basty

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E una tabella millesimale di riscaldamento già esistente su cosa si sarebbe basata?
Molto frequentemente si basava semplicemente sui mc da riscaldare. Non tenendo conto delle differenze di esposizione e quindi di fabbisogno.
Ora la normativa prevederebbe invece un calcolo più analitico: altro discorso è chiedersi se ne vale la pena. Più delicato valutare la quota da ripartire in modo fisso. Ma anche qui non crolla il mondo a stabilire una % approssimativa
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
E una tabella millesimale di riscaldamento già esistente su cosa si sarebbe basata?
ormai con l'avvento dei contabilizzatori non serve più ma si doveva fare così:
1) CALCOLO DELLE POTENZE TERMICHE DEI RADIATORI
il professionista, incaricato di determinare le tabelle millesimali del riscaldamento, calcola il volume complessivo e la superficie del termosifone, come se si trattasse di un parallelepipedo, senza cioè contare il numero degli elementi, la loro forma o quant’altro; poi quantifica, con l’aiuto di speciali tabelle, il coefficiente “C” che dipende dal tipo di materiale (ghisa, acciaio o alluminio) e dal tipo di radiatore (piastra, elementi più o meno alettati, scaldasalviette, ecc.); infine introduce i dati nella formula

Q = (314 x S) + (C x V)

dove “Q” è la potenza termica del radiatore, “S” è la superficie convenzionale e “V” è il volume, “314” è la costante sperimentale e “C” è il coefficiente convettivo.
La somma delle potenze termiche di tutti i radiatori di una unità immobiliare costituirà la potenza termica complessiva della stessa unità immobiliare.
2) COEFFICIENTE DI DISTANZA DALLA CALDAIA
L’energia dissipata nell’ambiente è proporzionale alla potenza termica dei radiatori, al tempo di accensione dell’impianto ed alla temperatura dei radiatori. La potenza termica l’abbiamo calcolata, il tempo di accensione è uguale per tutti, quindi rimane da calcolare il coefficiente “K” che tiene conto della distanza dell’unità immobiliare dalla caldaia.

3) LA TABELLA DEFINITIVA
Si moltiplicheranno infine le potenze termiche delle unità immobiliari per i relativi coefficienti di distanza. La proporzione tra i numeri ottenuti, rapportata a 1000, costituirà la tabella millesimale di riscaldamento.

Molto frequentemente si basava semplicemente sui mc da riscaldare
metodo seguito per non pensare troppo; anche diffuso.
 

Luigi Criscuolo

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Scusate per capire. quindi che so 60% su parte fissa e il restante sui contabilizzatori di calori di ogni singolo appartamento?
la quota fissa deve essere suggerita dal perito termotecnico incaricato di determinare le prestazioni energetiche dell'edifico ed approvata dalla assemblea dei condomini. Comunque la parte fissa al massimo arriverà al 35/40 % dell'importo del costo del gas.
Se si supera tale soglia diventa emblematico il fallimento di chi si proponeva di pagare solo quello che consumava.
 

moralista

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dalla quota fissa del 36% verrà deteminato un abbattimento del 60% in quel locale dove l'impianto è sotto dimensionato dal regolamento contrattuale
 

basty

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Proprietario Casa
dalla quota fissa del 36% verrà deteminato un abbattimento del 60% in quel locale dove l'impianto è sotto dimensionato dal regolamento contrattuale
Non credo. Il sottodimensionamento si rifletterà nella quota variabile. La quota fissa che considera i costi fissi ele dispersioni di impianto, non mi pare in relazione con il dimensionamento in essere
 

moralista

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Professionista
se le spese di tutto il costo da dividere per il riscaldamento con le valvole viene diviso x 36% quota fissa ed il resto al contabilizzatore di consumo, l'abbattimento previsto dal regolamento contrattuale prevede un riduzione del 60% per impianto sotto dimensionato, verrà applicato penso sul 36% e non sul consumo contabilizzato, grazie per eventuali altri chiarimenti
 

moralista

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Professionista
L'impianto è sotto dimensionato perchè, il locale è stato costruito per esposisione di mobili, che non necessitava di tanto riscaldamento, ora con l'applicazione dei contabilizzatore e delle valvole, le spese divise del riscaldamento non tengono conto del sottodimensionamento della riduzione del 60% inserito nel regolamento contrattuale redatto dal costruttore e allegato agli atti di vendita
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
L'impianto è sotto dimensionato perchè, il locale è stato costruito per esposisione di mobili, che non necessitava di tanto riscaldamento
cosa vuoi dire? Che nel locale non si raggiungevano i 20 gradi previsti previsti per legge?
Comunque se si installano i contabilizzatori di calore, a mio avviso, la riduzione del 60% sulla spesa del riscaldamento non vale più.
A parte il fatto che il 60% spettante al proprietario del negozio non si volatilizzava ma andava distribuito sugli altri proprietari, mi piacerebbe sapere se esistevano le tabelle millesimali del riscaldamento e come queste erano state calcolate. Se si usava il sistema da me suggerito qualche intervento fa per la determinazione della tabella millesimale del riscaldamento la riduzione non avrebbe avuto senso perché calcolata nella determinazione della potenza termica dei radiatori.
Forse si è usato il metodo empirico di proporzionalità dei volumi da riscaldare.
In ogni caso il proprietario del locale ha il diritto di avere 20° di temperatura nel suo locale perché sono previsti per legge: quindi è autorizzato ad aggiungere elementi riscaldanti fino a raggiungere detta temperatura (sperando che non ci sia il riscaldamento a pavimento).
 

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