Vale%

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Buongiorno, ho bisogno di un parere. Mi sono già rivolta a notaio avvocato e architetto ma ho ottenuto tre risposte diverse... Senza aver avuto riferimenti legali
Mia mamma ha abitato per trenta anni in un appartamento di proprietà della sua famiglia... Senza mai aver firmato nulla deduco perciò a titolo gratuito. Ora alla morte del nonno mia zia chiede di andare da un giudice per scalcolare dalla eredità la quantificazione di questi 30 anni. È vera questa cosa? Perche se cosi fosse mia mamma oltre che lasciare tutta l eredità a lei dovrebbe anche dare dei soldi di tasca sua alla sorella per colmare questo "debito"... Non so più che fare
 

SuperRomu

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Professionista
Buongiorno, ho bisogno di un parere. Mi sono già rivolta a notaio avvocato e architetto ma ho ottenuto tre risposte diverse... Senza aver avuto riferimenti legali
Mia mamma ha abitato per trenta anni in un appartamento di proprietà della sua famiglia... Senza mai aver firmato nulla deduco perciò a titolo gratuito. Ora alla morte del nonno mia zia chiede di andare da un giudice per scalcolare dalla eredità la quantificazione di questi 30 anni. È vera questa cosa? Perche se cosi fosse mia mamma oltre che lasciare tutta l eredità a lei dovrebbe anche dare dei soldi di tasca sua alla sorella per colmare questo "debito"... Non so più che fare
Quando ci sono decessi dei proprietari degli immobili, bisogna fare la dovuta domanda di successione e di voltura (Tramite Notaio, Commercialista o Agenzia delle Entrate se si dispone dei sofwtare e PIN a disposizione) per scomputare agli eredi in vita del de cuius nella giusta quota di possesso (se non ci fosse un testamento che afferma le sue ultime volontà).
Dopo fatto questo passaggio potrà venire il seguito del tuo quesito, altrimenti sarebbe una risposta non corretta.
 

Vale%

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La successione è stata già aperta e ora risultano proprietarie al 50% mia mamma e sua sorella. Devono accordarsi come dividersi il tutto. Mia zia dice che le spetta di piu perché mia mamma per 30 anni non ha pagato l affitto ( mentre la sorella fino a 39 anni cioè 5 anni fa ha abitato con i genitori). Mia zia ha minacciato mia madre che o le da di più o andrà da un giudice che in virtù dei 30 anni intesterà tutto a lei. Può farlo? È vera questa cosa?
 

SuperRomu

Membro Junior
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La successione è stata già aperta e ora risultano proprietarie al 50% mia mamma e sua sorella. Devono accordarsi come dividersi il tutto. Mia zia dice che le spetta di piu perché mia mamma per 30 anni non ha pagato l affitto ( mentre la sorella fino a 39 anni cioè 5 anni fa ha abitato con i genitori). Mia zia ha minacciato mia madre che o le da di più o andrà da un giudice che in virtù dei 30 anni intesterà tutto a lei. Può farlo? È vera questa cosa?
Assolutamente no, perde del tempo...
 

Vale%

Nuovo Iscritto
Conduttore
Quindi ci conviene non dargliela vinta e andare in giudizio? C è qualche normativa che ci dia ragione e che possiamo mostrarle cosi da cercare di evitare il confronto legale?
 

SuperRomu

Membro Junior
Professionista
Quindi ci conviene non dargliela vinta e andare in giudizio? C è qualche normativa che ci dia ragione e che possiamo mostrarle cosi da cercare di evitare il confronto legale?
Il mio consiglio è ignorarla completamente! é all'ordine del giorno situazioni del genere, minacce per aver usufruito per tanti anni eccetera. Essendo che parliamo dell'abitazione di "suo padre" e non di una "persona estranea", era consigliabile ai suoi tempi di stipulare un contratto di comodato d'uso tra le parti e depositarlo all'Agenzia delle Entrate, è giusto una prassi di comunicazione, per il resto la sorella di tua madre sta facendo un capriccio inutile per cercare di spillare soldi alla "caino" a tua madre, ma come si dice nella Sacra Bibbia: "Nessuno tocchi Caino"quindi lasciatela perdere, che vada dove vuole andare, che chiamasse anche il miglior avvocato dell'Italia non l'avrà vinta, in quanto la sua battaglia è persa in partenza, parliamo della figlia del de cuius quindi non doveva certamente pagargli l'affitto!
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Da quello che dici ci sono solo 5 anni di differenza da "calcolare" visto che anche la zia godeva di un bene del padre (magari in misura ridotta, però pagava le bollette?, le spese di casa? ordinarie e straordinarie? . . . . ).
Quindi qualcosa potrebbe reclamare anche tua madre visto che lei si pagava (pagava lei?) bollette, spese, immondizia, . . . .
Di questi 5 anni metà però spetterebbero ancora a tua madre, quindi dovrebbe forse riconoscere la metà . . . .

Partendo da questo, e senza avere spese legali da pagare da entrambe le parti potresti offrirle una cifra simbolica (2/3 mila euro). Lei riceverebbe qualcosa in più, non spenderebbe in spese legali per di più dove non avrebbe certezza di aver riconosciute le sue ragioni.

Sarà difficile da far capire, però è sempre meglio qualcosa certa subito che qualcosa di non definibile in futuro.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
E se tua madre ventilasse l'ipotesi dell'intervenuta usucapione? Il problema sarebbe complesso e da esaminare in tutti i suoi aspetti.
Per il momento metto un dubbio.
 

SuperRomu

Membro Junior
Professionista
Da quello che dici ci sono solo 5 anni di differenza da "calcolare" visto che anche la zia godeva di un bene del padre (magari in misura ridotta, però pagava le bollette?, le spese di casa? ordinarie e straordinarie? . . . . ).
Quindi qualcosa potrebbe reclamare anche tua madre visto che lei si pagava (pagava lei?) bollette, spese, immondizia, . . . .
Di questi 5 anni metà però spetterebbero ancora a tua madre, quindi dovrebbe forse riconoscere la metà . . . .

Partendo da questo, e senza avere spese legali da pagare da entrambe le parti potresti offrirle una cifra simbolica (2/3 mila euro). Lei riceverebbe qualcosa in più, non spenderebbe in spese legali per di più dove non avrebbe certezza di aver riconosciute le sue ragioni.

Sarà difficile da far capire, però è sempre meglio qualcosa certa subito che qualcosa di non definibile in futuro.
Offrire una cifra simbolica? E per quale motivo? Semplicemente perché il padre che era ancora vivo aveva destinato ad un comodato d'uso l'abitazione di sua proprietà al 100% alla figlia? Mentre l'altra abitava sotto il suo stesso tetto? Non credo proprio un bel niente... per me può procedere anche con il miglior avvocato. La zia non poteva proprio un bel niente quand'era in vita il padre, in quanto la "Proprietà" era di suo possesso, la sua infelicità che la vada ad esprimere da un'altra parte. Ora che è proprietaria lei al 50% può incominciare a chiedere, ma gli anni indietro deve semplicemente chiudere il discorso.
 

SuperRomu

Membro Junior
Professionista
E se tua madre ventilasse l'ipotesi dell'intervenuta usucapione? Il problema sarebbe complesso e da esaminare in tutti i suoi aspetti.
Per il momento metto un dubbio.
Usucapione? Non credo, in quanto l'usucapione è "Il possesso pacifico, continuo e in pubblico di un bene mobile o immobile può consentire di diventare proprietari del bene stesso senza bisogno di un accordo con il legittimo proprietario"

Tra parenti è consuetudine concedere in prestito un immobile: capita spesso quando i genitori vogliono consentire al figlio di utilizzare una casa di loro proprietà finché questi non sia in grado di acquistarne una con i propri soldi. Ma ipotizziamo che succede se, dopo molto tempo, padre e madre non rivendicano l’immobile e non ne chiedono la restituzione? Può il figlio, dopo 20 anni di utilizzo del bene, sostenere che si sia formato l’usucapione e, quindi, ritenersi ormai proprietario? Secondo la giurisprudenza no. (Cass. sent. n. 11277/2015, Cass. sent. n. 4327/2008.)

Quindi per tale niente usucapione tra familiari e parenti stretti: secondo una recente sentenza del Tribunale di Aosta [Sezione civile – Sentenza 18 gennaio 2016 n. 21], il figlio non può usucapire l’immobile di proprietà del genitore, anche se quest’ultimo gli ha concesso l’utilizzo del bene. Perché possa scattare l’usucapione, infatti, non è sufficiente aver utilizzato l’immobile per 20 anni, ma è anche necessario il requisito del possesso, ossia uno o più comportamenti tali da corrispondere a quelli che tipicamente effettua il proprietario. Il che, secondo il giudice, non è possibile nei rapporti di stretta parentela. .
 

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