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JERRY48

Ospite
Considerando giusto criticare chi si scaglia contro gli immigrati, come unico motivo dei problemi nazionali, allo stesso modo è da considerare ridicolo considerare un governo in carica da qualche mese che porta avanti un programma nato nel 2011 e osteggiato in ogni modo dalle inutili e becere presenze di attività oppositoria, la causa delle crisi che ci attanaglia, della quale si negava l'esistenza da genialità economiche del calibro di tremonti.

Beh... pero' mi complimento con Alfano: ha detto due cose sensate in meno di una settimana. Il no ai vucumpra' e il no a Mare Nostrum. O sta rinsavendo oppure e' in cerca di consenso...
 

quiproquo

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Piccola correzione. La domanda vera è: Hanno ragione o torto i "benpensanti" a criticare quella frase indipendentemente dal
sostanzioso contesto in cui era stata collocata? Io sostengo che hanno torto. Al di là della facile obiezione sulla libertà di critica. Che non è in discussione. Tutti possono criticare tutto...ci mancherebbe...ma quando
essa si sgancia dal contenuto e si formalizza su un particolare insignificante allora possiamo ben gridare alla irresponsabilità...e alla vacuità di quella argomentazione. qpq.[DOUBLEPOST=1408182864,1408182755][/DOUBLEPOST]
Considerando giusto criticare chi si scaglia contro gli immigrati, come unico motivo dei problemi nazionali, allo stesso modo è da considerare ridicolo considerare un governo in carica da qualche mese che porta avanti un programma nato nel 2011 e osteggiato in ogni modo dalle inutili e becere presenze di attività oppositoria, la causa delle crisi che ci attanaglia, della quale si negava l'esistenza da genialità economiche del calibro di tremonti.

Beh... pero' mi complimento con Alfano: ha detto due cose sensate in meno di una settimana. Il no ai vucumpra' e il no a Mare Nostrum. O sta rinsavendo oppure e' in cerca di consenso...
...ENTRAMBE... qpq.
 
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JERRY48

Ospite
Tipico comportamento da politico: creare un problema per poter poi proporre la soluzione, prendendosene i meriti. Finora hanno fomentato il fenomeno e ora cambiano idea tutto d'un colpo? E' una strategia.
 

quiproquo

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Tipico comportamento da politico: creare un problema per poter poi proporre la soluzione, prendendosene i meriti. Finora hanno fomentato il fenomeno e ora cambiano idea tutto d'un colpo? E' una strategia.
Il problema esiste da "sè"....non l'hanno creato loro...semmai lo cavalcano anche a ritroso...La differenza con un vero statista è che il primo ( il politico) parlando e sparlando non risolve il problema...
lo statista tacendo e non apparendo in televisone, si muove fattivamente e lo risolve o almeno gli si avvicina. Tu Jerri mi dirai:
a ddo stà stu statista'...??? e mammme non ne' fannu chiù...Lo possiamo affittare importandolo per esempio dalla Cina dove sembra sia sparito il culto della personalità...Immaginate un pò: un cinese a capo del governo italiano che chiude le frontiere commerciali e blocca
tutta la "roba ( o robaccia???) che alimenta i "vuò cumprà"...Roba da Guiness dei primati...Altro che il fiorentino machiavellico con le sue prossime riforme: una domani...una posdomani...una al mese...una al trimestre...al semestre...e se non basta almeno tre anni... Nel mio ruolo di capofamiglia allargato ho sempre risolto i vari e tanti problemi nel chiuso del mio studiolo alternando pianoforte e scrivania...e letto...Solo dopo ho esternato la o le soluzioni...Ho diffidato sin dal principio della candidatura del fiorentino...ricordava troppo da vicino il metodo mediatico del "porcellone" di Arcore...e per quanto come insegnante invito all'imitazione...essa mi è indigesta nella vita reale...E dire che di modelli il mondo è pieno...si va a scegliere proprio "quello lì"...Quindi:
pollice giù per questo "sparlentone" ( nuovo conio letterale propistico...)
Alla prossima. qpq.
 
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JERRY48

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@quiproquo
E' da un bel pò che mi chiedo: perchè l'uomo...come essere più intelligente del pianeta terra, non riesce a cambiare in meglio la "consapevolezza"; tutti noi siamo consapevoli di tutti i nostri mali, ma...non riusciamo ancora a trovare un rimedio per curare tutti questi nostri mali primordiali.
Quanto altro tempo ancora ha bisogno l'uomo per acculturare veramente...tutto il suo cervello???
 

quiproquo

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@quiproquo
E' da un bel pò che mi chiedo: perchè l'uomo...come essere più intelligente del pianeta terra, non riesce a cambiare in meglio la "consapevolezza"; tutti noi siamo consapevoli di tutti i nostri mali, ma...non riusciamo ancora a trovare un rimedio per curare tutti questi nostri mali primordiali.
Quanto altro tempo ancora ha bisogno l'uomo per acculturare veramente...tutto il suo cervello???
Credo sia questo il grande merito della religione: farci scoprire nudi e malvagi e indicarci un percorso riparatore...valido anche per chi, come me, non crede più...Ma esso non è sufficiente...i bisogni primordiali ci portano alla competizione e alla sopraffazione dell'avversario sia come singoli individui, sia come popoli...Si formano oligarchie di poteri dove il comune denominatore è un miscuglio di conservazione di se stesse e di asservimento dei vari popoli. Gira e rigira le domande finali che ti pongo sono: Storicamente il capitalismo ha vinto sul socialismo...ma sarà sempre così??? Il capitalismo riuscirà a redimere se stesso da finalità e comportamenti di estremi egoismi??? Karl Marx sarà ancora
studiato dagli economisti di tutto il mondo??? E perchè se lo si ritiene sconfitto??? Gesù era socialista??? La sua parabola della vigna non è
significativa??? E quella del figliuol prodigo??? ecc...ecc....
Ti chiedi quanto tempo occorra per....ecc...Tanto o poco, senza volontà di ridurre il senso stesso del POTERE che inebbria le menti di chi lo esercita sarà impossibile...Bisognerebbe introdurre nelle scuole l'insegnamento di una materia come antidoto all'esercizio del potere
così come si è consolidato sin dalla creazione...E qui spaventato dalla prospettiva mi fermo per palese incapacità cerebrale. Salutoni da qpq.
 

quiproquo

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Frase già sentita nel film " IL DIVO"
Adesso dovremmo aprire un contenzioso su chi ha detto per primo una certa frase...
E' altamente meritorio di jerri 48 e tanti altri amici riportare frasi e concetti già ascoltati da qualche altra parte...specie se i contenuti sono meritori...Tieni presente che tutto ciò che pensiamo, diciamo e scriviamo non è nostro...ma è solo il compendio di ciò che abbiamo appreso anche inconsciamente...quindi quella frase non la puoi accreditare al "FILM" ...ed è quindi completamente inutile il tuo rilievo inutilmente
polemico. Non imitare FradJACOno e qualche maestro con gli artigli che si avventano famelici su quisquille e pinzellacchere, dribblando i contenuti. Intervieni costruttivamente contribuendo con le tue riflessioni. Sarai molto apprezzata da tutti e dal sottoscritto qpq. Comunque beviamoci sopra in compagnia del Cannonau di Jerri.
 
J

JERRY48

Ospite
Credo sia questo il grande merito della religione
Per non smentirmi...
http://www.corsodireligione.it/digiland/mappareligioni.htm
ateismo s. m. [dal fr. athéisme, der. di athée «ateo»]. – Genericam., il non credere nell’esistenza di Dio o di ogni altra divinità, per agnosticismo, scetticismo o indifferenza religiosa; il termine, spec. in passato, fu riferito all’atteggiamento di pensiero e di vita di chi non aderiva alle credenze religiose o alla filosofia ufficiale della propria comunità, e fu spesso confuso con il materialismo, il panteismo, l’epicureismo. Più in partic., soprattutto in epoca moderna, la dottrina che nega l’esistenza di Dio, considerato come principio unitario, personale e trascendente dell’universo, detta anche a. teoretico, distinto dall’a. pratico, che è quello di chi assume nei riguardi dell’esistenza di Dio un atteggiamento di scettica indifferenza. (Enc. Treccani)
Quanti sono i religiosi e quanti gli atei? C'è una bella differenza, vedendo i numeri, tutti sono liberi di credere o non credere nella religione, ma deve dare a tutti gli esseri l'esempio di libertà intesa come rispetto della persona e pacifica convivenza, come pure l'ateo.
Ci sarebbe da scrivere un trattato di filosofia pratica, non lo faccio, non sono un filosofo, anche se la filosofia è stata une delle mie tante materie istruttive nei tempi passati. Do solo alcune indicazioni per non tediare troppo e incominciando non dalla preistoria...ma dal Settecento che è stato il secolo del grande legame tra religione e politica.
E' il momento in cui "gli uomini decidono di prendere in mano le sorti del proprio
destino e porre il benessere dell’umanità come fine ultimo delle proprie azioni
"

con la ragione.
Su un punto i grandi filosofi illuministi erano in totale accordo: il radicale e assoluto
rifiuto della Chiesa cattolica, con la sua intolleranza universale, i suoi
dogmi inaccettabili per la ragione, il suo
legame con i regimi tirannici.
Concordo quindi con te per l'influenza della religione che ha sulla politica, sulla competitività tra di loro, sulla ricerca dell'egemonia, preminenza dell'una sull'altra.
Ma non tutti i religiosi sono uguali e tendenzialmente...malvagi; potrei fare tanti esempi: Dalai Lama, Gandhi ecc...ecc... anche se non sono cristiani o cattolici.


 

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