Caro Alessandro, rientro solo oggi e leggo la tua alla quale mi sento di risponderti con un bravo. Bravo per aver suggerito attività semplici ma ficcanti a favore del turismo, telefoni verdi, servizi di polizia turistica, forse meglio farlo fare a tutte le polizie, e non inventarsi un altro corpo, con macchine dirigenti e sedi faraoniche, ma istruire tutti i corpi dello stato, esistenti, a fare assistenza e controllo de territorio.
Non concordo al 100% per il discorso del condono, non si sono mai e poi mai potuti condonare lotizzazioni abusive, edificazioni superiori ai 300/400 mq. villette, ma i condoni hanno aiutato tutti a sanare una edilizia cresciuta male e gestita peggio da tutti: una parete spostata, una finestra non accatastata, un terrazzo chiuso, un bagno in più. Non sono abusi da palazzinari, sono imperfezioni che con l'ultimo riferimento legislativo, non permettono nemmeno l'alienazione di tale immobile se non prima sanato e questo vedrai che farà pensare più volte prima di ripetere tali leggerezze, dimenticanze, piccoli abusi.
I piani regolatori sono figli della democrazia che noi vogliamo e nella quale, io per primo, lo confesso, non mi impegno. Eleggiamo amministratori onesti, che non intrallazzino con i palazzinari, ma che lascino costruire il giusto, votiamo amministratori che facciano una seria lotta alla evasione sul territorio, non lamentiamoci se non ci impegniamo. Sul territorio comandiamo noi, o così dovrebbe essere.
Non concordo al 100% per il discorso del condono, non si sono mai e poi mai potuti condonare lotizzazioni abusive, edificazioni superiori ai 300/400 mq. villette, ma i condoni hanno aiutato tutti a sanare una edilizia cresciuta male e gestita peggio da tutti: una parete spostata, una finestra non accatastata, un terrazzo chiuso, un bagno in più. Non sono abusi da palazzinari, sono imperfezioni che con l'ultimo riferimento legislativo, non permettono nemmeno l'alienazione di tale immobile se non prima sanato e questo vedrai che farà pensare più volte prima di ripetere tali leggerezze, dimenticanze, piccoli abusi.
I piani regolatori sono figli della democrazia che noi vogliamo e nella quale, io per primo, lo confesso, non mi impegno. Eleggiamo amministratori onesti, che non intrallazzino con i palazzinari, ma che lascino costruire il giusto, votiamo amministratori che facciano una seria lotta alla evasione sul territorio, non lamentiamoci se non ci impegniamo. Sul territorio comandiamo noi, o così dovrebbe essere.