Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Serve a risparmiare o a far risparmiare, è l'unico motivo per cui frequentiamo il forum.

Perdonerai il modo che dal web può risultare "rude"...nessun intento offensivo... ma poichè ci si conosce da tempo dovresti aver acquisito conoscenza sufficente sulla attendibilità di chi ti risponde senza aver necessità ti vengano citati ogni qual volta tutti i particolari ...manco dovessi preparare una arringa per il processo del secolo.

L'art. 1118, c. 4 non parla di 'quota di consumo per aree comuni e dispersioni'. O sbaglio?

Allora non hai letto bene quanto avevo replicato sul punto...post n° 10:
...ti leggi tutti i commi
precedenti
così capisci perchè ti sono state fornite certe risposte

ti ho linkato appositamente dove trovarli, qualora non avessi un Codice Civile.
Quello che non spiega direttamente un comma lo ricavi dal combinato degli altri.

Se l'impianto centralizzato riscalda una area comune...tu come condomino sei tenuto a pagarne la quota.
Se pur distaccato non viene votato con 1000/1000 la tua rinuncia all'impianto significa che ne paghi la manutenzione, l'adeguamento e le relative dispersioni che già prima pagavi.
Se non riesci a far certificare da un professionista che il tuo distacco non causa aggravi di spesa per gli altri (dimostrazione impossibile da dimostrare aldilà di ogni ragionevole dubbio) significa che qualora distaccato ripiani tali spese.

Matematicamente è impossibile ci sia un risparmio finanziario dal distacco...salvo non ci siano gravi motivi tecnici nell'impianto esistente.
 
Ultima modifica:

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Se possiedi una casa singola (al mare o in qualsiasi altra località) sei libero di lasciarla gelare.

Se decidi di acquistare una proprietà inserita in un Condominio ne accetti vantaggi ma anche svantaggi.

Se quanto acquisti vi è l'impianto centralizzato devi essere ben coscente del contratto che vai a stipulare...altrimenti cerchi una realtà dove esistono impianti autonomi.
 

davidemarco

Membro Attivo
Proprietario Casa
Dopo tutte le vs risposte ho le idee più'chiare.
Ora poniamo per esempio che il condomino porti la dichiarazione del tecnico circa il non aggravio di spese e che l'assemblea approvi il distacco dei termosifoni
La domanda è questa: a quanto ammonterebbe la quota fissa che deve comunque pagare. Facciamo un esempio: la spesa annua del riscaldamento e' di euro 23735,58, spesa anno 2014, quanto avrebbe dovuto pagare il condomino?
Il condomino scrive"il distacco dell'unità all'impianto non creerà squilibri di funzionamento all'impianto termico centralizzato inoltre il distacco non creerà aggravi di spesa agli altri condomini (legge n.220 del 11/12/2012) e chiude la lettera richiesta con" si invita il condominio ad approvare l'autorizzazione al distacco dovendo in caso di diniego adottare le più'. opportune sedi di legge....."
Avete capito questo bellimbusto chiede e nel contempo minaccia.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Avete capito questo bellimbusto chiede e nel contempo minaccia.

Come giusto che sia...non vedo scandalose minacce ma unico metodo perchè , eventualmente, siano riconosciuti i diritti che la Legge riserva.

Lo stesso termotecnico che dichiara il non aggravio dovrebbe, sulla base dell'esame sul posto, quantificare l'eventuale % di costi ordinari (combustibile) che rimane a carico del distaccando.

Spannometricamente considererei quanto solitamente addebitano come "parte fissa" nelle realtà dove si è già provveduto ai ripartitori/misuratori (che diventano obbligatori entro 2017)...statisticamente fra il 20 ed il 30% della spesa totale (da ripartire sempre su base millesimale...o quanto andrete a fissare nel vostro Condominio sempre per gli effetti della citata scadenza.

Ovviamente la cosa andrà approvata dall'assemblea.

Se il tizio presenta valori "inopportuni" si aprirà un contrasto che solo difronte al Giudice potrà aver fine.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
@davidemarco o il condominio subisce passivamente oppure si attiva, non tanto per spirito di rivalsa ma per spirito di equità.
Innanzitutto questo signore il distacco lo potrà fare solo dopo il termine dell'attuale gestione di riscaldamento; il distacco dovrà essere fatto in modo irreversibile, e questo dovrà essere controllato da un tecnico (termotecnico) incaricato dal condominio.
Scrivi da Novara, cosa ha deliberato la Regione Piemonte a proposito di distacco dal riscaldamento centralizzato (l'amministratore lo dovrebbe sapere, come pure un termotecnico che fa questa professione in Piemonte)? A me sembra che sia ancora in vigore il divieto se il condominio è composto da più di 4 unità abitative. Leggi qua
Distacco dall'impianto di riscaldamento centralizzato
In ogni caso, se non li avete già installate, entro il 31/12/2016 dovrete mettere le valvole termostatiche con i contabilizzatori di calore. Questa è legge nazionale.
Prima di installare le termovalvole sarebbe stata buona norma praticare il lavaggio di tutto l'impianto di riscaldamento, altrimenti la melma presente nelle tubature nel giro di un paio di anni mette fuori uso le valvole termostatiche che smettono di funzionare, riducendo la loro vita naturale (5/7 anni). Quello della sostituzione periodica delle valvole è una pratica manutentiva che non viene comunicata.
La domanda è questa: a quanto ammonterebbe la quota fissa che deve comunque pagare
Questa ormai è una domanda arcifrequente. La quota fissa rappresenta i consumi involontari (le dispersioni) questa o il condominio se la inventa e la approva, oppure si rivolge ad un termotecnico, il quale dopo aver visionato le caratteristiche strutturali e costruttive del fabbricato, le caratteristiche strutturali e costruttive dell'impianto di riscaldamento (diagnosi energetica) estrarrà dal cilindro la famosa percentuale fissa da applicare alla sola spesa per il consumo del carburante (metano). La diagnosi è obbligatoria nei condomìni che dispongono di una caldaia con più di 100 kw. La quota fissa va poi suddivisa tra i condòmini a secondo del fabbisogno energetico dell' appartamento di ogni singolo proprietario. Il fabbisogno energetico degli appartamenti lo determina il termotecnico nella diagnosi energetica dell'edificio: in pratica si vanno a creare una nuova sorta di tabelle millesimali di riscaldamento. Per quanto riguarda le dispersioni, tutti gli appartamenti si affacciano sul vano scale che è una parte comune; il vano scale rappresenta una dispersione perché non è riscaldato; quindi tutti gli appartamenti, a secondo della superficie di affaccio sul vano scale, saranno penalizzati da questa dispersione.
 

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