So che mi attirerò le critiche da parte di qualcuno, ma mi sembra giusto osservare come non si tratti solo di fare un riparto con il gestionale e scrivere una carta (alla quale, comunque, per completezza e per conoscenza dell'interessato si dovrebbero allegare le fotocopie di fatture, bonifici, delibera ecc.).
E' necessario inviare all'Agenzia delle Entrate una comunicazione telematica riportando, oltre ai dati generali dell'intervento, il codice fiscale di ogni condòmino beneficiario, l'importo di spesa di ognuno, i dati catastali di ogni unità; per ogni unità, se ci sono più comproprietari (o meglio più beneficiari) vanno indicati tutti.
Poiché il beneficiario non sempre corrisponde ai/al proprietari/o (può essere uno solo in caso di comproprietà, oppure un familiare, l'usufruttuario, l'inquilino ecc.) per un lavoro ben fatto (anche se non obbligatorio) si dovrebbe avere comunicazione da parte del proprietario a chi intestare la certificazione (e la documentazione inviata all'Agenzia delle Entrate).
E' una pratica che richiede tempo e, come tutto, comporta dei rischi; in caso di errori ci sono sanzioni.
Ed è un lavoro in più rispetto al compenso straordinario di solito richiesto in percentuale, poiché quest'ultimo si riferisce alla ricerca dei preventivi, preparazione di una tabella comparativa degli stessi da portare in assemblea, contratto con la ditta, raccolta e controllo della documentazione obbligatoria da parte della stessa, contabilità separata dall'ordinaria (sia per le spese, sia per i versamenti dei condòmini in un "fondo" dedicato al lavoro), responsabilità del cantiere che - come committente - ricade sull'amministratore ecc.
A me sembra più conveniente un compenso annuale ordinario di X, al quale aggiungere Y solo se e quando si fanno lavori e se l'assemblea decidesse di usufruire delle detrazioni, piuttosto che pagare ogni anno X+Y; perché ovviamente l'amministratore che comprende nel compenso anche questa pratica non può proporre lo stesso importo che chiederebbe se la considerasse un extra.
Premesso questo, il compenso extra - se richiesto - deve essere riportato nel preventivo analitico presentato dall'amministratore al momento della nomina oppure deve essere concordato al momento dell'approvazione dei lavori; altrimenti, non è dovuto.
A volte succede che l'amministratore, non avendo dimestichezza con i mezzi tecnologici e/o non in possesso delle credenziali proprie e del Condominio per accedere ai servizi telematici dell'Agenzia, debba rivolgersi a un intermediario abilitato per l'invio all'Agenzia delle Entrate (commercialista, CAF o altre figure), il quale naturalmente dovrà essere pagato; di solito la fattura è emessa direttamente a nome del Condominio. Anche questo, però, a mio parere dovrebbe essere chiaramente riportato nel preventivo dell'amministratore; tra l'altro in questa situazione probabilmente tutte le incombenze fiscali (come Certificazioni Uniche e 770) sarebbero affidate a un consulente esterno, cosa che i condòmini dovrebbero sapere prima di procedere con la nomina.