La esposizione, a parer mio ha due vizi di fondo.
In primo luogo l'aggravio di costi non lo si dovrebbe misurare in euro ma in mc di metano consumato. (Meglio se rapportato al pcs). Può poi essere che il prezzo del combustibile non sia cambiato di molto ma meglio ragionare in termini di fabbisogno e non di spesa.
La seconda stranezza sta nel fatto che non si accenna per nulla alla installazione e applicazione della contabilizzazione. Questa sarebbe stata preceduta da una valutazione dei consumi involontari, che sommati ai costi di manutenzione e conduzione della caldaia dovevano continuare ad essere ripartiti fra tutti i condomini (la cosiddetta quota fissa). Per cui dovrebbe essere nota la % fissa da ripartire fra tutti. Una volta nota, almeno questa quota potrà essere richiesta per i bilanci in sospeso. (Previa riformulazione della ripartizione)
Più difficile confrontare il prima e il dopo. Però se ho inteso bene l'attico è stato coibentato prima del distacco: in quegli anni tutti usufruivano di una dispersione dell'edificio che mediamente usufruiva di una trasmittanza media inferiore alla attuale, che oggi non si avvantaggia della parte coibentata. Anche questo seppur piccolo comporterebbe un aggravio per gli appartamenti rimasti in classe G, senza che ciò possa essere addebitato al distacco.
Confermo che i gradi giorno sono in diminuzione annua costante del 5 -10% annui; (almeno qui nel NW), non ho però constatato un legame lineare tra diminuzione dei gg e consumi in mc
In primo luogo l'aggravio di costi non lo si dovrebbe misurare in euro ma in mc di metano consumato. (Meglio se rapportato al pcs). Può poi essere che il prezzo del combustibile non sia cambiato di molto ma meglio ragionare in termini di fabbisogno e non di spesa.
La seconda stranezza sta nel fatto che non si accenna per nulla alla installazione e applicazione della contabilizzazione. Questa sarebbe stata preceduta da una valutazione dei consumi involontari, che sommati ai costi di manutenzione e conduzione della caldaia dovevano continuare ad essere ripartiti fra tutti i condomini (la cosiddetta quota fissa). Per cui dovrebbe essere nota la % fissa da ripartire fra tutti. Una volta nota, almeno questa quota potrà essere richiesta per i bilanci in sospeso. (Previa riformulazione della ripartizione)
Più difficile confrontare il prima e il dopo. Però se ho inteso bene l'attico è stato coibentato prima del distacco: in quegli anni tutti usufruivano di una dispersione dell'edificio che mediamente usufruiva di una trasmittanza media inferiore alla attuale, che oggi non si avvantaggia della parte coibentata. Anche questo seppur piccolo comporterebbe un aggravio per gli appartamenti rimasti in classe G, senza che ciò possa essere addebitato al distacco.
Confermo che i gradi giorno sono in diminuzione annua costante del 5 -10% annui; (almeno qui nel NW), non ho però constatato un legame lineare tra diminuzione dei gg e consumi in mc