L’abolizione dell’ICI è passata per tre fasi: le prime due volute da Prodi, che – forse anche per controbattere la riduzione delle tasse propagandata da Berlusconi fin dal ‘94 (“Meno tasse per tutti”), ma comunque in armonia con la politica redistributiva perseguita dal centrosinistra – hanno interessato i redditi bassi e comportato minori entrate per circa 1,5 miliardi; la terza, decisa da Berlusconi,(per mantener fede alla promessa fatta in campagna elettorale in un faccia a faccia televisivo con Prodi) ne che ha riguardato invece i redditi alti e comportato un minore introito molto più elevato 4,5 miliardi. Questo minor introito si è sommato agli altri debiti accumulati. Che cosa si sarebbe dovuto fare?
E melo chiedi? Un partito democratico non solo di nome avrebbe dovuto:
1) ridurre il vergognoso sperpero di 107 ministri e sottosegretari, vergognosamente nominati con vergognosa deliberazione del Presidente Prodi, al solo fine di sfamare le voracissime clientele interne alla coalizione, poi puntualmente esplose in decine di partitini, come registrò il buon Veltroni, a frittata ormai marcita
2) denunciare e avviare a progressiva abolizione lo scandalo dei "rimborsi elettorali" approvati truffaldinamente dopo il referendum che aveva abolito il "finanziamento pubblico" dei partiti, anzichè perpetuarlo e farlo eternamente difendere, come ha fatto il tesoriere Sposetti nei mesi scorsi, prima dell'esplosione del caso Lusi, dopo il quale Sposetti è "sparito" dalle tv dove bazzicava ogni sera a pontificare che i costi della nostra (mala)politica non sono superiori a quelli medi d'Europa..
3) ridurre progressivamente, fino ad azzerarli dal terzo mandato, gli emolumenti dei parlamentari, e ciò anche per evitare le prese per i fondelli degli elettori di quei partiti che nello Statuto hanno il limite dei 2 mandati parlamentari, ma poi contano decine e decine di deputati e senatori che ne assommano fino ai 7 di D'Alema e 8 di Emma Bonino (eletta nelle liste piddine). Il riferimento alle prese per i fondelli riguarda me, che votai il Gabinetto Prodi, ma a differenza di te ora mi vergogno di continuare a difenderne le miserabili miserie. Ovviamente tu hai idee diverse, legittime, ma un conto sono le idee, che hanno legittimamente anche i tifosi delle curve, altro conto sono gli argomenti
4) il centrodestra di Prodi, se avesse avuto un filino di pensiero di sinistra, poteva introdurre la robin tax, e oggi tutti applaudirebbero quella scelta se fosse stata fatta
5) Prodi e soci potevano abolire le commissioni di massimo scoperto delle banche, come poi fece Tremonti, dopo l'esaurimento delle trombonate del duo Rutelli-Bersani, con le loro lenzuolate
6) tassare le stock options come poi fece Tremonti, mentre invece l'ora defunto ministro "bamboccione" se le era fatte aggirare, dopo tanti conciliaboli coi banchieri.
Se vuoi continuo l'elenco, ma andrei ampiamente fuori tema.
Prodismo e berlusconismo sono identici. Non solo perché hanno entrambi il principale e forse esclusivo obiettivo di perpetuare al potere le proprie caste di professionisti del mantenutismo parassitario della partitocrazia, ma anche perchè inventano tasse sulla casa senza preventivamente sanare le enormi ingiustizie del catasto. Qualsiasi governante che pone mano a tassazioni sulla base delle "rendite catastali", sa benissimo di compiere milioni di ingiustizie. Tassa case popolari recenti, con salassi smisuratamente superiori a quelle di più vasti immobili, di maggior valore ma meno recenti. Prende a base dati che in più della metà dei casi sono irragionevoli. Esonera implicitamente tutti gli immobili con parziali a totali abusi, che le mantenute burocrazie preposte riescono a scoprire solo nel 10% dei casi (quando va bene), ottenendo poi la regolarizzazione solo nell'1% delle situazioni.
Un conto era tassare la casa quando c'era la bolla immobiliare (ma Prodi non lo fece), altro conto è tassarla oggi mentre i prezzi vanno verso il precipizio, e chi volesse vendere non trova acquirenti.
Impossibile farlo capire ai politici e ai loro sostenitori. La partitocrazia è avulsa, impermeabile, nemica, estranea alla realtà quotidiana della gente comune.
Che poi l'abolizione dell'ICI fatta da Berlusconi (condivido che era una solenne boiata) sia stata la causa della crisi, francamente non è sostenibile.
La causa della crisi sono i partiti, la partitocrazie, le determinazioni del legislatore, che è nominato dai partiti e dalla partitocrazie. Chi va a votare è solo preso per i fondelli. In Italia, come in Grecia, chi ha creato i disastri continua a ricandidarsi per risolverli. E vorrebbe che ci dividessimo in fazioni su chi sia più colpevole dei disastri, mentre loro mangiano, bevono e sprecano impunemente, eternamente e inguaribilmente.