Sì, è vero.
Ma se una persona versa 90.000 euro in contanti in banca, la banca può insospettirsi e segnalare l'operazione "sospetta" alla Banca d'Italia, in base alla normativa vigente in tema di antiriciclaggio.
Specialmente se (come ha detto
@sambo nel post n. #33) "ci sono anche tante banconote da 500 euro".
La banca potrebbe insospettirsi e nutrire qualche dubbio se il suo cliente dichiara che tutti quei bigliettoni da 500 € provengono dai risparmi della mamma che "prendeva la pensione di 1.100 euro".
Io ho avuto il problema di un inquilino che mi pagava l'affitto in contanti (circa 800 euro, quindi nel limite di legge) con banconote da 500 euro, ne ho parlato qui:
Banconote da 500 euro: si possono cambiare allo sportello bancario?
La vicenda è andata avanti un bel po', finché quell'inquilino mi ha detto che aveva un malloppo derivante da un'eredità in Svizzera "sommersa" (magari si trattava di evasione fiscale, non lo so e non mi interessa saperlo) e non riusciva a "farlo fuori".
Solo quando il suo commercialista gli ha confermato che la sua pratica di voluntary disclosure era andata a buon fine, il tizio ha versato tutto sul suo c/c e l'incubo delle banconote da 500 euro è finito!
Quindi, come ho detto nel mio post precedente, prima di versare la somma in banca è meglio regolarizzarla con la dichiarazione di successione.
Ho fatto l'esempio della voluntary disclosure domestica perché avevo letto che in Italia si stima esistano ingenti capitali in contanti custoditi nelle cassette di sicurezza e nascondigli vari: se i proprietari voglio utilizzarli alla luce del sole devono regolarizzarli nel modo consono alla reale provenienza del denaro.