quello che mi consola, alla luce degli ultimi sviluppi, è che sono emerse delle opinioni legali che confortano la posizione che ero l'unico a sostenere.
Guarda che non da oggi certe lauree le trovi nelle "patatine" (=titoli forniti da istituti esteri di dubbia valenza. Vedi caso del "trota").
Il principio che è alla base del mio ragionamento è che il rapporto è condominio-condòmino venditore
Cessato dal momento della vendita dell'immobile
Coerenza ....mai dimenticare la barra del timone.
quando si approvano lavori di una certa rilevanza economica è prassi accantonare a rate la somma a carico di ciascun proprietario. Infatti il venditore per chiudere la sua pendenza e pagare d'un botto 20.000 € è ricorso ad un finanziamento/mutuo; se avesse pagato in tranche avrebbe potuto evitare di imbarcarsi in ulteriori oneri finanziari (che nessuno, tranne me, ha considerato)
Nessuna Legge lo prevede pur lasciandone facoltà. Solo che nello specifico non risulta che la delibera disponesse in tal senso.
In ogni caso è stata decisione (necessità) del venditore che nulla può recriminare su eventuali interessi e costi sobbarcati.
Vendendo l'immobile ha comunque ottenuto liquidità da chiudere il finanziamento.