alberto bianchi

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Proprietario Casa
Dopo questa lunghissima discussione mi chiedo perché sia stato firmato un contratto così sconclusionato da far poi ricadere sul condominio (o meglio sull'amministratore pro tempore) la responsabilità di risolvere le beghe tra venditore ed acquirente. Gli avvocati ringrazieranno. A questo punto mi stupisco che non sia stata inserita una qualche opzione (tipo call o put) sull'andamento della temperatura terrestre per i prossimi 20 anni. Ma chi vi ha consigliati in questo affair pieno di insidie ?.
Spero di non aver offeso la sensibilità di qualcuno, nel dubbio chiedo venia in anticipo.
 

magia2002

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Di certo il notaio che ha scelto @Damario non ha elaborato un atto di rogito che tuteli bene il suo cliente . Comunque @Damario deve seguire i consigli dell' ultimo avvocato , perche' certe strategie e conseguenze le capisce l'avvocato e conosce i meccanismi giuridici dell' evolversi di queste situazioni meglio di noi profani in giurisprudenza.
 

Luigi Criscuolo

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mi pareva di capire che tu ritieni che la somma vada restituita all'acquirente, ma che il venditore si possa rifare sul condominio.
non so quante volte l'ho detto. I crediti ed i debiti verso il condominio seguono la proprietà: se il venditore non avesse pagato alcuni anni di condominio e tu non ti fossi accorto sicuramente tu saresti contattato dall'amministratore che ti chiederebbe di far fronte ai debiti legati alla proprietà che hai acquisito. La stessa cosa è per i crediti.
Ora tu converrai che se il fondo sul quale erano stati versati i soldi per pagare i lavori viene chiuso, perché i lavori non si fanno più, i soldi giacenti vanno alle proprietà immobiliari: quindi vanno a te.
Il problema è che c'è qualcuno che, quando era condomino, ha versato interamente la quota legata alla propria proprietà immobiliare: li ha versati in virtù di una delibera, cioè una decisione, di eseguire dei lavori. Anzi ha saldato la propria quota dopo l'alienazione della propria proprietà, sia perché vincolato dal c.c. e sia perché vincolato dalla clausola dell'atto di vendita. Successivamente al passaggio di proprietà il condominio con una delibera, della quale tu ci ha privato dell'esatto contenuto, ha deciso (deliberato) di non eseguire più i lavori precedentemente deliberati e di restituire i soldi raccolti. Ora questa decisione di non fare più i lavori non è che non interessa più il vecchio condomino, lui ha pagato per far eseguire dei lavori: quindi o i lavori si facevano oppure il condominio deve rimborsare l'ex condomino. Ma lo risarcisce con i soldi raccolti pro quota m/m tra gli attuali condomini perché questa somma risulta un debito verso terzi in conseguenza della decisione di non fare più i lavori precedentemente deliberati.
Se ora il condominio rideliberasse gli stessi lavori, questa delibera non interesserebbe più il vecchio proprietario: infatti uno degli avvocati che hai consultato, che ti ha suggerito di far restituire i soldi al vecchio proprietario, ti ha anche detto che quando l'assemblea deciderà di riapprovare i medesimi lavori lui ti suggerirà una frase da inserire nella delibera in modo da coinvolgere nuovamente il condomino venditore.
 
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Damario

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
non so quante volte l'ho detto. I crediti ed i debiti verso il condominio seguono la proprietà: se il venditore non avesse pagato alcuni anni di condominio e tu non ti fossi accorto sicuramente tu saresti contattato dall'amministratore che ti chiederebbe di far fronte ai debiti legati alla proprietà che hai acquisito. La stessa cosa è per i crediti.
Ora tu converrai che se il fondo sul quale erano stati versati i soldi per pagare i lavori viene chiuso, perché i lavori non si fanno più, i soldi giacenti vanno alle proprietà immobiliari: quindi vanno a te.

Grazie per le precisazioni che confermano anche che il tuo parere non è mai cambiato. Il fatto che la quota versata sia da essere restituita a me acquirente è anche il parere del mio avv attuale, contrariamente al parere degli altri.
A questo punto, come suggeriscono Magia e Bianchi non mi resta che affidarmi al mio avv. Ma resta utile aver sentito i vs pareri anche per far presente a lui le mie domande prima di partire con l'azione legale.
Grazie per l'aiuto che mi state dando e chiedo scusa a tutti se sarò stato un po assillante per questo problema che mi sono ritrovato un bel giorno ad affrontare.
 

basty

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Proprietario Casa
1)
I crediti ed i debiti verso il condominio seguono la proprietà:
Questo è un criterio condiviso e condivisibile. Penso suffragato da prassi e sentenze.
2)
Ora questa decisione di non fare più i lavori non è che non interessa più il vecchio condomino, lui ha pagato per far eseguire dei lavori: quindi o i lavori si facevano oppure il condominio deve rimborsare l'ex condomino.
Confermi questa tua convinzione, ma non capisco con quale fondamento.
Una volta uscito dal condominio, non vedo cosa possa interessare ad un non condomino quali decisioni prendano i suoi ex-colleghi, e viceversa.

Certo che l'azzeramento di una delibera straordinaria già presa, è un caso piuttosto anomalo: e non escludo che le conseguenze siano anch'esse sorprendenti.

Se non ci fosse stata quella pattuizione, e non ci fosse quell'obbligo da c.c., sarei il primo a dire che eticamente i soldi suoi anticipati andrebbero restituiti. Ma il venditore li ha versati riconoscendo non solo l'obbligo legale che ricadeva su di lui per lavori decisi durante il suo titolo, ma anche riconoscendo che questi lavori erano necessari.

Esempio: se l'acquirente avesse lamentato uno stato di obsolescenza degli impianti ad uso esclusivo, ed il venditore riconoscendolo avesse versato (o concesso uno sconto, il che è lo stesso) un importo pari al costo di rifacimento di detto impianto, e poi il subentrante si fosse guardato bene dal rifarlo, pensi che il venditore avrebbe potuto lamentare la restituzione dello sconto o del bonus?

Caso forse simile: incidente d'auto: mi danneggiano la macchina. Il danno viene valutato 1000€, che l'assicurazione mi eroga: io incasso, poi se mi interessa riparare l'auto spenderò più o meno i 1000; se fossi stato già intenzionato ad alienare l'auto, mi tengo i 1000 e li spendo quando sarà ora su una nuova auto. Non penso proprio debba restituire i 1000 alla assicurazione.

Provo ad immaginare un altro caso estremo: condominio con un condomino maggioritario: che riesce con la sua quota ad ottenere la delibera per fare un mega intervento di ristrutturazione del caseggiato, in modo da potere vendere ad un buon prezzo i propri alloggi.
Versa pure le quote di sua competenza, impegnandosi nella vendita a coprire i lavori deliberati. Ad un certo punto delle vendite cambia orientamento, coi propri millesimi rimasti si allea alla minoranza dissenziente, magari morosa e fa annullare la decisione di ristrutturare. E potrebbe pretendere la restituzione dei fondi versati dopo aver incassato come ristrutturati gli appartamenti di un intero palazzo fatiscente? Come giochino non sarebbe male.....
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Vi informo che ho seguito il vs consiglio di interpellare un altro avvocato (trovato in rete) il quale mi ha già risposto quanto segue, ribaltando tutto ciò che dicono gli altri avvocati.ditemi cosa ne pensate
Ecco la sua risposta:
i termini della questione possono essere così sintetizzati:

- l’amministratore dovrebbe restituirLei il fondo di 20.000 euro (versato dal pregresso proprietario) in quanto condomino subentrato nella posizione dell’immobile alienato;

- a tal riguardo, sarebbe utile premere sull’amministratore diffidandolo espressamente alla consegna di tale somma in Suo favore;

- poiché è stata annullata la precedente delibera approvativa dei lavori straordinari, automaticamente anche l’intervenuta pattuizione notarile fra Lei e il venditore verrà caducata in ogni effetto.

Non avevo visto che la discussione era proseguita...ma a quanto pare si è trovato finalmente il "legale" che conferma quanto scrivevo:- formalmente nessun "obbligo" di restituire quanto versato a suo tempo dall'ex proprietario.
Non si tratta di "fondi cassa" ma di una spesa regolarmente approvata prima che vendesse...e la decisone di annullarla è stata successiva alla sua uscita dalla compagine condominiale.
Il prezzo cui ha venduto l'immobile teneva ovviamente conto di tale controvalore di manutenzione ...e se non era manutenzione diventa indennizzo.

Vedi post #46
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
@basty, tutto giusto il tuo ragionamento, non fa una grinza, l'unico problema che ogni tanto sfugge è che l'accordo riportato nell'atto stabiliva che il venditore pagava i lavori versando al condominio € 20.000 con la clausola che avrebbe potuto detrarre le spese con un ritorno conseguente. Il punto sta proprio su questo ritorno che spetta al venditore e che più volte ho proposto di calcolare il suo importo al momento attuale, capitalizzandolo.
 

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