Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Non ha errato per nulla quanto al tema della discussione:
infatti, riferendo del caso trattato, intede discutere della rinuncia del minore
Non intendeva riferirsi alla rinuncia del minore!
Anche perché prima aveva scritto:
Una cosa, però, è certa: se la rinuncia si presentava alla Cancelleria del Tribunale questa, in presenza di minori/minorenni, non sarebbe stata accolta.
 

vernavola

Membro Attivo
Proprietario Casa
se tu avvalori questa circostanza tua sorella con sua figlia avranno ragione quindi ti conviene fare a metà in forma forzosamente bonaria: ti risparmierai le spese degli avvocati (il tuo e quello di tua sorella), della CTU e quelle di giudizio.
Tu comunque a scopo deterrente puoi ventilare l'ipotesi di richiesta di compartecipazione alle spese sostenute per la manutenzione e conservazione dell'immobile. @Ollj ti può dire gli articoli esatti, visto che con lui ho avuto una lunga discussione in un altro post dove la postante era rimasta nella casa famigliare assieme ai genitori, era rimasta in casa anche dopo il matrimonio, anzi per l'occasione l' aveva sistemata per benino. Mai pagato affitti ai genitori che erano i proprietari, con la morte del padre era diventata proprietaria di 2/18 della casa , con la successiva morte della madre al momento di spartirsi l'eredità ha chiesto agli altri 2 fratelli, che essendosi sposati non abitavano più in quella casa da decenni avendo formato delle loro famiglie, di compartecipare alle spese da lei sostenute per la conservazione dell'immobile. Siccome il proprietario maggioritario, la madre con 12/18, non poteva saldare il conto la somma è stata messa in detrazione del valore della casa. Ovviamente la signora aveva conservato per più di un decennio tutte le ricevute e le fatture dei lavori effettuati e le ha portati in detrazione nella quantificazione della eredità: che mente strategica.
 
O

Ollj

Ospite
Non intendeva riferirsi alla rinuncia del minore!
Anche perché prima aveva scritto:
Una cosa, però, è certa: se la rinuncia si presentava alla Cancelleria del Tribunale questa, in presenza di minori/minorenni, non sarebbe stata accolta.
Infatti non ha errato; è vero che, in presenza di un minore, la rinuncia sic et simpliciter non avrà corso (priva d'autorizzazione)
 

vernavola

Membro Attivo
Proprietario Casa
non ci sto! ovviamente non ho conservato nessun tipo di fattura, essendo tra l'altro gli interventi sull'immobile oltre che necessari a totale beneficio della mamma che vi abitava. Al tempo dei fatti io già da un anno risiedevo in altra regione e trovo sia già un notevole beneficio che mia sorella possa godere (ereditando la metà della quota di mia madre) di un bene che grazie alle nostre spese ha notevolmente aumentato negli anni il suo valore;questo dovrebbe ampiamente compensare la sua rinuncia. Mi spiego meglio: se ai tempi rinunciò al 12.5% di un bene del valore supponiamo di 1 e alle spese che su esso gravavano, adesso ha comunque diritto al 32.5% dello stesso bene ma con valore 10 e senza spese.
Tra l'altro, ma ribadisco che sono assolutamente ignorante in materia, ritengo però che ai tempi un giudice tutelare probabilmente non avrebbe obiettato alla rinuncia, essendo il bene in questione un "debito" più che un valore, magari riservando giustamente la decisione ultima alla nipote al raggiungimento della maggiore età.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Infatti non ha errato; è vero che, in presenza di un minore, la rinuncia sic et simpliciter non avrà corso (priva d'autorizzazione)
Ha errato!
Quando ha scritto:
Una cosa, però, è certa: se la rinuncia si presentava alla Cancelleria del Tribunale questa, in presenza di minori/minorenni, non sarebbe stata accolta
si riferiva evidentemente alla stessa rinuncia della madre, che invece l'aveva dichiarata a un notaio (e lasciando intendere che sarebbe stata "trattata" diversamente da come l'aveva ricevuta il notaio).
 
Ultima modifica:

rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
risiedevo in altra regione e trovo sia già un notevole beneficio che mia sorella possa godere (ereditando la metà della quota di mia madre) di un bene che grazie alle nostre spese ha notevolmente aumentato negli anni il suo valore;questo dovrebbe ampiamente compensare la sua rinuncia.


Si,concordo pienamente!
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Il caso postato è molto interessante. La domanda che pongo agli esperti
intervenuti è: perchè il Legislatore dà il diritto ai figli di contestare le scelte del padre??? Fino al punto di positivizzare artatamente una scelta ritenuta negativa quando invece la stessa era positiva per la rinuncia ad un cespite negativo.??? Quando morì mio padre fummo costretti alla rinuncia e sia io che mio fratello avevamo dei figli minorenni e mai avremmo pensato di cautelarci
per l'eventualità di una contestazione da parte dei nostri figli una volta raggiunta la maggiore età. Il caso postato con i risvolti giuridici evidenziati mi sembra
ingarbugliato solo perchè la sorella ingrata e avida pretende una porzione di un
immobile passato da un valore negativo visto bilateralmente a un ottimo valore
positivo con gli interventi monetari cospicui del fratello. Probabilmente non
vi è una legge che preveda una posteriore richiesta forzosa contributiva per i miglioramenti apportati su un immobile non più in comproprietà avendo rinunciato alla quota di spettanza. Ma un giudice chiamato a dirimere potrebbe
equatitivamente assegnare la parte desiderata dalla sorella-nipote detraendone
la quota delle spese sostenute dal fratello che pur in assenza di fatture potrebbe
risalirne al valore in modo deduttivo??? Perchè in sostanza di questo si tratta...
e con un mediatore si potrebbe ottenere tale soluzione senza ricorrere al giudice.
Quindi io mi affiderei ad un esperto professionista, non necessariamente un avvocato, anzi da escludere proprio per dimostrare l'intenzione di una soluzione
non litigiosa...amichevole per non dire fraterna come dovrebbe pur essere.
Facendogli inviare una lettera con tale dimostrazione contabile di tutte le voci concorrenti. E' un compromesso dove io fratello ti concedo virtualmente l'annullamento della rinuncia e tu sorella accetti la giusta suddivisione con tutti
i cespiti negativi con una valutazione rivalutata degli stessi...Le si preciserà i
costi a cui andrebbe incontro e l'eventualità di trovarsi ad essere la parte soccombente. Questo è quanto suggerisce al postante Vernovela Quiproquo.
 
O

Ollj

Ospite
Ha errato!
Quando ha scritto:
Una cosa, però, è certa: se la rinuncia si presentava alla Cancelleria del Tribunale questa, in presenza di minori/minorenni, non sarebbe stata accolta
si riferiva evidentemente alla stessa rinuncia della madre, che invece l'aveva dichiarata a un notaio (e lasciando intendere che sarebbe stata "trattata" diversamente da come l'aveva ricevuta il notaio).
Savepac ha già confermato come la lettura corretta, del suo intervento, dovesse essere:
Non ha sbagliato.
Il Giudice non concederà mai l'autorizzazione alla rinuncia sic et sempliciter:
- i genitori possono accettare con beneficio d'inventario
- per dimostrare il danno al minore si dovrebbe quantomeno prima farsi autorizzare per la redazione dell'inventario; solo dopo farsi autorizzare alla rinuncia.
Il giudice autorizzerà la rinuncia solo se ciò si rivelasse a favore del minore (cosa che nel caso di specie mai è stata sollevata) e non solo per ragioni economiche.
Infatti Savepac, all'intervento del sottoscritto, così rispose:
Grazie. Chi se Nemesis condivide!
Ora che Nemesis intenda anche dare l'interpretazione autentica del "pensato" altrui, mi sembra un tantino pretenzioso... Fino a nuovo intervento di @Savepac, che smentisca quanto già formalmente confermato, nessun'altra interpretazione è consentita.
Saluti.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quindi io mi affiderei ad un esperto professionista, non necessariamente un avvocato, anzi da escludere proprio per dimostrare l'intenzione di una soluzione non litigiosa...amichevole per non dire fraterna come dovrebbe pur essere.
sei il più accanito sostenitore delle soluzioni extra giudiziali. Sappi che anche loro costano, non è detto che le sentenze di mediazione siano esenti da particolari interpretazioni delle leggi da parte del mediatore e che sia esenti da tentativi di corruzzione ecc... ecc... .
Nel caso specifico la sorella di @vernavola si è già rivolta ad un avvocato per invalidare la successione e, per quello che è stato scritto, non sembra essere intenzionata a partecipare alle spese sostenute per la conservazione ed il miglioramento delle condizioni della casa.
All'epoca della prima successione la sorella di @vernavola era maggiorenne, sposata con prole: era lei che doveva informarsi per bene e fare tutte le azioni necessarie per la rinuncia dell'eredità sua e quella di sua figlia allora minore. Il fatto è che le due rinunce costano, perché sono due atti, allora è meglio farne uno solo e se nessuno ti chiede se hai figli che possano subentrare al posto tuo hai risparmiato qualche soldo. D'altro canto non mi risulta che per rinunciare all'eredità bisogna presentare lo stato di famiglia: forse sarebbe il caso che il Legislatore vi provveda.
 
O

Ollj

Ospite
Quando morì mio padre fummo costretti alla rinuncia e sia io che mio fratello avevamo dei figli minorenni e mai avremmo pensato di cautelarci per l'eventualità di una contestazione da parte dei nostri figli una volta raggiunta la maggiore età
Non sono l'esperto ma provo a dire la mia; nell'altro mio intervento quando sottolineai tal aspetto, lo indicai come "potenziale"; non basta infatti che vi sia stata rinuncia (legittima per legge), ma che chi abbia il diritto di "subentrare" non sia messo nelle condizioni d'esercitare il proprio diritto ad es. tenendolo all'oscuro di tutto per il periodo successivo alla maggiore età (cosa dimostrare con onere a carico del "danneggiato", soprattutto se si considera il principio che l'ignoranza della legge non scusa)
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto