Che per procedere alla revisione della tabella millesimale ci voglia una delibera favorevole della assemblea siamo d’accordo.
Ma che il tecnico che riscontra una unità “abitata” con tutti i servizi, non ne possa tenere conto se a questa non corrisponde una categoria catastale residenziale, mi sorprende.
Un conto sono obblighi e risvolti fiscali (catasto) e amministrativi (urbanistica): altro i rapporti civilistici nei confronti del condominio.
Certo una mansarda (Reale o di fatto) potrebbe comunque avere meno millesimi di un appartamento a pari superficie; Ma non mi sembra logico che condominialmente non si possa risolvere economicamente lo stato di fatto
E mica tanto, perché i rapporti civilistici sono basati (per gli immobili) sulle reali consistenze, sugli usi, sulle distanze (non è questo il caso) , sulle altezze oltre che su tutti i requisiti di legge per rendere agibile una mansarda!
I condomini possono anche non amare chi ha ristrutturo una mansarda, ma se essa fosse regolare (con regolari valori millesimali) non avrebbero possibilità alcuna di lagnanza.
In questo caso ci troviamo in una situazione non legittimata in nessun modo per cui si presta alle più svariate cause. Sia in ambito civile che penale in quanto un abuso edilizio ha un doppio profilo: quello amministrativo che non va mai in prescrizione e quello penale che si prescrive in 5 anni!
Se si prescrivesse anche solo il reato (penale) la sanzione amministrativa con multa e o demolizione non si prescriverebbe MAI, salvo che venisse sanato o ripristinato l’uso precedente (demolizione).
Una mansarda abusiva è anche molto facile che non sia sanabile proprio perché non rispetta le altezze minime interne; l’unica sarebbe il condono edilizio (ad oggi non più possibile) per cui rimane solo il ripristino della situazione antecedente (soffitta) per chiudere il discorso!