L' Usucapione di un immobile quando vale?

[Gianco]

@.Dimaraz, credevo ti fosse sfuggito.

 

[domenico10]

gent.le sig tyubaz. la trasformazione dell'usucapione in diritto di proprieta legalizzato e trascritto, presume il cosidetto possesso, che deve essere in buona fede, continuato ( quindi ininterrotto), e secondo la destinazione d'uso ordinaria del bene immobile e pacifico. a nulla serve sapere se tale bene fosse o meno appartenente all'asse ereditario. puo essere di chiunque, ma quando c'e il possesso, che, consideriamolo per comodita di linguaggio un surrogato del diritto di proprieta, se viene regolarmente formalizzato, oggi si spera con la conciliazione tra le parti in pre-contenzioso, puo essere sicuramente trasformato in diritto formale di proprieta.

 

[domenico10]

il possesso è un surrogato della proprieta, cioè chi ne è titolare e lo dimostra davanti al giudice, dimostra di aver bene e costantemente posseduto la cosa cioè l'immobile, in maniera continuata e pacifica e secondo la destinazione d'uso corretta, e secondo quello che una volta si definiva il comportamento del buon padre di famiglia. l'usucapione riconosciuta, è in pratica un premio non solo al possesso fine a se stesso, ma il riconoscimento che il possessore nella gestione dell'immobile si è comportato in maniera corretta e diligente.

 

[Gianco]

ma il riconoscimento che il possessore nella gestione dell'immobile si è comportato in maniera corretta e diligente.

Dalle mie reminiscenze scolastiche, il principio dell'usucapione è stato adottato per penalizzare l'abbandono delle terre in modo di favorire la loro lavorazione. Poi è stato esteso a tutti gli immobili privati.

 

[Nemesis]

chi ne è titolare e lo dimostra davanti al giudice, dimostra di aver bene e costantemente posseduto la cosa cioè l'immobile, in maniera continuata e pacifica e secondo la destinazione d'uso corretta, e secondo quello che una volta si definiva il comportamento del buon padre di famiglia. l'usucapione riconosciuta

Tra i requisiti per l'acquisto a titolo originario mediante il possesso continuato nel tempo non c'è quello del possesso "secondo la destinazione d'uso" e con un "comportamento del buon padre di famiglia".

 

[domenico10]

i requisiti fondamentali per trasformazione di usucapione in diritto di proprietà sono i seguenti:
-possesso in buona fede
-continuita del possesso ( l'uso una tantum e non periodico puo compromettere il diritto)
- uso del bene secondo la sua destinazione come ne userebbe se fosse il legittimo proprietario.
naturalmente a stabilire questi requisiti puo essere solo una persona terza ( il giudice).
oggi prima del contenzioso al tribunale ordinario, si puo tentare la cosidetta conciliazione, ove alla presenza del conciliatore tutte le parti, accettano e dichiarano il possesso con i requisiti su esposti. e tale verbale è utile alla trascrizione del diritto in conservatoria. poi non è di valore dell'usucapione che si parla, ma di valore della proprieta oggetto di possesso o usucapione.

 

[sale e pepe]

Buongiorno, quindi nel mio caso, ho ereditato nel 1988 quote di immobili.
Nel 1997 fu fatta la divisione ereditaria.
Nel 2010 ho acquistato parte delle quote degli altri eredi.
Viviamo nell immobile e gestiamo tra familiari il tutto in buona fede da sempre.
Nel 2012 viene riconosciuto con sentenza, un erede figlio del de cuius.
Nel caso entro i dieci anni a sua disposizione, accettasse l eredita', potremmo avvalerci dell usucapione?...grazie

 

[Dimaraz]

No.

 

[Gianco]

naturalmente a stabilire questi requisiti puo essere solo una persona terza ( il giudice).

No! L'usucapione si verifica trascorsi i 20 anni di possesso pubblico, continuato, senza interruzione superiore ad un anno ed incontestato. L'intervento del giudice permette solo di trascrivere e regolarizzare la continuità storica.

 

[Antonio Abiuso]

La semplice detenzione non significa nulla. Ciò che conta è il possesso dell'immobile che per poter venire riconosciuto tale (da un tribunale,ovviamente) ai fini dell'usucapione occorre dimostrarvisi d'essere stato 'pacifico' (cioè mai specificamente contestato da alcuno con atti o fatti incompatibili), di durata ultraventennale e ininterrotto nel tempo. Queste le prerogative; diversamente è inutile parlarne.