Nocina

Nuovo Iscritto
Buona sera a tutti e grazie ancora per il cortese interessamento.
La donazione ancora non è stata fatta tuttavia il signor Ennio Alessandro Rossi ha centrato la questione e ha riassunto esattamente ciò che mi ha detto mio padre


...
Cosi' correttamente il padre ben consigliato dal Notaio, probabilmente ha raggiunto gli obbiettivi desiderati:
a-che la figlia non incidesse negativamente sugli affari del il secondo coniuge (tal che in caso di bisogno economico potesse anche locare)
b-che i figli del secondo coniuge fossero estromessi dall'eredità all'atto del decesso del secondo coniuge


Oltre alla casa in questione mio padre al momento non possiede che pochi risparmi su un conto cointestato a lui e alla moglie e quindi in questo caso non so se mio padre farà testamento... tuttavia io sono più che disposta a non avanzare pretese sui quei soldi visto che la moglie ha acconsentito alla donazione senza opporsi... quello che vorrei evitare in futuro (sempre che mio padre muoia prima di sua moglie) è che lei possa donare il diritto di usufrutto ai suoi figli e vedere così violata la volontà di mio padre di estromettere del tutto queste due persone con cui ha avuto sempre un pessimo rapporto.
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
Nocina fai vedere per favore questo post al notaio; in particolare se è esatta il concetto delle due donazioni . E ci riferisci quanto dice. Ce lo devi; cosi' anche noi aggiungiamo un mattoncino alla ns. esperienza visto che "nessuno nasce imparato ". ciao

A
mio parere
nel caso l'equilibrio sta nel fatto che il padre ha in realtà fatto due donazioni:
1- diretta : alla figlia legittima di primo letto
2- indiretta: al coniuge di seconde nozze consistente nel diritto di usufrutto
Cosi' correttamente il padre ben consigliato dal Notaio, probabilmente ha raggiunto gli obbiettivi desiderati:
a-che la figlia non incidesse negativamente sugli affari del il secondo coniuge (tal che in caso di bisogno economico potesse anche locare)
b-che i figli del secondo coniuge fossero estromessi dall'eredità all'atto del decesso del secondo coniuge
 

erwan

Membro Assiduo
Il caso tratto dal sole 24 ore seppur non perfettamente coincidente supporta le mie motivazioni.
direi proprio il contrario....
in teoria potrebbero essere entrambe dirette, o entrambe indirette, o una diretta o indiretta.

ma nel caso esposto da Nocina si dovrebbe comprendere bene la sostanziale differenza con il caso di cui tratta l'articolo....

quello che vorrei evitare in futuro (sempre che mio padre muoia prima di sua moglie) è che lei possa donare il diritto di usufrutto ai suoi figli e vedere così violata la volontà di mio padre di estromettere del tutto queste due persone con cui ha avuto sempre un pessimo rapporto.
si potrebbe fare una condizione, ma da quanto riferisce il patrimonio è esiguo e di condizioni sulla quota di legittima non se ne possono mettere;
finché sarà in vita potrebbe quindi farci quel che vuole.

se la moglie si contentasse del diritto di abitazione forse c'è meno margine di manovra per i figli, che potranno solo occupare la casa insieme alla propria madre.

anche noi aggiungiamo un mattoncino alla ns. esperienza visto che "nessuno nasce imparato ".
ma lei dovrebbe essere già esperto di questa materia!
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
Ho invitato piu' volte gli amici di propit a togliermi la la qualifica di "esperto" " guru " , ma non mi hanno "accontentato" ( lo dico con simpatia) . Anche perchè queste dizioni in taluni fan sorgere il desiderio di competere per "abbattere" "il guru" o "'esperto" .........e poi comunque si tratta di "esperto " con la "e" minuscola ( espertonel senso che ha un' esperienza quotidiana) che è altro rispetto ad un ESPERTO , studioso del diritto civile o tributario quale io non sono
 

erwan

Membro Assiduo
lungi da me il desiderio di abbattere una presunta autorità! le assicuro, con il massimo rispetto che si deve ad un professionista, che il mio intento era tutt'altro.

infatti a prescindere dall'etichetta attibuita dal forum lei si presenta con un profilo "pubblico" che le consente senz'altro una serie di vantaggi (penso soprattutto pubblicitari) ma le impone anche una particolare attenzione, nell'interesse prima di tutto suo e della categoria che rappresenta!
dopotutto un dottore commercialista è senz'altro preparato nel diritto civile o tributario!

se sono parso ineducato o irrispettoso me ne scuso sinceramente!

:fiore:
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
erwan nessuna scusa perchè non c' è ragione e motivo; ho colto l'occasione solo per fare chiarezza sui " titoli " . Per il resto siamo tutti sullo stesso piano . Sapessi quante cose ho imparato stimolato dalle discussioni del blog . Lo scibile di conoscenze sia in diritto civile ( che mi sembra tu mastichi meglio di me) sia in diritto tributario è talmente ampio , motivo per cui tutti ci dobbiamo accostare con umiltà, io per primo: l'errore è sempre dietro l'angolo. Ma anche l'opprtunità di imparare e approfondire. Se sono un po' secco nella esposizione delle mie idee è per cercare di essere breve ed essenziale .
ciao buona serata
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Se il padre dona alla figlia l'appartamento e poi muore (spero che Nocina non se ne abbia a male di tutte le ipotesi che stiamo facendo....) la vedova, ossia la seconda moglie può impugnare la donazione entro 10 anni dalla di lui morte. Non conta nulla se l'appartamento era nella disponibilità del de cuius prima del suo secondo matrimonio. La seconda moglie diventa, insieme alla figliastra, coerede secondo le quote stabilite dal c.c.
E dunque la donazione diventa nulla in quanto non ha rispettato le quote legittime di eredità.
Proseguendo nell'esempio (qui per puro spirito accademico facciamo morire un pò tutti....) se dopo la morte del papà, muore anche la seconda moglie, la quota che sarebbe spettata ad essa passa, per rappresentazione, alle di lei figlie. Così le tre sorellastre si troveranno ad essere comproprietarie: la prima per almeno il 50% riceuto di eredità (e non già di donazione) e le altre due sorelle si divideranno la quota che era eredità della loro madre o, se preferite, della seconda moglie.
 

erwan

Membro Assiduo
la vedova, ossia la seconda moglie può impugnare la donazione entro 10 anni dalla di lui morte.
sempre solo se avrà ricevuto meno di 1/3 dal marito, tra donazione e successione

E dunque la donazione diventa nulla in quanto non ha rispettato le quote legittime di eredità.
possibilita di impugnare con l'azione di riduzione e nullità sono due concetti completamente diversi

se dopo la morte del papà, muore anche la seconda moglie, la quota che sarebbe spettata ad essa passa, per rappresentazione, alle di lei figlie.
perché proprio per rappresentazione?

Così le tre sorellastre si troveranno ad essere comproprietarie: la prima per almeno il 50% riceuto di eredità (e non già di donazione) e le altre due sorelle si divideranno la quota che era eredità della loro madre o, se preferite, della seconda moglie.
con l'assetto ipotizzato la morte della moglie estingue l'usufrutto, che non si tramette alla figlie dopo la morte della madre ma si riunisce alla nuda proprietà
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
E dunque, mi sembra di capire che qualcuno dice che la donazione, sic et simpliciter, di TUTTO l'appartamento sia fattibile. Io ho affermato che NON è possibile, perciò impugnabile.
Certo, riduzione e nullità sono concetti diversi ma il risultato non cambia.
Rappresentazione in quanto loro(le due figlie della seconda moglie) andranno a far parte dell'asse ereditario in "rappresentazione" della loro madre.
Difatti, io non ho nemmeno preso in esame il discorso "usufrutto" già anticipando che concesso o non concesso dal marito, la cosa sarebbe quasi del tutto ininfluente in quanto alla moglie spetterebbe sempre e comunque il diritto di abitazione.
Alla sua morte, l'eventuale usufrutto decadrebbe ed alle figlie (tutte e 3 ) resterebbe, pro-quota, la proprietà. A chi il 50%, a chi il 25% o quote diverse in caso di disposizioni testamentarie valide e non impugnabili.
 

erwan

Membro Assiduo
E dunque, mi sembra di capire che qualcuno dice che la donazione, sic et simpliciter, di TUTTO l'appartamento sia fattibile.
veramente Nocina ha ipotizzato che le venisse donata solo la nuda proprietà, che non è TUTTO...

Io ho affermato che NON è possibile, perciò impugnabile.
si può sapere perché?

Certo, riduzione e nullità sono concetti diversi ma il risultato non cambia.
gli effetti sono molto diversi...

Rappresentazione in quanto loro(le due figlie della seconda moglie) andranno a far parte dell'asse ereditario in "rappresentazione" della loro madre.
caso:
muore il marito, eredita la moglie, che accetta.
muore la moglie, ereditano le sue figlie: dove sarebbe la rappresentazione?

Alla sua morte, l'eventuale usufrutto decadrebbe ed alle figlie (tutte e 3 ) resterebbe, pro-quota, la proprietà.
per magia?
si è già detto che la riserva della moglie corrisponde ad un terzo: anche nella peggiore delle ipotesi (ma sappiamo che le verrebbero attribuiti altri cespiti) non si capisce come con un'azione di riduzione, e dopo aver già beneficiato di una donazione, la moglie possa salire al 50% di piena proprietà....
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto