Circa l'onere della prova, non ho elementi tecnici per controbattere: posso solo riportare una mia esperienza.
Avevo raccolto le adesioni ad un pellegrinaggio a Lourdes: molti mi avevano dato (in più riprese) dei contanti: alla associazione avevo inviato il bonifico della somma totale, e versato i contanti sul mio conto; in banca mi è stato chiesto conto dell'origine di questi contanti.... cifra attorno ai 2500 €, che superava l'allora limite che credo fosse di 1000€.
Forse poteva addirittura scattare la segnalazione: non me ne sono preoccupato, ma certo la domanda oggi me la porrei per 90.000 €..
Scusa
@basty, ma non abbiamo gli elementi per dirlo se non conosciamo tutti i particolari di questa situazione.
Hai ragione: il mio era un intervento provocatorio. Non mi piacciono le accuse a vanvera. Ora nei caso qui specifico, se uno che detiene capitali all'estero, non conosce il quadro RW , significa che non ne ha denunciato il possesso: e nel 2013 c'era già l'obbligo.
E la Svizzera allora era nella black-list.
Ora chi è senza peccato scagli la prima pietra ... altrimenti meglio usare moderazione.
Il mio inquilino, di cui ho scritto in un post precedente, mi ha raccontato della sua pratica di voluntary disclosure: mi è sembrata di una complicazione pazzesca!)
Tutto relativo: parlo per conoscenza diretta. Mi sono trovato in una situazione simile a Sambo: avevo lavorato negli USA per 18 mesi.
Al ritorno avevo provveduto a trasferire la giacenza rimasta presso una banca svizzera: erano anni in cui la richiesta di valuta straniera era soggetta a limitazioni. Essendo stati regolarmente acquisiti, ritenevo non illecito non ricambiarli in lire. Avevamo pure deciso di lasciarli come regalo al figlio, nato negli USA, quando ne avesse avuto necessità. Quando hanno introdotto la voluntary disclosure mi sono ricordato di questa giacenza ed informato: un esimio commercialista mi disse che la mia giacenza non era regolare, che avrei dovuto fare la VD, ma che la cifra depositata non sarebbe stata nemmeno sufficiente a pagare la sua parcella .
Aggiunse anche che era "obbligatorio" che la pratica fosse presentata da un professionista (NON VERO).
A proposito di "ladri" è curiosa la conclusione: per espletare la pratica ho richiesto l'estratto conto degli ultimi 10 anni alla banca: (il conto era ormai stato considerato dalla banca "in sonno" non essendosi mai presentato nessuno per 30 anni) per il disturbo mi è stato addebitata dalla banca la non trascurabile somma di 700 e rotti CHF.
Il fisco italiano mi ha saldato la pratica per circa duecento euro (che hanno speso in buona parte, per inviare 10 raccomandate (una per anno fiscale!.... ):
ho seguito le istruzioni della Agenzia delle Entrate ed inviato personalmente domanda e documentazione con il SW della Agenzia.
Non avevo niente da nascondere: ho descritto la mia situazione e compilato i prospetti richiesti. E fatto accreditare in Italia la rimanenza.
p.s.: i maggiori istituti bancari elvetici disincentivano la tenuta conti di cittadini stranieri con giacenze "da comuni mortali" attraverso l'applicazione di spese di tenuta conto inimmaginabili in Italia.