Daniele 78

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Per curiosità, mi piacerebbe sapere se esistono porzioni di fabbricato a cavallo delle due particelle...:^^:: non vi sto a raccontare cosa comportano. :shock:
Sarebbe un problema ma sarebbe risolvibile la cosa, ad esempio se ci fosse un'unica scala al centro divisa in due. Semplicemente la stacchi da un mappale o l'altro (o entrambi) facendo un tipo mappale e fai una singola particella per le parti comuni al centro fattibilissimo, ovviamente devi fare comunque il rilievo. Praticamente 3 particelle (le 2 metà e le parti comuni).

Fosse così a mio avviso converebbe comunque fondere le 2 particelle e risolvi tutti i problemi (ma comunque il rilievo strumentale non te lo toglie comunque nessuno).
 

basty

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Scusa ma acnh'io insisto
Anche la tua ipotesi è plausibile, ma non la ritengo molto probabile.

Non discuto sulla valenza del catasto in quanto tale, su cui hai sotanzialmente ragione.

Nel caso di chi ha postato la discussione, non mi pare che il frazionamento delle due particelle sia sorto successivamente, a seguito di una separazione in due di un originario condominio.
Se così fosse lo dovrebbero sapere: il condominio come tipologia costruttiva è abbastanza recente, diciamo a partire dagli anni '50 come diffusione.

Credo più probabile invece che la casa sia stata costruita da un unico proprietario su due lotti contigui: lo fa pensare il fatto che dica che il tetto è unico; se fossero due edifici adiacenti, ognuno avrebbe la propria struttura e sarebbe separabile.

Detto questo sarebbe stato opportuno, nella successiva vendita stabilire queste cose: senza vedere la storia e gli atti, non metterei la mano sul fuoco per nessuna delle due ipotesi.
 

basty

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Sarebbe un problema ma sarebbe risolvibile la cosa, ad esempio se ci fosse un'unica scala al centro divisa in due. Semplicemente la stacchi da un mappale o l'altro (o entrambi) facendo un tipo mappale e fai una singola particella per le parti comuni al centro fattibilissimo, ovviamente devi fare comunque il rilievo. Praticamente 3 particelle (le 2 metà e le parti comuni).

Fosse così a mio avviso converebbe comunque fondere le 2 particelle e risolvi tutti i problemi (ma comunque il rilievo strumentale non te lo toglie comunque nessuno).
Scusa ma questo non c'entra molto.
Non stiamo discutendo di soluzioni per rappresentare catastalmente una situazione.
ma capire la situazione dalla descrizione catastale.

Tra l'altro quanto affermi mi sembra anche impreciso: non è che frazioni, stacchi ed aggreghi come ti pare: l'operazione deve coincidere con le titolarità.

Quando chiedevo se esistevano locali a cavallo delle due particelle, non è detto che fossero locali in comunione: una u.i. a cavallo di due particelle l'ho vista accatastata in 3 modi diversi, nessuno dei quali rispondente alla circolare della Direzione Normativa del Catasto. In passato, e purtroppo ancora oggi, molti tecnici recitavano a soggetto, a braccetto con altrettanto "incompetenti" addetti all'ufficio preposto alla accettazione. Ma anche questo non riguarda il presente caso.
 

Daniele 78

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Scusa ma questo non c'entra molto.
Non stiamo discutendo di soluzioni per rappresentare catastalmente una situazione.
ma capire la situazione dalla descrizione catastale.

Tra l'altro quanto affermi mi sembra anche impreciso: non è che frazioni, stacchi ed aggreghi come ti pare: l'operazione deve coincidere con le titolarità.

Quando chiedevo se esistevano locali a cavallo delle due particelle, non è detto che fossero locali in comunione: una u.i. a cavallo di due particelle l'ho vista accatastata in 3 modi diversi, nessuno dei quali rispondente alla circolare della Direzione Normativa del Catasto. In passato, e purtroppo ancora oggi, molti tecnici recitavano a soggetto, a braccetto con altrettanto "incompetenti" addetti all'ufficio preposto alla accettazione. Ma anche questo non riguarda il presente caso.
La situazione ovviamente la rappresenti in base alla titolarità degli occupanti, se è un unico condominio può fondere perché il titolare è il condominio stesso quindi è fattibile la cosa.

Oggi una particella accatastante senza seguire la circolare dell'ex Agenzia Territorio oggi verrebbe cassata già al momento della spedizione on line del l'accatastamento (ecco perché parlavo di paletti); almeno all'ufficio provinciale di Biella sono estremamente rigorosi in ciò, non te la fanno passare.

Per un tratteggio e una campitura sulla planimetria ti bocciano la pratica, il che è già tutto dire. In passato sicuramente facevi un po il comodo tuo oggi sono estremamente fiscali non fai quello che vuoi, però almeno gli errori sulle planimetrie calano ed è più facile capire per noi Tecnici le planimetrie già in banca dati depositate da altri! Per fortuna oserei dire!
 

margherosa

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Allora, eccomi! ho letto attentamente le vostre risposte e vi ringrazio, anche se pare che chi si e' avvicinato di piu' alla corrente di pensiero dominante all'ufficio tecnico sia Daniele 78. per completezza d'informazione aggiungo che c'e' stato stamattina tutto un giro di consultazioni tra diversi professionisti di uffici tecnici di piu' comuni della zona in cui abito, e tutti hanno concordato che l'esistenza di due mappali sia dirimente, nel senso che ogni mappale e' indipendente dall'altro. Per rispondere a Basty, da quello che so pare che l'esistenza di due mappali sia da ricondurre a una costruzione effettuata in tempi diversi credo dallo stesso proprietario (si parla di una palazzina di vecchissima costruzione), ma pare che la cosa sia ininfluente per quello che riguarda il mio quesito.
Augurandomi che non debba davvero sentire un avvocato (non ho i soldi!!!!), ho ritenuto di aggiornare il post anche per chi dovesse trovarsi in una simile situazione, che mi pare ingenerare non pochi dubbi anche negli addetti al settore.
Rosyu
 

Daniele 78

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Anche la tua ipotesi è plausibile, ma non la ritengo molto probabile.

Non discuto sulla valenza del catasto in quanto tale, su cui hai sotanzialmente ragione.

Nel caso di chi ha postato la discussione, non mi pare che il frazionamento delle due particelle sia sorto successivamente, a seguito di una separazione in due di un originario condominio.
Se così fosse lo dovrebbero sapere: il condominio come tipologia costruttiva è abbastanza recente, diciamo a partire dagli anni '50 come diffusione.

Credo più probabile invece che la casa sia stata costruita da un unico proprietario su due lotti contigui: lo fa pensare il fatto che dica che il tetto è unico; se fossero due edifici adiacenti, ognuno avrebbe la propria struttura e sarebbe separabile.

Detto questo sarebbe stato opportuno, nella successiva vendita stabilire queste cose: senza vedere la storia e gli atti, non metterei la mano sul fuoco per nessuna delle due ipotesi.
Il nostro condomino anni 30/40 originariamente era un unico mappale ed è un unico edificio/struttura che poi negli anni 80 è stato frazionato (si aveva due scale) ma ora sono due numeri civici diversi ma sono anche 2 condomini differenti pur essendo entrambi sotto lo stesso identico tetto!
 

margherosa

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Daniele 78, qui le scale ed il numero civico sono unici, ma pare che siano sempre state due entita' a se stanti, per cui hanno detto di considerarci indipendenti. Nell'eventualita', ognuno deve accordarsi con i comproprietari del proprio mappale, per cui la verticalita' sopracitata e' comunque da riferirsi sempre ai propri riferimenti catastali.
 

Daniele 78

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Daniele 78, qui le scale ed il numero civico sono unici, ma pare che siano sempre state due entita' a se stanti, per cui hanno detto di considerarci indipendenti. Nell'eventualita', ognuno deve accordarsi con i comproprietari del proprio mappale, per cui la verticalita' sopracitata e' comunque da riferirsi sempre ai propri riferimenti catastali.
Come pensavo, le scale uniche ma di fatto mai considerate come un mappale a parte come B.C.N.C (Bene comune non censibile) oggi dovrebbero essere inquadrate così ma un tempo...andava tutto bene!

Ma anche il nostro condominio è così è normale per i vecchi condomini!
 

basty

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Per rispondere a Basty, da quello che so pare che l'esistenza di due mappali sia da ricondurre a una costruzione effettuata in tempi diversi credo dallo stesso proprietario (si parla di una palazzina di vecchissima costruzione), ma pare che la cosa sia ininfluente per quello che riguarda il mio quesito.
Vedo che confermi quanto sospettavo circa l'origine della situazione: quanto alle conclusioni da trarre invece sarei piuttosto in dubbio. Non sarei così sicuro che la situazione originaria sia così ininfluente: diritti e servitù si trasmettono con continuità.
Daniele 78, qui le scale ed il numero civico sono unici, ma pare che siano sempre state due entita' a se stanti, per cui hanno detto di considerarci indipendenti. Nell'eventualita', ognuno deve accordarsi con i comproprietari del proprio mappale, per cui la verticalita' sopracitata e' comunque da riferirsi sempre ai propri riferimenti catastali.
Quanto tu asserisci dovrebbe trovare riscontro nella descrizione delle parti comuni che nel caso vostro avrebbero dovuto essere specificate sui rogiti.

Cosa viene detto quindi al riguardo dell'ingresso, delle scale, ecc? Cosa si dice del tetto? (credo nulla) Come è definito il confine? Purtroppo non sembra abbiano lasciato una sostanziale evidenza di questa indipendenza delle due unità. Nulla vieta oggi di separarle formalmente ma mi pare che la situazione attuale propenda per una comunione di fatto del tetto. Meglio avreste fatto a formalizzare le vostre opinioni in tempi non sospetti, quando non erano in corso spese o future spese.

Non so se l'ufficio tecnico comunale sia l'ente più adatto a dirimere una questione di proprietà: consiglierei di chiedere il parere di un notaio cui dovreste sottoporre gli atti di provenienza.

Credo di aver presente la vostra situazione: da mia moglie ho ereditato una situazione alquanto simile, per certi versi anche più complessa, che per ora non ha creato problemi dato che in una divisione ereditaria dei nonni, erano stati chiaramente frazionati i lotti, dichiarando in comunione solo il vano scala e la relativa porzione verticale. Ma la parte rimasta ai miei suoceri era di fatto realizzata su particelle distinte, ecc. ecc. Oggi abbiamo provveduto ad una fusione di particelle, proprio per risolvere in parte alcuni aspetti gestionali e di accatastamento. Rimangono ancora situazioni complesse, che se dovessero andare in mano a proprietà diverse creerebbero materia per infinite diatribe.
 

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