Gianco

Membro Storico
Professionista
Può essere. Ma Secondo me sarebbe forse un abuso. Cosa vieta di avere in un appartamento due locali adibiti a cucina , doppi servizi ecc?

Poi chi stabilisce che un locale è univocamente destinato a cucina? In fondo è necessario scrivere in un docfa una cucina se si vuole ottenere una classe A: ma nulla vieta di cancellare dalla planimetria una delle due cucine. Mica è vietato tenere le predisposizioni idrauliche
Leggendo qua troverai conferma di quanto affermo:
Unita Immobiliare Urbana - Catasto. Visure catastali online
Ovviamente, se tu una cucina la dichiari camera, è un falso e ne risponde sia il tecnico redattore che il proprietario sottoscrittore.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Leggendo qua troverai conferma di quanto affermo:
Più o meno....:^^:, .... è questione di intendersi. Se mi dici che qualche addetto al catasto ti rigetta una pratica di fusione ai fini catastali di due u.i.u. perchè indipendenti, non mi sorprendo. E poichè devi portare a casa il risultato, ti adegui. Ma propenderei per affermare che spesso gli stessi impiegati del catasto ... non brillano in fatto di preparazione e formazione.

Il prospetto che hai allegato non fa altro che ricordare quali siano le caratteristiche che deve avere una u.i.u.: e fin li ci siamo.
Ma commetteresti un errore ad estrapolare da tale descrizione che
Se ogni unità fosse autonoma il catasto non può accettare la fusione ai fini fiscali. .
Quanto sopra non è scritto.
Come dire: i congolesi sono neri. Ma non puoi dire che i neri sono tutti congolesi
avendo ciascuno una cucina, mi pare proprio che ciascun immobile, avendo il servizio igienico ed almeno una camera sarebbe autonomo.
Qui obietterei che la procedura descritta dal catasto per le unioni di fatto, è proprio nata per comunicare al catasto la realtà di fatto di due (o più) u.i. (quindi autonome) unite di fatto in unica unità.

Faccio inoltre presente un altro subdolo equivoco: il sito che hai citato non è affatto un sito ufficiale della Agenzia delle Entrate- Territorio, ma una società privata (Catasto in Rete s.a.s.- PI: 04057180871-) che offre servizi on line. Non discuto della sua serietà, ma non è una fonte normativa.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ovviamente, se tu una cucina la dichiari camera, è un falso e ne risponde sia il tecnico redattore che il proprietario sottoscrittore.
Anche qui:
certamente per richiedere ed attribuire una categoria residenziale e considerarla una autonoma u.i. occorre identificare almeno una camera, una cucina, e credo oggi anche un servizio igienico. Una sola camera non è una u.i.

Ma non vedo ancora il divieto di avere due K, due WC. due Camere.
E del resto, una volta creato un collegamento/unione tra due u.i. mediante opere , non vedo la difficoltà di abolire o ridimensionare la funzionalità della seconda cucina.
Forse è vietato dotare ad es. ogni camera di un lavabo personale o un ulteriore servizio dedicato?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma propenderei per affermare che spesso gli stessi impiegati del catasto ... non brillano in fatto di preparazione e formazione.
Senza offesa per nessuno, @Gianco ti spiego il perchè di questa affermazione.
Sono proprietario (o comproprietario?....;)) di una autorimessa: essa è stata realizzata su tre francobolli di terreno di tre titolari distinti. Il locale è unico.
Oggi non potrebbe essere accatastato come u.i.u. unica, con titolarità di 1/3 per ciascuno dei 3 proprietari dei terreni. Eppure da 60 anni così è a catasto. E fin li, mi dirai che una volta non facevano molto caso alla coerenza tra titolo e accatastamento.

Il guaio è che qualche anno fa ho chiesto ad un impiegato catastale come dovrebbe risolversi la questione. Risposta: ma va benissimo così!

Altra perla: sempre riguardante questo box plurifamiliare:
uno dei trè ha venduto la sua proprietà (alloggio sovrastante ed annessa quota di box): dovendo regolarizzare la conformità per procedere al rogito, ha incaricato un geometra di regolarizzare l'accatastamento. Bene: questo ha creato un nuovo sub, corrispondente alla porzione di box del committente, ma non ha coinvolto gli altri due per cancellare il vecchio accatastamento, ed adeguarsi alla direttiva del catasto riguardante le unioni di fatto.
Il risultato è che oggi continua ad esistere un unico box di 90 mq appartenete a tre proprietari, ed un ulteriore unità immobiliare, il nuovo sub, che non è altro che la porzione di 30 mq dell'unica autorimessa; si è realizzato quindi la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Il catasto ha recepito anche questa caxxata.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Leggendo qua troverai conferma di quanto affermo:
Questa volta faccio mia questa tua affermazione.

Sempre per cercare di intendersi ed intenderci, trovo piuttosto utile e pertinente soffermarsi su come si esprime la circolare 27/E del 13/giugno 2016 alla risposta 1.7 di pag. 10 di cui riporto anche l'incipit.
https://www.agenziaentrate.gov.it/w...+2016/Circolare+n_27_E+del+13+giugno+2016.pdf

1.7 Accatastamento unico e unione di fatto ai fini fiscali
D. E’ confermata l’impossibilità, in caso di due unità immobiliari contigue e autonomamente accatastate, di richiedere l’accatastamento unitario in presenza di distinta titolarità delle stesse (ad esempio, un’unità di proprietà del marito, l’altra di proprietà della moglie). Resterebbe pertanto l’unica possibilità di richiedere un’apposita annotazione negli atti catastali («porzione di u.i.u. unita di fatto ai fini fiscali»)?

R. Occorre premettere che non è, di norma, ammissibile la fusione di unità immobiliari, anche se contigue, quando per ciascuna di esse sia riscontrata l’autonomia funzionale e reddituale, e ciò indipendentemente dalla titolarità di tali unità.
Tuttavia, se a seguito di interventi edilizi vengono meno i menzionati requisiti di autonomia, pur essendo preclusa la possibilità di fondere in un'unica unità immobiliare i due originari cespiti in presenza di distinta titolarità, per dare evidenza negli archivi catastali dell’unione di fatto ai fini fiscali delle eventuali diverse porzioni autonomamente censite, è necessario presentare, con le modalità di cui al decreto del Ministro delle Finanze 19 aprile 1994, n. 701, due distinte dichiarazioni di variazione, relative a ciascuna delle menzionate porzioni. Tali dichiarazioni di variazione prevedono, in particolare:  l’utilizzo della causale di presentazione “Altre”, nel cui campo descrittivo deve essere riportata la dizione “DICHIARAZIONE DI PORZIONE DI U.I.”;...... (omissis)

In buona sostanza qui si che direi che quanto da te ricordato ha la sua ragion d'essere (leggi il primo corsivo):
ma di seguito chiarisce quale procedura debba seguirsi per dare evidenza negli archi catastali della unione di fatto ai fini fiscali.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Ovviamente, se tu una cucina la dichiari camera, è un falso e ne risponde sia il tecnico redattore che il proprietario sottoscrittore.

Non serve dichiarare alcun falso... fraintendi il senso se pensi che eventuali "repliche" di locali con il medesimo uso in ambo le 2 unità determinino "indipendenza".

Quando le 2 unità diventano direttamente comunicanti e vengono fruite indistintamente dal medesimo gruppo famigliare si determina unione.
 

Sunsetwalker

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
@Sunsetwalker

Per quanto concerne il trattamento fiscale ai fini IMU, penso possa essere di interesse la risposta ad un quesito data dal servizio di consulenza tributaria del consorzio degli enti locali della valle d'Aosta

Archivio consulenze

Grazie mille @basty, ho appena finito di parlare con l'ingegnere che conferma la fattibilità della fusione per fini fiscali, inoltre ha valutato il tramezzo come non portante per cui nulla osta alla prosecuzione della pratica, ma sui dettagli non mi ha detto molto.

Appena ho i dettagli vi aggiorno.

Grazie ancora.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto