basty

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Cominciamo da qui:
non è proprio così.
Vediamo:
In passato, intendo quando non c'erano le valvole termostatiche abbinate ai contabilizzatori di calore, la ripartizione delle spese veniva fatta in base alla potenza termica installata negli appartamenti.
Non esattamente: mi rendo conto che è come disquisire se sia nato prima l'uovo o la gallina, ma la ripartizione del costo del riscaldamento avveniva in base ai metri cubi riscaldati.
Semmai era il progettista dell'impianto che dimensionava (o avrebbe dovuto dimensionare,) la potenza termica da installare in base alla volumetria da riscaldare (e non solo...)
in sostanza agivano sugli elementi radianti e sulle dimensioni dei caloriferi.
cioè ritenevano di equilibrare l'impianto non agendo sugli isolamenti e le potenziali dispersioni, ma agendo appunto sulla potenza installata (Impara @Dimaraz)
agli ultimi piani di raggiungere i 21 gradi allora garantiti (fine anni '60), i piani intermedi raggiungevano facilmente i 23/24 gradi.
Già: nonostante le pretese capacità tecniche l'equilibrio termico ottenuto era molto approssimativo. Non mi risulta avessi sostenuto il contrario.
Questa situazione di è protratta fino a 5/6 anni fa quando si è passati alla contabilizzazione del calore prelevato
Confermo: e indipendentemente dagli orientamenti politici di ciascuno, che non centrano una beata fava, la legge attuale ha introdotto la contabilizzazione senza tener conto della realtà che la aveva preceduta (leggi quanto abbiamo detto qui sopra), senza prevedere un preventivo intervento di equilibratura/isolamento, scaricando sui singoli e sulle dinamiche condominiali tutte le grane potenziali che ne sono o possono esserne seguite, innescate da certi caproni con la testa quadra come il nostro padovano.
con la temperatura del calorifero di 49 ° (misurata con termometro laser) e con le termovalvole settate a 3, la temperatura ambiente delle stanze è di 19,3 gradi (misura che supera i limiti attuali della nuova legge del risparmio energetico) ma il costo del riscaldamento (quota fissa + consumo) è aumentato di 150/170 € rispetto agli anni precedenti
Qui caro amico, al di la della pseudo-precisione suggerita dalle virgole, stai mescolando pani e pesci:
primo perchè la temperatura ambiente dipende dalla potenza installata, e non solo dalla temperatura del calorifero,
e soprattutto il costo finale dipende dal prezzo del combustibile, e non solo dal rendimento energetico dell'impianto.
Questo tipo di approccio mi ricorda certe considerazioni espresse in assemblea condominiale, .... in stile fantozziano.
 
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basty

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Chi si prende il "lusso" di comprarsi il piano attico non può pretendere che gli altri contribuiscano a sistemare un eventuale difetto costruttivo (assenza di coibentazione...tipica fino ad alcuni decenni fa)
Intanto nessuno pretende : mentre tu pretendi di scaricare a posteriori a singoli, le conseguenze di una scelta costruttiva di decenni prima, coerente con costi delle materie energetiche molto inferiori a quelle attuali.
E' come imputare ai Romani di Pompei del 79 D.C. il non rispetto del piano regolatore di Napoli
perché allora per equità tutti possono pretendere l'isolamento delle pareti laterali o del solaio inferiore.
e certo, scopri l'acqua calda.
Semmai si valutano i costi-benefici: infatti nel caso da me citato, si convenne di agire in modi differenziati: dove fosse stato molto complicato ed oneroso agire all'esterno (leggi pareti verticali esterne, esposte ai quattro venti, npn facilmente accessibili, si convenne di ipotizzare una coibentazione all'interno, purtroppo limitata in spessore per non gravare troppo sulla area utile
"Autonomo" senza se e senza ma...andrebbe imposto per Legge.
Ai miei tempi insegnavano , prima di applicare provvedimenti, a razionalizzare i processi produttivi: tu fai in sostanza il contrario.
Basta dire che per legge è stato osteggiato l'impianto autonomo dove era possibile quello centralizzato, certamente più efficiente sul piano energetico. (Ovvio che se spegni l'impianto autonomo, non consumi...., ma come dicevo a Luigi Vittorievic , non mescolare pani e pesci.

Solo da un caxxxcomunixxa può arrivare un ragionamento che accosti la proprietà privata (con tutte le conseguenti responsabilità) ad una "comune" sovietica.
Concludo invitando l'amico @Nemesis ad intervenire con il suo richiamo: qui sì, ci sono gli estremi della violazione del regolamento. Se ci sei batti un colpo.

ps: ma in questo 3D non si parlava di ripartizione spese su tetti comuni?
 

Dimaraz

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Basta dire che per legge è stato osteggiato l'impianto autonomo dove era possibile quello centralizzato, certamente più efficiente sul piano energetico(2)
Io non dovrei perdere tempo .. ed il perché lo spiega un noto proverbio.

1) Nessuna norma imponeva (tempo passato) ne impone (tempo presente) che le temperature negli edifici residenziali con impianti centralizzato fossero identiche in ogni unità.
Confondere le cose è un difetto.

2) Più efficiente?
Dimostralo se sei in grado.
Io ho uno studio (asseverato)che ha dimostrato la parità ...tu solo il vuoto pubblicizzato in uno spot per l'acqua.

Pretendi di disquisire su argomenti che ti sono estranei... già spiegato che dovresti evitare e dedicarti alle bocce.
 
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vittorievic

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la ripartizione del costo del riscaldamento avveniva in base ai metri cubi riscaldati.
se fosse così non ci sarebbero state tutte quelle discussioni durante le assemblee quando qualche condomino accusava qualcun altro di avere aumentato gli elementi radianti, oppure, approfittando di aver installato termosifoni in alluminio al posto di quelli in ghisa, di aver aumentato le dimensioni dei caloriferi.
nonostante le pretese capacità tecniche l'equilibrio termico ottenuto era molto approssimativo
nessuna pretesa; era lo stato dell'arte degli anni '60: quando si pensava che per coibentare gli appartamenti fosse sufficiente costruire le murature portanti a doppia parete con cassa vuota.
Ed una differenza di 2;3 gradi in un edificio di 5 piani fuori terra con 30 appartamenti da riscaldare, tenendo presente che la caldaia era alloggiata in un altro edificio, era ed è tuttora un buon risultato.
perchè la temperatura ambiente dipende dalla potenza installata, e non solo dalla temperatura del calorifero,
prego? Chiaramente si parte dal volume da riscaldare. Ma la potenza installata è data dalle dimensioni e dal numero degli elementi del calorifero, che vengono determinati dal progettista in base al Delta T di un singolo elemento del calorifero: cioè la differenza tra la temperatura media dell'acqua di circolazione ((T in + T out)/2) e la temperatura desiderata dell'aria nella stanza.
 

basty

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e dover segnalare il mancato rispetto del regolamento a chi lo dovrebbe conoscere molto bene, facendo il "moderatore :risata:"nel forum parallelo, m sembra piuttosto grave.
1) Nessuna norma imponeva (tempo passato) ne impone (tempo presente) che le temperature negli edifici residenziali con impianti centralizzato fossero identiche in ogni unità.
Già dover sopportare l'arroganza di chi si arrampica sui vetri pur di aver ragione o non riconoscere il torto, non è nelle mie corde. Se poi mi si mettono in bocca parole diverse, non posso che qualificare nel peggiore dei modi questo occasionale fastidioso interlocutore.

Io ho scritto questo
’ultimo piano: il quale in passato aveva lo stesso diritto di avere il minimo di temperatura come gli altri appartamenti,

2) Più efficiente? Dimostralo se sei in grado
Ovvio che tecnicamente si può ottenere la medesima efficienza. Strano che tu debba chiedermelo. Ma chissà perchè poi la legge impone delle restrizioni oggi almeno in certe regioni (salvo sia nuovamente cambiata la legge?) al distacco dagli impianti centralizzati esistenti?. Perchè è più facile controllare pochi impianti, invece di una pletora di caldaiette: perchè un impianto centralizzato è generalmente condotto con criteri di efficienza e controllo, cosa che non sempre è nelle corde dell'utente singolo; perchè un terzo responsabile non si prende responsabilità altrui nel momento in cui si fa carico di un impianto centralizzato, ecc ecc.: il tutto si traduce in una migliore efficienza.

Ti aggiungo che io sarei felicissimo di avere un impianto singolo: incoerenza? No: un conto è l'obiettività, altro l'interesse individuale.
 
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basty

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Adesso rispondo a te.

basty ha scritto:
la ripartizione del costo del riscaldamento avveniva in base ai metri cubi riscaldati.
se fosse così non ci sarebbero state tutte quelle discussioni durante le assemblee quando qualche condomino accusava qualcun altro di avere aumentato gli elementi radianti, oppure, approfittando di aver installato termosifoni in alluminio al posto di quelli in ghisa, di aver aumentato le dimensioni dei caloriferi.
Scusa, ma prendere il toro per le palle non è il verso giusto.
Secondo tè a quei condomini disturbava il numero di elementi installati in più, o il fatto che il riparto rimanesse quello originario rapportato ai metri cubi (dal cui dato si spera si fossero stati dimensionati il nr di elementi di ciascun appartamento?)
nessuna pretesa; era lo stato dell'arte degli anni '60:
ma proprio per questo ho mandato a quel paese quel soggetto di non so che scuola, che sentenziava
Chi si prende il "lusso" di comprarsi il piano attico non può pretendere che gli altri contribuiscano a sistemare un eventuale difetto costruttivo

Chiaramente si parte dal volume da riscaldare. Ma la potenza installata è data dalle dimensioni e dal numero degli elementi del calorifero, che vengono determinati dal progettista in base al Delta T di un singolo elemento del calorifero: cioè la differenza tra la temperatura media dell'acqua di circolazione ((T in + T out)/2) e la temperatura desiderata dell'aria nella stanza.
Qui basty ha scritto:
perchè la temperatura ambiente dipende dalla potenza installata, e non solo dalla temperatura del calorifero,

Adesso rileggi ciò che tu hai scritto: secondo te la temperatura ambiente rimarrebbe identica sia che sia presente 1 singolo elemento, o un numero N di elementi, a temperatuta T?
Tu stesso scrivi che
la potenza installata è data dalle dimensioni e dal numero degli elementi del calorifero

Dai che ti eri distratto.....
 

Dimaraz

Membro Storico
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quello centralizzato, certamente più efficiente sul piano energetico

Ovvio che tecnicamente si può ottenere la medesima efficienza.

Come spiegato inutile ragionare con chi scrive una cosa e poi il contrario.
Non sprecare spazio con le repliche. ed evita accuratamente di citarmi.

.Ora sei in "ignora" definitivo.

Amen.
 
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