E una tabella millesimale di riscaldamento già esistente su cosa si sarebbe basata?
ormai con l'avvento dei contabilizzatori non serve più ma si doveva fare così:
1) CALCOLO DELLE POTENZE TERMICHE DEI RADIATORI
il professionista, incaricato di determinare
le tabelle millesimali del riscaldamento, calcola il volume complessivo e la superficie del termosifone, come se si trattasse di un parallelepipedo, senza cioè contare il numero degli elementi, la loro forma o quant’altro; poi quantifica, con l’aiuto di speciali tabelle, il coefficiente “C” che dipende dal tipo di materiale (ghisa, acciaio o alluminio) e dal tipo di radiatore (piastra, elementi più o meno alettati, scaldasalviette, ecc.); infine introduce i dati nella formula
Q = (314 x S) + (C x V)
dove “Q” è la potenza termica del radiatore, “S” è la superficie convenzionale e “V” è il volume, “314” è la costante sperimentale e “C” è il coefficiente convettivo.
La somma delle potenze termiche di tutti i radiatori di una unità immobiliare costituirà la potenza termica complessiva della stessa unità immobiliare.
2) COEFFICIENTE DI DISTANZA DALLA CALDAIA
L’energia dissipata nell’ambiente è proporzionale alla potenza termica dei radiatori, al tempo di accensione dell’impianto ed alla temperatura dei radiatori. La potenza termica l’abbiamo calcolata, il tempo di accensione è uguale per tutti, quindi rimane da calcolare il coefficiente “K” che tiene conto della distanza dell’unità immobiliare dalla caldaia.
3) LA TABELLA DEFINITIVA
Si moltiplicheranno infine le potenze termiche delle
unità immobiliari per i relativi coefficienti di distanza.
La proporzione tra i numeri ottenuti, rapportata a 1000, costituirà la tabella millesimale di riscaldamento.
Molto frequentemente si basava semplicemente sui mc da riscaldare
metodo seguito per non pensare troppo; anche diffuso.