Mi spiace, non ho avuto tempo di cercare il servizio che ricordavo. In questo c'è di interessante il discorso della variazione di destinazione d'uso di terreni o di edifici. Quando si sente nell'aria il profumo di una vendita di terreni o di certi edifici di proprietà dello Stato, le solite lobby si organizzano e trovano sempre la "manina" giusta che le aiuta (o che addirittura le ispira). Lo Stato ci guadagna poco, gli altri molto di più.
Il discorso che facevo io, dello scandalo delle cartolarizzazioni degli immobili, di quelli sani non di quelli malandati, è ben riassunto in quell'articolo del Fatto Quotidiano che ho citato ieri: riporta quanto veniva documentato nel servizio di Report, aggiornato ai dati odierni. Non solo non c'è stato guadagno (infatti con gli affitti che lo Stato sta pagando per Enti che erano di sua proprietà già si è pareggiato) ma si va verso un ulteriore buco visto che gli affitti si deve continuare a pagarli, con la beffa della clausola che manutenzione ordinaria e straordinaria sono a carico dell'inquilino, cioè dello Stato.
Questo è uno dei nostri grossi problemi: negli uffici dei Comuni spesso non ci viene messa gente con le dovute competenze. Pensiamo solo a Roma e alla posizione di molti immobili pubblici: sarebbero un tesoro prezioso nelle mani di amministratori e tecnici competenti e motivati, con tutte le difficoltà, naturalmente, legate all'aver lasciato incancrenire la cosa nei secoli. Hanno già fatto vedere diverse volte un edificio vicino alla Stazione di Roma, "casa popolare" occupata abusivamente da persone che affittano le camere modello bed and breakfast. Più volte segnalata in TV la cosa: non si muove mai niente.
Gli immobili pubblici potrebbero rendere o almeno far pari: bisogna volerci guardar dentro (esemplare il caso del super mafioso coi rubinetti d'oro dentro una casa popolare...)
È molto più terra terra la spiegazione. Nel pubblico la responsabilità è di tutti e nessuno, oltre a mettere persone non competenti e non aggiornate.
Nel privato quando costruisci un immobile ha tutta una serie di competenze da mettere in fila e coordinare non solo per la costruzione ma già per la progettazione: dal Geometra topografo per i rilievi (vedi
@Gianco ) ai geologi, agli strutturasti, agli architetti piuttosto che gli specialisti del risparmio energetico a qu li della Sicurezza ed io non avrei a farle dato che come Impresa e Professionista immobili ne ho fatti !
Purtroppo nel pubblico si ragiona a compartimenti stagni: mi curo di quello che faccio e mi disinteresso del lavoro del vicino.
1) Se tu vuoi fare un qualunque immobile e sei responsabile ti devi curare sia del tuo lavoro ma anche del vicino perché l’obbiettivo non è il tuo lavoro l’obbiettivo è l’immobile nella sua interezza e funzionalità !
2) Se è tutto fatto bene ma manca anche solo un adeguato allacciamento idraulico o elettrico, l’immobile NON funziona.
3) Se il rilievo non è accurato l’immobile una volta finito sarà preda di ogni possibile contestazione sui confini fino alla passibile demolizione di tutto e di parte.
4) Se l’immobile non è realizzato con materiali idonei o peggio con materiali buoni ma posati male si deteriora fino a rovinare.
5) Se l’immobile si deteriora o rovina produce tutta una serie di effetti collaterali quali danni a persone o cose più o meno gravi.
6) Se l’immobile deve cambiare destinazione d’uso, oltre ai costi per la sua trasformazione bisogna valutare il nuovo mercato in cui verrebbe a posizionarsi per valutare eventualmente la convenienza di fare la trasformazione PRIMA di fare dei lavori.
Ecco cosa vuol dire fare il manager professionale immobiliare, oltre alla parte finanziaria/contabile devi avere un idea abbastanza precisa della totalità che sta dietro ad un immobile, in modo da sapere quando intervenire tempestivamente.
Il problema è che queste figure lo Stato non le vuole pagare adeguatamente in quanto si cerca sempre il prezzo più basso...indi per cui mancano sempre dei pezzi per la strada che poi portano alla situazione che sta sopra!
Sono figure di coordinamento senza le quali tutto il ragionamento fatto finisce prima ancora di partire.