Tovrm, Sergio a mio parere intendeva riferirsi al principio dell'inviolabilità che oltre alla corrispondenza e alle comunicazioni, debba essere rivolta a qualsiasi altra forma della ns attività come cittadini di questo Stato. Dico bene Sergio? Lungi da me voler fare il professore, ma io la interpreto così. Dammi conforto!!!! Per quanto attiene la parte finale scritta da Tovrm, ritengo che non è la pubblicazione dei redditi "un fatto di democrazia" anzi il contrario e sai perchè? perchè a questo punto chiunque può essere additato, giudicato e accusato senza che conosca la realtà, i documenti o i dati reali che sono dietro una dichiarazione dei redditi. Viene fatto un elenco di nomi con una cifra di reddito senza che nessuno sa come si è arrivati a quella dichiarazione. Quindi, ancora una volta, lasciamo che di tutto ciò se ne occupi l'Ufficio delle Entrate che ha un personale capace di verificare la veridicità di quanto dichiarato. Sono un agente di commercio e posso garantire che diverse volte sono arrivate aadirittura comunicazioni per errori di poco conto su dich. redd. di anni precedenti. Non c'è nulla da vergognarsi se accade, gli errori si possono commettere, in molti casi anche dai vari commercialisti o suoi impiegati. Quindi lasciamo perdere publlicazioni insignificanti e sprechi di carta e inchiostro.