1)
I crediti ed i debiti verso il condominio seguono la proprietà:
Questo è un criterio condiviso e condivisibile. Penso suffragato da prassi e sentenze.
2)
Ora questa decisione di non fare più i lavori non è che non interessa più il vecchio condomino, lui ha pagato per far eseguire dei lavori: quindi o i lavori si facevano oppure il condominio deve rimborsare l'ex condomino.
Confermi questa tua convinzione, ma non capisco con quale fondamento.
Una volta uscito dal condominio, non vedo cosa possa interessare ad un non condomino quali decisioni prendano i suoi ex-colleghi, e viceversa.
Certo che l'azzeramento di una delibera straordinaria già presa, è un caso piuttosto anomalo: e non escludo che le conseguenze siano anch'esse sorprendenti.
Se non ci fosse stata quella pattuizione, e non ci fosse quell'obbligo da c.c., sarei il primo a dire che eticamente i soldi suoi anticipati andrebbero restituiti. Ma il venditore li ha versati riconoscendo non solo l'obbligo legale che ricadeva su di lui per lavori decisi durante il suo titolo, ma anche riconoscendo che questi lavori erano necessari.
Esempio: se l'acquirente avesse lamentato uno stato di obsolescenza degli impianti ad uso esclusivo, ed il venditore riconoscendolo avesse versato (o concesso uno sconto, il che è lo stesso) un importo pari al costo di rifacimento di detto impianto, e poi il subentrante si fosse guardato bene dal rifarlo, pensi che il venditore avrebbe potuto lamentare la restituzione dello sconto o del bonus?
Caso forse simile: incidente d'auto: mi danneggiano la macchina. Il danno viene valutato 1000€, che l'assicurazione mi eroga: io incasso, poi se mi interessa riparare l'auto spenderò più o meno i 1000; se fossi stato già intenzionato ad alienare l'auto, mi tengo i 1000 e li spendo quando sarà ora su una nuova auto. Non penso proprio debba restituire i 1000 alla assicurazione.
Provo ad immaginare un altro caso estremo: condominio con un condomino maggioritario: che riesce con la sua quota ad ottenere la delibera per fare un mega intervento di ristrutturazione del caseggiato, in modo da potere vendere ad un buon prezzo i propri alloggi.
Versa pure le quote di sua competenza, impegnandosi nella vendita a coprire i lavori deliberati. Ad un certo punto delle vendite cambia orientamento, coi propri millesimi rimasti si allea alla minoranza dissenziente, magari morosa e fa annullare la decisione di ristrutturare. E potrebbe pretendere la restituzione dei fondi versati dopo aver incassato come ristrutturati gli appartamenti di un intero palazzo fatiscente? Come giochino non sarebbe male.....