a Luigi Criscuolo.
Leggi le cronache dell'epoca e prendi conoscenza di quanto furono indenizzati i parenti delle vittime. Ora non ricordo la cifra, ricordo però che i parenti rinunciarono a costituirsi parte civile.
I piloti dell'aereo omicida furono subito fatti rientrare in America, processati li e, pare, la sfangarono con una pena mite per trasgressionealle regole militari, non per omicidio.
Sono le sinistre, e quelli contro la base americana di Aviano, a tirare fuori, periodicamente, questa storia.
Che poi le nostre autorità hanno l'anima del coniglio è un'altra storia.
Di Craxi ne abbiamo avuto uno solo.
Guarda che a citare la parolo Cermis sei stato tu per primo.
Da la repubblica:
Cermis, sì delle famiglie al risarcimento
RALEIGH (Carolina del nord) - Hanno tutte accettato il risarcimento di quasi due milioni di dollari a testa (oltre quattro miliardi di lire), le famiglie delle 20 vittime dell' aereo Prowler dei Marines degli Stati Uniti d' America che due anni, il 3 febbraio 1998, fa aveva tranciato il cavo portante della funivia del Cermis - a Cavalese, in provincia di Trento -, provocando la caduta della cabina con il suo carico umano: venti morti. Non vi furono superstiti. L' avvocato che rappresenta gli eredi delle vittime belghe, Torrence Armstrong, ha rivelato alla Associated Press che i suoi clienti rinunceranno alla causa intentata per chiedere il risarcimento al governo degli Stati Uniti, il quale pagherà il 75 per cento dei 40 milioni di dollari complessivi a titolo di risarcimento
(il resto sarà versato dallo Stato italiano). Secondo l' avvocato Armstrong, la proposta di composizione con l' offerta di risarcimento è stata una iniziativa italiana: gli americani - ha tenuto a specificare - hanno aderito di malavoglia. I rappresentanti del governo americano hanno accettato la proposta di mediazione solo dopo una lunga trattativa.
A me sembra di essere più contento di aver saputo che con parte delle mie tasse abbiamo aiutato a pagare i debiti degli americani (perché loro sono una razza superiore, giustamente non volevano pagare, e per noi è stato un onore intervenire in loro aiuto)
Chissà se hanno risarcito la funivia del Cermis. Boh!!!!
sempre a Luigi Criscuolo.
I nostri soldati hanno la "Consegna" e, sul fronte di guerra seguono le regole di ingaggio ed a quelle devono ubbidire. Non possono fare dichiarazioni personali. Ecco perchè lo Stato deve tutelarli.
Certamente la nave non doveva entrare nel porto indiano ma, sembra, ci fu un ordine politico (o militare), per non compromettere
gli affari in corso fra Italia ed India. Quest'ultima, forte della sua posizione di debitrice, alza il prezzo.
Sono convinto che la licenza natalizia nasconde un disegno; intanto abbiamo pagato una barcata di soldi "in garanzia", poi vedrai che si accorderanno per non farli più tornare in India, pagando altri soldi, naturalmente. Ecco perchè sono accattoni e pulci.
I due fucilieri di marina prestati dall' esercito per difendere da eventuali incursioni piratesche una nave commerciale non erano in guerra. La guerra in genere si dichiara attraverso gli ambasciatori (vedi discorso di Mussolini pro intervento militare nel conflitto).
Non vedo quali giovamenti possano avere i due soldati dal poter fare dichiarazioni personali.
Nella vicenda ho visto che il governo italiano ha incominciato con il risarcire, perché di questo si tratta, prontamente, i parenti delle vittime senza aspettare la fine del processo: per molte persone questo è già una ammissione di colpevolezza.
Evidentemente in India c'è un emulo di Craxi.
risposta al post 50:
dal Bollettino della Val di Fiemme del 14-10-2004
Si è chiusa lo scorso 24 settembre con l´approvazione da parte della Giunta provinciale di un´apposita delibera - la transazione con il Ministero della difesa italiano sul problema del risarcimento dei danni provocati dalla tragedia del Cermis. In particolare si ricorda che dopo l´incidente, causato da un aereo militare americano decollato dalla base di Aviano, la Provincia autonoma di Trento era immediatamente intervenuta per finanziare la ricostruzione dell´impianto di risalita e di altre opere correlate che, vista anche la rapidità dell´esecuzione, avevano consentito di ridurre i danni di carattere generale patiti dalla comunità locale.
Con la chiusura della vertenza con il Ministero la Provincia di Trento riceve ora dallo Stato oltre 9 milioni di euro. Di questi, il 75 per cento sarà rimborsato allo Stato italiano da parte degli Stati Uniti d´America, ai sensi della Convenzione di Londra. Dopo la chiusura del contenzioso relativo alla tragedia di Stava, la Provincia chiude quindi di nuovo - esprimendo soddisfazione per la professionalità e la competenza dimostrate dal proprio staff legale - un capitolo doloroso della sua storia, augurandosi di non doverne mai più patire di analoghi