ringrazio davvero tutti per la partecipazione, le vostre osservazioni mi sono di grande aiuto. a questo punto, vista l'incomunicabilità, penso che dirimente possa essere la visione dell'atto di rinuncia, che immagino debba giacere in qualche archivio ufficiale.
al momento, l'opinione che grazie ai vostri suggerimenti mi sono fatta è la seguente:
1. mia sorella, divorziata, aveva la tutela della minore.
2.non volendo gravarsi di ingenti spese per un immobile che non le interessava e che necessitava di onerose ristrutturazioni decise per la rinuncia.
3. probabilmente il notaio le fece presente la situazione della minore, ma considerando lo scarso valore dell'immobile, le numerose spese da affrontare, i buoni rapporti tra le parti interessate, in un qualche modo accettò la richiesta
4. in questi quasi 40 anni , io e mia madre abbiamo provveduto alla totale ristrutturazione dello stabile e al suo ampliamento
5. a questo punto l'immobile non costituisce più un "onere", ma ha acquistato notevole valore e mia sorella ha deciso di utilizzare la figlia, che non ha mai mostrato interesse per la proprietà in questione e che è sempre stata al corrente della rinuncia, per potersi in qualche modo riappropriare della quota cui rinunciò e dividerne la proprietà al 50%.