parto dall ultimo intervento, è vero, l INDIA è un colosso.
Mio padre, classe 1903, insegnante di etica alla scuola allievi ufficiali di Spoleto ( fra gli allievi il futuro
gen dalla chiesa e rocco chinnici)usava dire , dopo l 8 settembre e la fuga del Re, nel proporre di giocare a carte, " giochiamoci qualcosa che non valga un centesimo-----giochiamoci l onore".
E' inutile cantare e far cantare l'inno di Mameli con il suo " siam pronti alla morte" e poi fermarsi di fronte al denaro.
E' vero, bisogna tenerne conto e non lasciar passare la rivalsa e la ripicca.
Ricordiamoci però, che i marinai erano su una nave nel quadro di una operazione antpirateria al seguito di una decisione della NATO intesa a proteggere i traffici commerciali dai quali TUTTI dipendono-
-I piloti del famoso epidodio non commisero un errore nell ambito di uno stato di guerra dichiarata allla pirateria bensi commisero un atto di sbruffoneria e per quello tranciarono un cavo.
Ma veniamo a noi.
Volendo si potrebbe non rimandarli in India. Per qjuello che me ne intendo io "è quello che vogliono gli indiani" così potranno darci e dirci " ecco i soliti italiani che mentono e scappano"
D altra parte se li abbiamo indennizzati PRIMA ANCORA DI SAPERE .......
E pure c'è qualcosa che andava fatta subito ma può ancora essere fatta .
Comunicare alla NATO ed ai singoli paesi membri delle Nazioni Unite ( sempre che il nostro governo non ci abbia nascosto qualcosa) che l ITALIA S E' DESTA e che entro un termine X il nostro paese ritirerà i nostri contingenti da tutti i luoghi ove operano(Libano, Afganistan ecc) se non verranno fatti interventi decisivi per le sorti dei nostri marò.
Quanto all India è certamente avviata ad essere un grande mercato; faccio però osservare che un mercato è tale se è composto da consumatori in grado di spendere.
Allo stato siamo noi ad essere un mercato in grado di spendere .E all India occorre ricordarlo-
Ovviamente c'è modo di fare le cose ma se per ogni sequestro la malavita sa che l Italia opta sempre per pagare " a prescindere" non si può incolpare gli indiani di fare gli indiani"