tu e
@Franci63 (che ad ogni tuo intervento mette il mi piace), vi siete arroccati in una posizione solo ipoteticamente difensibile.
Non corrisponde al vero l’affermazione che metto il mi piace a
@basty ad ogni suo intervento, quantunque spesso,mi trovi in accordo con lui.
Non ho “ posizioni solo ipoteticamente difensibili “ ( tra l’altro, bello il neologismo “difensibili “).
Ho opinioni, che a volte contrastano con le tue; non è mica una questione personale.
Ne ho mai sostenuto l’idea di dare l’usufrutto, anzi, ho scritto ben altro:
Se davvero tua sorella intende vendere conviene proprio accordarsi e vendere insieme, lasciando stare i giudici .
Con i soldi ricavati potrai sempre aiutare il compagno di tua madre , anche se non è la strada da te preferita.
L’unica alternativa è quella di rilevare tu la quota di tua sorella.
Certamente, ma se la madre non ha pensato di lasciare l’usufrutto al compagno come quota disponibile , non vedo perché la sorella dovrebbe essere giudicata male se spera di poter vendere quello che è suo.
La generosità è sicuramente apprezzabile, ma non può essere pretesa.
Come vedi ho suggerito altre strade, perché non sempre si può ottenere quello che si desidera, anche se animati da ottime intenzioni.
Però continuo a sostenere, come
@basty, che , se uno avesse il 50%di usufrutto, non gli è impedito di abitare legittimamente l’immobile, senza impedire pari uso all’altro comproprietario.
È una situazione consigliabile? Secondo me no.
È lecito? Si.
Quanto alla chiosa finale :
Questo tu e
@Franci63 riuscite a realizzarlo?
In comunicazione si dice che se l’interlocutore non capisce, e perché chi parla (o scrive) non è stato in grado di spiegarsi , o non aveva validi argomenti .
Sarà questo il caso , o è solo che la buona creanza è diventata un “optional”?