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User_54968

Ospite
Grazie a tutti delle risposte, volevo chiarire che io non voglio vendere perchè in quella casa mia madre ha abitato con un uomo negli ultimi 30 anni e che tuttora abita li. Io non vorrei mandarlo via. Lo scioglimento della comunione ereditaria è una cosa che si ottiene con facilità?
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Io non vorrei mandarlo via.
Comprensibili le tue motivazioni, e apprezzabili, ma si scontrano con il legittimo diritto di tua sorella di voler vendere quello che è suo.
Lo scioglimento della comunione ereditaria è una cosa che si ottiene con facilità?
Se l’immobile non è fisicamente divisibile in modo che ognuno di voi abbia la sua parte ben identificata, ci sono due strade:
-vendita di comune accordo, e divisione pro-quota della somma ricavata

-vendita giudiziale in asta, con la quasi certezza di ricavare meno di una vendita sul mercato “normale” .
Sicuramente la procedura può essere lunga (qualche anno) , ma è anche costosa e non conviene a nessuno: è l’ultima spiaggia , in caso di disaccordo.
Se davvero tua sorella intende vendere conviene proprio accordarsi e vendere insieme, lasciando stare i giudici .
Con i soldi ricavati potrai sempre aiutare il compagno di tua madre , anche se non è la strada da te preferita.
L’unica alternativa è quella di rilevare tu la quota di tua sorella.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Un'idea ce l'avrei: se il postante cedesse l'usufrutto della sua quota al compagno della mamma, in caso di vendita all'asta, rimarrebbe l'usufrutto o verrebbe annullato e risarcito? E' un problema che non mi sono mai posto e che potrebbe essere chiarito da @Franci63 e da @Nemesis. Probabilmente non si risolverà niente..., vediamo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
l'usufruttuario continua a godere del suo diritto
questa seconda ipotesi. L'usufrutto, come più volte scritto e riscritto, è un diritto reale legato alla esistenza in vita della persona che è titolare di questo diritto. In poche parole bisogna aspettare che muoia; in alternativa ci sono la rinuncia volontaria gratuita e la rinuncia consensuale a titolo oneroso. Se c'è un usufruttuario ci sarà un nudo proprietario dello stesso bene, che potrà vendere solo la nuda proprietà.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
L'usufrutto, come più volte scritto e riscritto, è un diritto reale legato alla esistenza in vita della persona che è titolare di questo diritto
La durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario. Ma può ben essere di durata inferiore. E l'usufrutto costituito a favore di una persona giuridica non può durare più di trent'anni.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
@Luigi Criscuolo, non ho mai affermato il contrario. L'idea che ho proposto è che con l'assegnazione dell'usufrutto sulla sua quota del 50% al compagno della madre dovrebbe pretenderne il godimento qualora l'immobile venga ceduto all'asta. Almeno credo ed è il dubbio che ho premesso sin dall'inizio.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Se il postante cedesse l'usufrutto al compagno della madre, questo lo conserverebbe anche in caso di successiva vendita all'asta (a quel punto improbabile). Quanto alla domanda se sia facile la divisione giudiziaria io ricorderei pure quell'art dell codice che permette al giudice di dilazionare la vendita all'asta fino a 5 anni
 

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