In realtà anche la contabilizzazione riduce gli sprechi, poiché pagando per quello che si consuma, la gente prima di aumentare temperatura al massimo ed aprire poi le finestre ,inizia a sensibilizzarsi un pochino di più e fare molta più attenzione.
Mi ripeto, ma quanto tu dici è ciò che chiamavo modifica del comportamento degli utenti: avendo la possibilità di ottenere uno sconto personalizzato, la gente resta più incentivata a limitare la portata dei caloriferi nelle zone dove la potenzialità è in eccesso. Quindi qualcuno risparmia. Ma intrinsecamente non si cambia il fabbisogno termico del fabbricato. (Cosa che invece avverrebbe con l'introduzione del cappotto o serramenti a bassa trasmittanza)
Il guaio si genera se gli alloggi non sono isolati termicamente: se per esempio un appartamento chiude il riscaldamento in una stanza, perchè inutilizzata, l'alloggio confinante si verrebbe a trovare una parete verso un ambiente non riscaldato. Il suo fabbisogno di energia termica, a parità di livello di temperatura normale, cresce per supplire alle dispersioni verso tale parete. In queste condizioni questo poveretto si vedrà accrescere il consumo e la spesa rispetto alla precedente situazione senza contabilizzazione.
Globalmente potrebbe anche aversi una riduzione (non eccessiva, se la destinazione d'uso del fabbricato e tipicamente d'abitazione), ma come per il pollo di Trilussa, a fronte di qualcuno che consuma mezzo pollo, si troverà l'altro che ne consuma un pollo e mezzo. E quest'ultimo ne subirà uno svantaggio indesiderato, nonostante mantenga un comportamento altrettanto virtuoso.
Sicuramente il ritorno economico legato alla contabilizzazione non sarà molto rapido.