Daniele 78

Membro Storico
Professionista
La mia proposta (in merito all'edilizia) se vuoi rilanciarla devi abrogare ogni regolamento edilizio comunale e farne un unico per Regione, perché non è possibile che Comuni limitrofi abbiano regolamenti edilizi completamente diversi. Mi è capitato di Comuni dove per fare una tinteggiatura interna in atrio di un condominio chiedono alcuni la Scia altri no. O ci vuole o non ci vuole, invece Comune che vai usanza che trovi. Secondo se riutilizzi un area dismessa (ex industriale) cambiando destinazione in residenziale ed almeno quando riduci le cubature perché si devono pagare nuovamente gli oneri?? Per quel pezzo di terreno è già stata fatta un urbanizzazione ai tempi, inoltre riduci il carico urbanistico (meno metri cubi). Invece siamo in un paese dove se cambi la destinazione d'uso di un Garage in una stanza abitabile ti richiedono intorno al migliaio d'Euro di oneri (e solo per una stanza non per la casa). E poi ci si chiede perché nei Comuni oltre a non aver soldi non c'è più una pratica edilizia che sia una. Questi sono dei motivi già più che validi che ne spiegano la penuria. Inoltre eliminando le aree dismesse elimini il degrado urbano di tante città oltre ad avere edifici con rendite catastali ben superiori all'industriale. Più entrate per i Comuni con le tasse.
 
J

JERRY48

Ospite
@ Daniele 78
Aggiungo, costo del lavoro da riformare, imprese edili, sindacati e lavoratori insieme per eliminare sovrastrutture costose e inutili, rimpolpare buste paga, rimettere in circolo denaro. Lavorare insieme per il supporto all'operaio della Cgil, Cisl e Uil, che molte volte latitano.
Cosa vuoi che siano oggi una paga base netta per un lavoratore di 1.200 euro. Per l’azienda è un costo (non sono del mestiere) ma almeno raddoppiato se non di più. Vogliamo considerare le ben 125 (l'ho letto da qualche parte, correggimi se sbaglio) casse edili italiane, ognuna con la sua ventina e più di consiglieri di amministrazione: un costo enorme. Che tanti soldi non vadano più a loro ma ai lavoratori. Basta una cassa per regione e dopo una sola, nazionale.
E l'assicurazione contro gli infortuni? Altro esborso. Quindi come vedi ci sono anche altre prospettive da considerare nel campo tuo edile.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
@Daniele 78 non solo ogni comune ha leggi proprie, persino le circoscrizioni hanno leggi proprie. Te ne racconto una. Dovevo fare una sanatoria per lo spostamento di una parete. Un geometra mi ha chiesto 800 euro per studiare la "fattibilità" ovvero sapere che cosa prevede quella circoscrizione di Roma in merito. Cioè mi hanno chiesto di pagargli gli studi.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Aggiungo, costo del lavoro da riformare, imprese edili, sindacati e lavoratori insieme per eliminare sovrastrutture costose e inutili, rimpolpare buste paga, rimettere in circolo denaro. Lavorare insieme per il supporto all'operaio della Cgil, Cisl e Uil, che molte volte latitano.
Cosa vuoi che siano oggi una paga base netta per un lavoratore di 1.200 euro. Per l’azienda è un costo (non sono del mestiere) ma almeno raddoppiato se non di più. Vogliamo considerare le ben 125 (l'ho letto da qualche parte, correggimi se sbaglio)
Infatti puoi ridurre la struttura generale per ridurre i costi. Per un operaio che guadagna 10/12 euro all'ora all'azienda ne costa 30 orari (solo contributi INPS ed INAIL pesano più di un 30%, 23% circa per le tasse sul lavoratore più hai ancora una percentuale per i sindacati , sono sempre tariffe orarie) quindi il lavoratore alla fine costa il triplo all'azienda considerando anche ce l'azienda deve ammortare macchiati che un artigiano non avrà mai (ruspe, elevatori e martelli demolitori). Però l'altro problema è che l'artigiano costa la metà di un dipendente privato. Quando hai prezzi che vanno dai 18 ai 20€/h con il cliente che deve fare una ristrutturazione non sei concorrenziale quando i tuoi costi sono intorno ai 30€/h, ecco perché le imprese faticano, muoiono mentre gli artigiani riescono a fare preventivi molto molto più bassi ed a lavorare. Ecco dove bisogna toccare in edilizia, se vuoi avere concorrenza leale, e far ripartire il lavoro (anche quello organizzato), con esso la domanda interna le tasse...la solita catena.
Tutto però deve partire da un aiuto forte in questo senso alle aziende riducendo i contributi e lasciando qualcosa in più i busta paga al dipendente.

@Daniele 78 non solo ogni comune ha leggi proprie, persino le circoscrizioni hanno leggi proprie. Te ne racconto una. Dovevo fare una sanatoria per lo spostamento di una parete. Un geometra mi ha chiesto 800 euro per studiare la "fattibilità" ovvero sapere che cosa prevede quella circoscrizione di Roma in merito. Cioè mi hanno chiesto di pagargli gli studi.
Ci credo ci credo, questa polverizzazione di norme tra Comune e Comune non aiuta assolutamente la concorrenza leale...non solo spesso contribuisce ad aumentare gli abusi edilizi in quanto una persona alla fine stufa di dover tirar fuori delle somme assurde per una parete magari la fa senza chiedere nulla nessuno.
Aggiungo che le proposte che ho fatto prima non sono SOLO personali ma sono condivise nel mondo delle professioni
http://www.edilportale.com/news/201...istiche-le-proposte-dei-tecnici_37525_15.html
 
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JERRY48

Ospite
Quando hai prezzi che vanno dai 18 ai 20€/h con il cliente che deve fare una ristrutturazione non sei concorrenziale quando i tuoi costi sono intorno ai 30€/h, ecco perché le imprese faticano, muoiono mentre gli artigiani riescono a fare preventivi molto molto più bassi ed a lavorare.
Cosa ne pensi del costo dell'artigiano che hanno lavorato a casa per la sopraelevazione:
due muratori a 130,00 € ed 1 manovale a € 120,00 (mizzigan!) al giorno?
Guarda che siamo in Sardegna, non nel Veneto!!
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
130€/8=16,25€/h non è altissimo come costo, da noi trovi anche artigiani con quel costo ma più che muratori sono manovali

da noi li trovi tra i 18 e i 20€/h x 8 ore al giorno= 160€ per artigiano
le imprese invece sono come prezzi sui 33€ x 8 =264€ per dipendente.

Ovviamente le economie a cliente si fanno per opere non espressamente indicate nei computi metrici, mentre per tutte le altre opere fai un prezzo unitario (al mq, al ml, a corpo) in base sempre a questi prezzi e come imprenditore devi farti un conto preciso delle ore che ci possono impiegare per fare quelle opere per non rimetterci in quelle specifiche fasi e mantere gli accordi presi con il cliente.
Così si svolge questo lavoro.
 
J

JERRY48

Ospite
come imprenditore devi farti un conto preciso delle ore che ci possono impiegare per fare quelle opere per non rimetterci in quelle specifiche fasi e mantere gli accordi presi con il cliente.
E magari per guadagnare qualcosa in più, mettere meno cemento del dovuto nelle travi e nei pilastri. :risata::risata:
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
E magari per guadagnare qualcosa in più, mettere meno cemento del dovuto nelle travi e nei pilastri. :risata::risata:
:^^::^^: in realtà se io sballassi il cemento o il ferro nelle travi e nei pilastri avrei il problema al momento del collaudo del cemento armato, dove l'ingegnere con lo sclerometro (strumento necessario a calcolare la risposta alle sollecitazioni delle strutture) se ne accorgerebbe subito, e non mi rilascerebbe il certificato di agibilità delle strutture di conseguenza non potrei avere l'agibilità del fabbricato con tutti i problemi che ne conseguono....mi pare che nel forum ci sono casi di mancanza di agibilità dal costruttore e non è finirà benissimo neanche per lo stesso. Poi le compagnie produttrici di cemento (ad esempio la Buzzi Unicem) da cui mi rifornisco non permette di "allungare la malta con l'acqua" se lo facessi non mi garantirebbero più la classe Rck utilizzata con il rischio (alla prova dello sclerometro) di non avere l'agibilità prima esposta.
Non conviene oggi come oggi fare queste cose. Io sono abituato a lavorare così. Ecco perché spesso metto i puntini sulle iiiiiii. :)
 

sergio gattinara

Membro dello Staff
Proprietario Casa
''Regolare la sede fiscale in Gb ???''
Fiat Chrysler Automobiles pagherà le tasse in Gran Bretagna. La sede legale sarà in Olanda.
Un bel esempio, non c'è che dire , di responsabilità fiscale verso il Paese che l'ha fatta ingrassare
In futuro vedrò di ripagare tanta sensibilità comprandomi una macchina tedesca, anzi una bicicletta cinese

La Fiat cambia nome, sede legale e sede fiscale. E dell'Italia, a giudicare da questi tre elementi, resta poco o nulla. La neo società che nascerà dalla fusione di Fiat e Chrysler si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles, FCA. La sede legale sarà in Olanda, la sede fiscale nel Regno Unito. È lì che il gruppo pagherà le tasse, questa sede è stata selezionata perché nel paese è in vigore una norma che prevede agevolazioni fiscali per gli investitori stranieri.

Il comunicato (fonte ex? fiat)
La quotazione in borsa avverrà a Milano e a New York. La comunicazione dell'azienda in un comunicato ufficiale (prendano nota gli speculatori ) .
"Il Consiglio di amministrazione ha deciso di costituire Fiat Chrysler Automobiles N.V., società di diritto olandese che diventerà la holding del Gruppo. Le azioni ordinarie di FCA saranno quotate a New York e a Milano"

La Fiat ha beneficiato degli aiuti statali. Di più il GRUPPO ha goduto del supporto dello Stato ed anche dei singoli membri del governo basti pensare a de Michelis che fece comprare dall' IRI la TEKSID con i suoi 40000 dipendenti.
Tutto vero però ha dovuto fare investimenti in zone disadatte alla produzione automobilistica diventata antieconomica. Bisogna ricordarsi anche di questo se si vuol essere onesti
 
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JERRY48

Ospite
Tra contributi alla produzione erogati a fondo perduto, sostegno acritico alle ristrutturazioni aziendali, ai licenziamenti e ai piagnistei della dirigenza, la risposta Fiat è stata spesso: delocalizzazioni, ricatti, uso smodato della propria forza contrattuale sfruttando un interlocutore pubblico spesso prono alle esigenze della casa automobilistica. Così, non deve sorprendere la scelta di trasferire l’attività sociale tra Amsterdam e Londra: il distacco dall’Italia era già realtà da un pezzo.
 

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