Evidentemente l'agenzia o non aveva fatto accertamenti o, pur sapendo dell'esistenza dell'infinità di sanatorie tipica di questo periodo, ha volutamente taciuto il problema per fare ugualmente firmare la proposta e incassare la mediazione
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L'assenza di regolarità è emersa DOPO la firma della proposta... ingabbiando così venditore e acquirente... logico che entrambi avrebbero avuto qualcosa da dire e forse (anzi sicuramente) la proposta non si sarebbe fatta poiché l'immobile non era sanabile!Formalmente l'agenzia avrebbe ragione (non hanno solo messo in "contatto" le parti ma pure fatto firmare un preliminare)..il vulnus della questione è capire se si era precisata l'assenza di regolarità edilizia.
Il proprietario non ha portato avanti l'affare in quanto alla data fissata nella proposta d'acquisto nessuno delle parti si è attivato, manifestando l'interesse di portare a termine la compravendita... l'acquirente non ha posto on essere nessun comportamento che facesse presupporre la sua volontà di acquistare l'immobile... non ha fissato un notaio, registrato la proposta o altro... neanche l'agenzia lo ha sollecitato... chi può essere considerato inadempiente?Premesso che una buona agenzia fa controlli preventivi sull'immobile in vendita.
O meglio li fa fare perchè l'agente non ha (e se le ha non ha titolo) le competenze per dichiarare la rispondenza di un immobile o il fatto che sia libero da pesi e gravami:
- regolarità edizia e catastale
- presenza di iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli almeno al momento di conferimento incarico e al momento di passaggio di denaro
E' anche vero che i precedenti non sono obblighi di legge.
Se andate in giudizio e viene accertato che l'agenzia sapeva o, usando la normale diligenza l'agenzia non poteva non sapere, allora probabilmente verrebbe condonnata a risarcire il danno.
E qui mi rendo conto che si apre un mondo di "secondo me la normale diligenza è questo" e cambia da testa a testa e da giudice a giudice.
Di sicuro invece c'è la responsabilità del proprietario che, pur inconsapevole, è responsabile di essersi reso inadempiente alla conclusione del contratto definitivo. Certo andrebbe anche letto quello che avete firmato.
Ma da quello che scrivi avete risolto bonariamente e quindi rinunciato a rivalervi sul proprietario.
Se le parti sono inerti il problema non si pone.Il proprietario non ha portato avanti l'affare in quanto alla data fissata nella proposta d'acquisto nessuno delle parti si è attivato, manifestando l'interesse di portare a termine la compravendita... l'acquirente non ha posto on essere nessun comportamento che facesse presupporre la sua volontà di acquistare l'immobile... non ha fissato un notaio, registrato la proposta o altro... neanche l'agenzia lo ha sollecitato... chi può essere considerato inadempiente?
Quindi, tornando al quesito iniziale, l'agenzia non ha diritto alla mediazione, giusto?Se le parti sono inerti il problema non si pone.
Difficile dare risposta certa, senza dettagli su quanto firmato, sul tipo di abuso e sulla più o meno facile “riconoscibilità”.Quindi, tornando al quesito iniziale, l'agenzia non ha diritto alla mediazione, giusto?
In certe questioni i "cavilli" possono determinare una varieta di interpretazioni difformi e Giurisprudenza è piena di "giravolte" sul tema.L'assenza di regolarità è emersa DOPO la firma della proposta...
e nulla impedisce di comprare un immobile con abuso/abusivo (il compratore potrebbe demolire perché interessato al terreno) .L'agenzia ha fatto firmare una proposta di acquisto senza mai parlare di conformità o stato legittimo ed è poi emerso da parte del geometra dell'acquirente che l'immobile non era neppure sanabile
A maggior ragione pure l'acquirente poteva supporre la presenza di problemi.Le parole "conformità", "stato legittimo" o sanatoria non sono mai venute fuori da parte dell'agenzia, pur sapendo che l'immobile era una vecchia casa medievale
Come detto sopra, dipende.Quindi, tornando al quesito iniziale, l'agenzia non ha diritto alla mediazione, giusto?
Fatto sta che l'agenzia è venuta meno ai suoi obblighi informativi verso il venditore e l'acquirente, pur pubblicizzando sul proprio sito che i suoi immobili sono tutti "certificati e garantiti" per una veloce compravendita... in questo caso, invece, ha dimostrato l'esatto contrario in buona fede (se effettivamente non ha fatto le necessarie verifiche) o in mala fede (se il suo obiettivo era incassare la mediazione, facendo firmare le parti)... come deontologia imporrebbe, non ha pianificato la situazione perché l'affare andasse a conclusioneCome detto sopra, dipende.
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