quiproquo

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Proprietario Casa
Perdindirindina!!! eppure quel "mi piace" mi era..."piaciuto" Va beh! sarà per un'altra occasione (se ci sarà) beninteso.
Poi mi preme ricordarti che anche gli avvocati, notai etc...nello svolgimento della "loro" professione ricorrono sempre al glossario dei termini giuridici, per non sbagliare nella citazione degli articoli di legge, sia nei tribunali che nei loro studi per gli atti pubblici.
Non è che tutti i professionisti sono un pozzo di scienza come Pico della Mirandola!!!
Non possono ricordare a menadito tutti i codici del Diritto Pubblico e Privato. C'è bisogno sempre della consultazione...
Detto ciò, ma mi vuoi spiegare perchè ti preme tanto essere a conoscenza della mia professione? E' importante? Parla pure della Donazione, Collazione diretta, indiretta; Donazione con svariate clausole che daranno vita a peculiari fattispecie di donazione.
E' bello parlarne, discuterne confrontarci, esprimere i nostri disappunti o ingiustizie della legge stessa. Quante leggi ci sembrano e svariate volte sono sbagliate.
Pertanto, forza e coraggio voglio sentire o meglio leggere le tue argomentazionicosì ti puoi liberare della sofferenza interna che hai per il passato che hai avuto in proposito.
Ci conto. Lasca stare se sono SardoSardo doc con :birra: Icnhusa. Noi sardi ci teniamo alla nostra identità e non ce ne vergogniamo, come pure voi Piemontesi o trapiantati Calabresi.

saluti
toto.s
Anche questa volta non hai colto la punta di ironia verso il binomio
(maledetto...) Collazione-Donazione...Non è una colpa...spesso sono
contorto...e ricorro all'ironia per mitigare l' indignazione...Aver postato: ti ho donato il bravo...bravissimo...eccetera poteva indurre te e anche gli altri intervenuti a cominciare da Ollj... a un collegamento più serio vero e proprio con il dibattito su tale tema. Oltre a strappare un sorriso per l'ardito accostamento.Sono comunque sostanzialmente d'accordo su quest'ultimo post tranne sull'ultima frase "geografica" e sul "Lascia stare"...superfluo per me, avendo già io dichiarato la poco significatività di tale requisito...Quando ritornerò a parlare come promesso a Ritadedè sul crudele binomio
mi dovrò limitare al minimo indispensabile perchè ne ho un inizio di
rigetto spero più che comprensibile. Grazie e a presto. qpq.
 

quiproquo

Membro Senior
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Sulla Collazione mi sono già espresso più volte; la ritengo una legge
malvagia perchè oltre a calpestare le scelte in vita del padre-padre
induce e provoca liti perenni fra i coeredi legittimari...per tale motivo
ho conosciuto molti genitori che esitano a fare il testamento perchè anch'esso foriero di lite. Se ne desume che per "merito" di questa legge i coeredi possono litigare sia per scelte già attuate in vita, sia per quelle post vita da testamento...Non c'è che dire: una "bella" prospettiva. Chiudo con:
1) Se non ci fosse la collazione anche il pacchetto Donazione si
affloscerebbe per mancanza di "obiettivi".
2) Mi è di gran conforto constatare(???) che in America, come ho più volte ripetuto su Propit, questa "bruttura" non esiste.

Sulla Donazione che la considero il carburante della Collazione posso
solo aggiungere a quante cose scritte su altri post non solo miei che il legislatore ha realizzato un raffinato groviglio di divieti prevalentemente finalizzato alla protezione del futuro coerede sedicente "leso" ( di fatto un pesante strumento d'attacco...).
Dovremmo esaminare uno per uno tutti i 27 articoli del codice
e spuntare con @toto.s quelli più specifici...La critica di fondo rimane quella di aver "carpito" una nobile parola di prevalente uso
familiare e di averla fatta diventare un "contratto" con inevitabile
risvolto giuridico. Intendiamoci: che ci fosse bisogno di una legge per regolamentare le continue liti fra i figli questo è fuori discussione; ma per me era più che sufficiente l'articolo
ripartitorio (cercatelo voi...)...Sarebbe auspicabile un escursus storico
per risalire ai primi interventi del potere in tutte le terre del mondo
fino...( non mi sparate addosso...) a Caino ed Abele per dimostrare
che Collazione o non...Donazione o non...la LITE è connaturale
all'individuo...continuando si potrebbe asserire che il Divide et Impera più che dalla declamazione degli imperatori romani debba farsi risalire allo stesso Dio...ma questo non è pane per i miei denti
Lo potrebbe essere per @Ollj che ha il vigore e lo stimolo per una cosa del genere...Abbandoniamo l'Eden e ritorniamo alla nostra Italietta...e alla nostra cara @rita dedè...con "l'aspetto di riserva..."
che qui pongo a toto.s e agli altri intervenuti sotto forma di
domanda-risposta, che è: Cos' è o che Kaiser è 'st0 "animus donandi"??? Chi l'ha tirato fuori??? In quale recondito angolo del codice civile si trova??? Che sia solo frutto di dispute fra i luminari
e/o i giuristi riuniti??? Oppure addirittura sentenze della Cassazione??? Io, non lo so...Posso solo dire che sono stati scritti
poderosi studi e udite...udite...che sia stato preso in considerazione anche da FradJACOno...il chè non è poco. Allora prendendo per buono e con le pinze che a detta dei soloni la Donazione (giuridica)
si caratterizza con il succitato " animus donandi" mi verrebbe
da dire per effetto conseguenziale che senza animus non vi è donazione...Questo confermato dalla mia lunga vita e di tanti altri
afflitti "genitori" che in tutto quel che ho dato alle mie due figlie non
vi era neanche l'ombra di questo nobile stato d'animo...mentre una sola volta inviai a mio cognato in apparente difficoltà un milione
di lire (quasi uno stipendio di allora...) con animus donandi (???)...
No! anche in quell'occasione lo sentii come un obbligo morale da
assolvere e l'animus lo seppellii da qualche parte...Come avrò fatto
visto che neanche conoscevo la "parolina"...non si sa. Allora illustre
Cavaliere Todato cosa mi sai dire a favore o contro la Cassazione (ammesso...) o contro i Luminari (ammesso...) o contro i
Giuristi(ammesso...) o contro...colì...o contro colà o contro FradJACOno...o contro Quiproquo??? che Dio ti assista in così grande cavalcata nella prateria della giurisdizione...quasi quasi
ti allungo un panino con la borraccia...Non mi resta che salutare
tutti e che vi colga un "animus donandi"...qpq.
P.S. Alzi il piede il propista predisposto o propenso alla Donazione con animus donandi...Alzi il deretano chi se ne sente indenne...
Sollevi il sopracciglio chi è perplesso...Sollevi un capello chi non ha capito un Kaiser...
 
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O

Ollj

Ospite
Collazione .... la ritengo una legge malvagia perchè oltre a calpestare le scelte in vita del padre-padre
induce e provoca liti perenni fra i coeredi legittimari...
Posizione rispettabilissima; tuttavia sicuro che l'alternativa non sia foriera di maggiori problemi e peggiori ingiustizie?
in America, come ho più volte ripetuto su Propit, questa "bruttura" non esiste.
Si guarda sempre l'erba del vicino... personalmente lì riscontro la peggior ingiustizia: diseredazione.
il legislatore ha realizzato un raffinato groviglio di divieti prevalentemente finalizzato alla protezione del futuro coerede sedicente "leso"
Direi meglio: un corpo organico il cui intento è la tutela della famiglia dopo la dipartita del suo capostipite; non oso nemmeno immagininare quali liti e quali tragedie si verrebbero a configurare in sua assenza...
Del resto nemmeno in vita (se si è coniugati e con figli) si potrà disporre a piacere del proprio patrimonio: la normativa post mortem ne è adeguato corollario. Si vuol essere liberi in tutto e per tutto: si rimanga da "soli", non si metta su famiglia e ci si dia alla pazza gioia in giro per il mondo (avendone la fortuna).
Saluti.
 

quiproquo

Membro Senior
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Posizione rispettabilissima; tuttavia sicuro che l'alternativa non sia foriera di maggiori problemi e peggiori ingiustizie?

Si guarda sempre l'erba del vicino... personalmente lì riscontro la peggior ingiustizia: diseredazione.

Direi meglio: un corpo organico il cui intento è la tutela della famiglia dopo la dipartita del suo capostipite; non oso nemmeno immagininare quali liti e quali tragedie si verrebbero a configurare in sua assenza...
Del resto nemmeno in vita (se si è coniugati e con figli) si potrà disporre a piacere del proprio patrimonio: la normativa post mortem ne è adeguato corollario. Si vuol essere liberi in tutto e per tutto: si rimanga da "soli", non si metta su famiglia e ci si dia alla pazza gioia in giro per il mondo (avendone la fortuna).
Saluti.
E' il bello del confronto...Purtroppo per lei e per me mancano i numeri...i soli che potrebbero far pendere la bilancia dalla sua o dalla mia parte. Lei ha ragione sull'asserzione che i figli litigherebbero egualmente...Ma avrebbe un livello intensivo diverso. La presenza della legge si insinua sin dalla seconda adolescenza e si fortifica anno dopo anno fino all'evento finale. Sta di fatto che in mancanza della legge i figli sarebbero costretti a non poter litigare
legalmente ed è quello che afflige il padre-padre...Questi è abituato
alle liti domestiche che, ripeto, sono connaturali all'individuo...ed è
abituato a sedarle...Ma di fronte alla Magistratura e poi a quella specialissima Italiana...non vi è padre-padre che tenga...sono solo macerie anche per il "vittorioso"...A questo punto potrei postare il caso della mia famiglia d'origine...io ero il terzo di cinque figli...
Per pura casualità esso rappresenterebbe nella lettera e nella sostanza
ciò che ho sostenuto ed è qui il bello...visto non più dal padre-padre...ma dal figlio e dai suoi quattro consanguinei...Se sarà il caso
lo posterò in seguito. Ripeto: sono stanco fisicamente, mentalmente e
psichicamente e quasi, quasi mi ritiro con FadIACOno nella sua fortezza a recitare: Padre nostro dacci oggi un animus donandi...
che sia il più Todato possibile...E liberaci entrambi dalla Collazione...
Così litigheremo di più...e il nostro Ollj riposerà contento...
A presto con tanto animus...qpq.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Posizione rispettabilissima; tuttavia sicuro che l'alternativa non sia foriera di maggiori problemi e peggiori ingiustizie?

Si guarda sempre l'erba del vicino... personalmente lì riscontro la peggior ingiustizia: diseredazione.

Direi meglio: un corpo organico il cui intento è la tutela della famiglia dopo la dipartita del suo capostipite; non oso nemmeno immagininare quali liti e quali tragedie si verrebbero a configurare in sua assenza...
Del resto nemmeno in vita (se si è coniugati e con figli) si potrà disporre a piacere del proprio patrimonio: la normativa post mortem ne è adeguato corollario. Si vuol essere liberi in tutto e per tutto: si rimanga da "soli", non si metta su famiglia e ci si dia alla pazza gioia in giro per il mondo (avendone la fortuna).
Saluti.
Quest'ultima frase mal si combina con il mio vissuto...sono un difensore tenace della Famiglia...e di conseguenza sono contrario al suo livellamento con le pretese dei "....uloni". Tale fondamentale sentimento non mi impedisce di reclamare la libertà di scelta e il conseguente rispetto da parte dei figli che a fronte di un padre che
ha dato tutto quel che poteva,rinunciando moltissimo per sè , reclama, lui sì, un riconoscimento da parte del legislatore che potrebbe, se volesse, correggere la legge smussando gli angoli più, mi si passi il termine, indecenti e eticamente immorali. Uno fra tutti:
riconoscere in assenza di testamento la quota disponibile in soccorso
del coerede sotto attacco dal coerede "leso". Lei mi dirà che questo esiste ed io con quattro notai non me ne sono accorto...Ci potrebbe essere d'aiuto un pò di giurisprudenza che ad un imbranato asinello
come qpq non è permesso accedere...Che il TodosCaballeros ne sappia più di noi??? E' chiamato celermente alle armi...pardon a
Propit...velocemente e senza obiettare...Altrimenti Fradiacono è pronto a "cilindrare"...non me ne voglia Ollj e Grazie ancora. qpq.
 
O

Ollj

Ospite
riconoscere in assenza di testamento la quota disponibile in soccorso del coerede sotto attacco dal coerede "leso". Lei mi dirà che questo esiste ed io con quattro notai non me ne sono accorto...

Esiste, esiste... la disponibile opera anche in assenza di testamento.
Quando vi è successione legittima, ed il de cuius ha precedentemente disposto con donazioni circa il proprio patrimonio, le stesse saranno "tutelate" sino a concorso di disponibile (0 fincchè quota dei legittimari sia stata lesa). Esempio:
quiproquo dona a Sempronia E 80.000,00
Alla sua morte quiproquo, senza aver fatto testamento, lascia 2 figli (Sempronia - Caio) ed un patrimonio ereditario di Euro 10.000,00.
La Disponibile di quiproquo è 1/3 del patrimonio (=30.000,00)
La quota di ciascun legittimario Euro 30.000,00
Sempronia dovrà rendere al fratello Euro 20.000,00 e la sua donazione sarà ridotta di tal importo.
Sempronia avrà così Euro 60.000,00 (sua quota di legittimario + donazione dopo relativa riduzione)
Caio riceverà Euro 30.000,00 (sua quota di legittimario)
 

quiproquo

Membro Senior
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Esiste, esiste... la disponibile opera anche in assenza di testamento.
Quando vi è successione legittima, ed il de cuius ha precedentemente disposto con donazioni circa il proprio patrimonio, le stesse saranno "tutelate" sino a concorso di disponibile (0 fincchè quota dei legittimari sia stata lesa). Esempio:
quiproquo dona a Sempronia E 80.000,00
Alla sua morte quiproquo, senza aver fatto testamento, lascia 2 figli (Sempronia - Caio) ed un patrimonio ereditario di Euro 10.000,00.
La Disponibile di quiproquo è 1/3 del patrimonio (=30.000,00)
La quota di ciascun legittimario Euro 30.000,00
Sempronia dovrà rendere al fratello Euro 20.000,00 e la sua donazione sarà ridotta di tal importo.
Sempronia avrà così Euro 60.000,00 (sua quota di legittimario + donazione dopo relativa riduzione)
Caio riceverà Euro 30.000,00 (sua quota di legittimario)
Non sembra sia così...chieda, se crede, ai suoi professori universitari dove si possa leggere con certezza che il suo assunto sia "certificato"...
Io ne sarei contento perchè potrei ridurre di un 25mo la mia critica
al legislatore. La ripartizione matematica sarà un'ovvia conseguenza. E in tale materia il sottoscritto eccelleva...Mentre
a fronte della sua certezza la mia incertezza aumenta di un...
FradJACOno allo 0,51 per cento...Ripeto, sarò felicissimo e lo dico
senza nessun risvolto ironico, se questo suo assunto venisse confermato da più parti e con più dati alla mano... perchè risolverebbe definitivamente la mia preoccupazione da futuro decuius...E probabilmente smetterei di guerreggiare a destra e a manca ogni qualvolta che i nuovi propisti ce/me ne danno il destro. Noi due, esimio Ollj, abbiamo già "battagliato" sull'argomento e si chieda, se crede, come mai i tanti altri esperti come lei e più di lei si siano ben guardati dall'intervenire sull'argomento...Uno per tutti il "Tigre" che a volte "cilindra" (nuovo conio di zecca...) su particolari insignificanti dopo aver letto di tutto e di più, si costringesse al silenzio su una materia tanto delicata e interessante...E senza dire dei "professionisti" veraci...anche loro sempre attenti quando si tratta della loro materia...Ci sarà pure
un motivo??? Nel momento che ogni volta che ho riportato un dato
inesatto sono sempre intervenuti a correggermi??? Qua non si tratta di darmi ragione o torto...si tratta di indicare l'articolo..il comma...
il sottocomma...il riporto...il rimando...oppure, in difetto, un pizzico
di giurisprudenza...Ci sarà stata in tanti decenni una disputa con relativa sentenza che abbia confermato o meno il suo assunto???
Ecco...mi regali una ricerca in materia ed io la smetterò di cavalcare
con il Todoscaballeros accompagnato col saio da francescano di
Fradjacono...Le chiedo comunque perdono per questa chiosa
che definisco impertinente...ma è l'unico modo di restare su Propit...
Quando Guardiano interverrà smetterò di ciarlare o di ragliare e
mi dedicherò alla ricerca dell'animus donandi che nonostante
i clamori dei giuristi non riesco proprio a localizzare. Dove sei Animus Donandi??? Fatti avanti...che sarai bene accolto...Ancora grazie e cordiali saluti. qpq.
 

toto.s

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non è che ne sappia di più di tutti gli altri intervenuti, però voglio lo stesso dire la mia:
Alla morte di una persona, la legge riserva ad alcuni parenti stretti, per lo più figli e coniuge, una quota del patrimonio del defunto, intendendosi per patrimonio non solo ciò che lascia, ma anche ciò di cui si è spogliato, in vita, per donazione. Questa quota, varia a seconda di quante persone vengano all’eredità. Per rimanere nella discussione, se alla morte del padre verranno all’eredità solamente i 4 fratelli, se non c'è stato testamento, ciascuno di questi avrà diritto ad un quarto del patrimonio del defunto. Invece con testamento potendo questo disporre, con testamento o donazione, liberamente del residuo 33,6% del suo patrimonio, può destinarlo ad un solo figlio, mentre il 66,6% verrà diviso tra tutti e quattro figli
Preciso che, finché è in vita il proprietario, non è possibile fare nulla: così se un figlio chiede l’anticipo per donazione di una quota dell’eredità, il padre potrà darla se vuole, ma non potrà esservi costretto.
Ed ecco che quì entra la "famosa collazione con dispensa". Se il bene donato rientra nel fatidico 33,5%, tutto bene, invece se lo dovesse superare, entra in gioco la "riduzione" chiesta dagli altri coeredi.
Quanto alla possibilità che il padre intesti tutto ad uno solo dei figli, questo è ben possibile, ma, al momento della morte, gli altri figli potranno chiedere che gli sia riconosciuta la sua quota di patrimonio.

Comunque secondo la legge italiana non si può diseredare un figlio. Un padre facendo testamento pubblico dal notaio, può assegnare al figlio un bene minore, per cui gli resta l'onere di veder riconosciuta la sua quota, con una azione legale.
Tutto questo potrebbe essergli conveniente?

saluti
toto.s
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Non è che ne sappia di più di tutti gli altri intervenuti, però voglio lo stesso dire la mia:
Alla morte di una persona, la legge riserva ad alcuni parenti stretti, per lo più figli e coniuge, una quota del patrimonio del defunto, intendendosi per patrimonio non solo ciò che lascia, ma anche ciò di cui si è spogliato, in vita, per donazione. Questa quota, varia a seconda di quante persone vengano all’eredità. Per rimanere nella discussione, se alla morte del padre verranno all’eredità solamente i 4 fratelli, se non c'è stato testamento, ciascuno di questi avrà diritto ad un quarto del patrimonio del defunto. Invece con testamento potendo questo disporre, con testamento o donazione, liberamente del residuo 33,6% del suo patrimonio, può destinarlo ad un solo figlio, mentre il 66,6% verrà diviso tra tutti e quattro figli
Preciso che, finché è in vita il proprietario, non è possibile fare nulla: così se un figlio chiede l’anticipo per donazione di una quota dell’eredità, il padre potrà darla se vuole, ma non potrà esservi costretto.
Ed ecco che quì entra la "famosa collazione con dispensa". Se il bene donato rientra nel fatidico 33,5%, tutto bene, invece se lo dovesse superare, entra in gioco la "riduzione" chiesta dagli altri coeredi.
Quanto alla possibilità che il padre intesti tutto ad uno solo dei figli, questo è ben possibile, ma, al momento della morte, gli altri figli potranno chiedere che gli sia riconosciuta la sua quota di patrimonio.

Comunque secondo la legge italiana non si può diseredare un figlio. Un padre facendo testamento pubblico dal notaio, può assegnare al figlio un bene minore, per cui gli resta l'onere di veder riconosciuta la sua quota, con una azione legale.
Tutto questo potrebbe essergli conveniente?

saluti
toto.s
Grazie mille toto.s. E complimenti per il modo stringato di esplicitare argomenti così pesanti... Tutto questo è da sempre nella mia conoscenza per il semplice fatto che basta leggerlo sul codice. Comunque sempre meglio di più che di meno...per non ripetere la solita cantilena sull'abbondanza. Non si sa mai che qualcosa possa sfuggire...e poi ci sono tanti propisti che si approcciano all'argomento del tutto ignari.
Ora ecco qua il punto con la "famosa dispensa da collazione "...e ti chiedo (rifletti bene e pondera meglio...), e che mi divide con il magnifico Ollj, dove lo vado a leggere se non su un pezzo di carta che si chiama Testamento??? Io lo posso scrivere e per le mie due figlie l'ho fatto...ma se non c'è l'atto pubblico è carta straccia...a detta di ben quattro notai...Io vorrei "sperare" che si possa anche autenticare in vita la mia dichiarazione (tipo la rinuncia all'usufrutto abbondantemente discussa con Ollj...) ma non trovo l'appiglio per esserne certo..nè tantomeno il pubblico ufficiale che me lo permetta ( sempre come l'usufrutto...) sic et sempliciter...Ecco, non farti agguantare dal partito preso...sviscera l'argomento come hai dimostrato di saper fare e torna da quiproquo che aspett'...sulu a tte...Cappitto mi hai??? mio bel Sardu,Sardu che più Sardu non ve n'è??? Da un mordace e ragliante asinello che continua a scalciare
alla ricerca dell'Animus Donandi"...Tu per caso l'hai intravisto da
qualche parte??? Nel caso accostati con la tua giumenta...Grazie ancora. qpq.
P.S. Inquadriamo io e te meglio il caso che è il seguente: Nessuna donazione "ufficiale" in vita...solo elargizioni o donazioni indirette ma difficilmente documentabili e "assenza
di notizie in merito e assenza di testamento. Comunque aggredibili dal sedicente "leso" per
gli immobili risultanti acquistati dai coeredi che alla data della successione ereditaria ( e non testamentaria) risultassero discordi nel valore di stima peritale. E' la ciliegina sulla torta
per non lasciare sfuggire niente, proprio niente al sedicente LESO.
 
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