spieghi meglio a che tipo di impianto ti riferisci?
Ok, impianto centralizzato con riscaldamento e ACS prodotta dal boiler per 9 utenze così diviso:
10 contatori elettrici e 10 del gas e 10 dell'acqua così divisi:
1) 1 contatore elettrico parti comuni a cui oltre alla caldaia sono collegate le luci interne, quelle esterne, il citofono o videocitofono, l'eventuale cancello carrabile automatico, l'apertura del cancelletto perdonale e quello d'ingresso nel condominio più eventuali ascensori (se previsti).

2) 1 contatore acqua generale a cui sono collegati le fontanelle esterne, i pozzetti esterni e l'ingresso della caldaia, e il resto del condominio.

3) 1 contatore acqua per ogni alloggio esterno allo stesso (sotto contatore), a valle del contatore generale, che rileva la quantità d'acqua nel singolo alloggio. La differenza tra le letture sul generale e quelli privati ti darà l'acqua che viene utilizzata per il funzionamento generale della caldaia, dei pozzetti esterni se ci sono e delle perdite di carico dell'impianto.
Esempio lettura acqua del generale 2.000 m³ lettura dei singoli 100+200+300+500+100+250+100+300+0 = 1.850 m³.
2000-1850 = 150 m³ (per differenza attribuibile alle parti comuni quindi l'unica spesa da dividere in millesimi comprensivo di fisso del contatore...questo per essere più che precisi).

4) 1 contatore elettrico individuale per ogni utenza (come già avviene) e dove ognuno ha i suoi consumi.

In impianti di questo tipo viene montata sempre una centralina in caldaia e su ogni piano per ogni appartamento ne hai un'altra che è collegata con la principale in caldaia che rileva tutti i dati di utilizzo dell'acqua calda.

In impianti di questo tipo è possibile risalire ai consumi ed esistono ormai delle applicazioni per tablet e smatphone apposite che ti permettono di controllare questi dati e scaricarli, come all'incaricato di leggerli senza entrare per forza in casa.

Ovviamente sono impianti un pò particolari, difficili da vedere nei condomini esistenti proprio perchè abbastanza complessi e richiederebbero non poche opere murarie per adeguarli (questo comprensivo di sottocontatori per i consumi), ma che ormai si stanno utilizzando su quelli nuovi.

La mia esperienza mi dice che anche a parità di millesimi e di superfici non avrò mai gli stessi identici consumi sia d'acqua che di gas poichè questi dipendono sia:
  • Dal numero effettivo degli utilizzatori (sia nell'attico che nel piccolo appartamento) se ci sono 2 persone, pur essendoci tanti apparecchi in più o in meno, a parità di numero di persone per forza non puoi utilizzare più cose contemporaneamente, ma quelle per forza.
Posso avere 3 bagni e l'altro 2, ma se siamo in 2 in entrambi gli alloggi, per forza chi ha 3 bagni non può usarli tutti e tre in contemporanea (ma solo 2 al massimo), come nell'altro.

  • Dall'uso che gli utilizzatori ne fanno, e anche a parità di utilizzatori e di mq ognuno utilizza le risorse in maniera molto differente, tant'è vero che in alloggi che ho reallizzato (tutti uguali) morire se c'era un consumo uguale all'altro...tutti diversi.

Ecco perchè si fanno queste scelte.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
L'ACS comunque la rilevi anche dal contatore dell'acqua del singolo
Se tu hai dato un occhio alla tabella postata da @marefix, nelle spese c'é la contabilizzazione a consumo dell'acqua fredda sanitaria non c'é la contabilizzazione a consumo dell'acqua calda ma una ripartizione confusa con il prelievo di calore per il riscaldamento degli ambienti.
E' anche vero che il riscaldamento dell'acqua calda nel periodo invernale, in certi tipi di caldaia, avviene come "fringing benefitz" del riscaldamento degli ambienti.
Tuttavia questo non giustifica l'assenza di contatori sulla linea dell' ACS e quindi la sua contabilizzazione a consumo.

credo il 30% vada ripartita per millesimi.
si il 20 o 30% viene ripartito in millesimi secondo l'ultima tabella millesimale in vigore relativa al riscaldamento.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Tuttavia questo non giustifica l'assenza di contatori sulla linea dell' ACS e quindi la sua contabilizzazione a consumo.
Infatti le centraline di controllo servono anche anche quello (di solito sono dei display con multifunzioni un pò come i contatori elettrici, infatti richiami i vari dati pigiando i tasti sopra di esso)...diciamo che un impianto studiato e messo giù come quello che avevo descritto sopra, riesci a contabilizzare quasi tutto, e ripartisci grazie alle letture incrociate, tra il generale ed i singoli quello che uno consuma effettivamente e solo una piccola differenza tra la somma delle singole letture e quella della presa generale la ripartisci con le tabelle millesimali, ripeto è una piccola parte che incide molto poco rispetto al contabilizzato.

Tutto il resto invece lo riparti a misura, ovviamente SE l'impianto è studiato in questo modo, inoltre c'è un grande vantaggio che non viene considerato:
  • Pur essendoci una sola caldaia, con queste centraline è possibile gestire la temperatura del proprio appartamento indifferentemente dalla temperatura degli altri, per cui di fatto equivale ad avere un riscaldamento autonomo a tutti gli effetti con tutti i pregi

  • La legislazione ormai ci sta portando a progettare edifici che sopra le 4 unità immobiliari non è più possibile creare 4 impianti autonomi ma è necessario fare un unico impianto che, per evitare problemi sulla ripartizione delle spese future (a cui spesso succedono dei contenziosi tra condomini), per forza deve essere realizzato in un certo modo. Prevenire è meglio che curare. http://www.espertorisponde.ilsole24ore.com/problema-settimana/caldo-si-paga-consumo:20120723.ph

.


  • In Piemonte già da qualche anno, gli edifici di nuova costruzione con piu di 4 unità immobiliari ormai hanno l'obbligo di impianto centralizzato, per cui è facile ed è pensabile che possano altre Regioni dotarsi di un sistema del genere...
ecco perchè sta diventando fondamentale non solo realizzare l'impianto in un certo modo, ma almeno adeguare il riscaldamento dei vecchi condomini e contabilizzarlo in un certo modo.


 

Allegati

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marefix

Membro Attivo
Proprietario Casa
Pero,con questa ripartizione, io rimpiango di "MOLTO" la mia bella caldaia in cucina!!Vi chiedo gentilmente se potete dirmi ,visto la "botta" che ho preso,dove e cosa posso obiettare .grazie
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
.diciamo che un impianto studiato e messo giù come quello che avevo descritto sopra, riesci a contabilizzare quasi tutto,
Sono evidentemente dura di comprendonio. Ho capito il tipo di impianto ipotizzato, tuttavia continuo a non capire come, in caso di nessun consumo, non ci siano spese. Mi spiego: se uso l'acqua calda o il riscaldamento i contatori stabiliscono il mio consumo ma a monte ci deve essere un impianto che scalda l'acqua sia per uso sanitario sia per uso riscaldamento, affinchè questa sia disponibile a richiesta. Se non c'è richiesta l'acqua viene comunque mantenuta in temperatura e questo ha un costo, perlomeno se parliamo di impianti a gas. E appunto per questo i condomini che hanno adottato i contabilizzatori di calore (e a Genova ad esempio sono parecchi) hanno anche stabilito una quota fissa da pagare secondo la vecchia tabella riscaldamento. In pratica non paghi per l'uso bensì per la "possibilità" di uso.
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Pero,con questa ripartizione, io rimpiango di "MOLTO" la mia bella caldaia in cucina!!Vi chiedo gentilmente se potete dirmi ,visto la "botta" che ho preso,dove e cosa posso obiettare .grazie
Non ho la competenza per capire dove sta l'inghippo, tuttavia dal riparto che hai postato, si evince, se ho ben capito, che scaldare 1 mc. d'acqua costa oltre 23 euro
(componente calore/mc. consumo), una cifra veramente esosa. Ci si chiede come un impianto nuovo e suppongo ad alto rendimento, possa generare un consumo del genere. Forse è il caso di farselo spiegare dall'amministratore.
 

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