J
JERRY48
Ospite
Se per seppellire il dialetto bisognerà attendere (e tanto), occorre prendere atto dei processi strutturali. Il dialetto non è più quello di una volta e su questo non ci piove. La sua evoluzione, che va sotto l’etichetta di "italianizzazione" è il rapporto tra italiano e dialetto. Perché il punto di partenza è uno: la maggior parte dei parlanti utilizza un linguaggio contraddistinto dalla contemporanea presenza di italiano e dialetto.
Quando parliamo con amici e conoscenti, utilizziamo un linguaggio misto di italiano e dialetto, infarcito di espressioni dialettali e italiano standard. L’inserzione di pezzi di dialetto in un discorso che ha per lingua base l’italiano rientra nella prospettiva generale della linguistica del contatto.Si conversa in italiano e dialetto, contemporaneamente, senza che la distinzione funzionale tra le due varietà risulti marcata. Ed è un parlare più gioioso e confidenziale, non ti metti a parlare in italiano e dialetto in una riunione di lavoro ecc...
Il punto è che il dialetto di una volta, quello arcaico, quello dei nonni tanto per intenderci, è una varietà che sta scomparendo. Il dialetto si evolve, come tutte le lingue. Noi adesso stiamo parlando, mi è capitato di evidenziarlo un'altra volta, con la contaminazione dell'Italiano. Da un lato il dialetto attinge all’italiano veri e propri termini, adattandoli alle caratteristiche fonetiche. Se dunque il dialetto risulta fornitissimo, talvolta anche più dell’italiano, in settori quali l’agricoltura e la pesca, (per esempio) deve "chiedere aiuto" alla lingua per settori nei quali è invece sprovvisto come l’informatica, la politica ed altri ancora. "L’apporto lessicale dell’italiano è aumentato molto negli ultimi tempi, con l’avanzare e l’affermarsi di quel nuovo tipo di vita e di società che trova unicamente nell’italiano adeguati mezzi di espressione".
Aggiungo che anche negli altre nazioni esistono i dialetti.
Inghilterra, Stati Uniti ecc...
Quando parliamo con amici e conoscenti, utilizziamo un linguaggio misto di italiano e dialetto, infarcito di espressioni dialettali e italiano standard. L’inserzione di pezzi di dialetto in un discorso che ha per lingua base l’italiano rientra nella prospettiva generale della linguistica del contatto.Si conversa in italiano e dialetto, contemporaneamente, senza che la distinzione funzionale tra le due varietà risulti marcata. Ed è un parlare più gioioso e confidenziale, non ti metti a parlare in italiano e dialetto in una riunione di lavoro ecc...
Il punto è che il dialetto di una volta, quello arcaico, quello dei nonni tanto per intenderci, è una varietà che sta scomparendo. Il dialetto si evolve, come tutte le lingue. Noi adesso stiamo parlando, mi è capitato di evidenziarlo un'altra volta, con la contaminazione dell'Italiano. Da un lato il dialetto attinge all’italiano veri e propri termini, adattandoli alle caratteristiche fonetiche. Se dunque il dialetto risulta fornitissimo, talvolta anche più dell’italiano, in settori quali l’agricoltura e la pesca, (per esempio) deve "chiedere aiuto" alla lingua per settori nei quali è invece sprovvisto come l’informatica, la politica ed altri ancora. "L’apporto lessicale dell’italiano è aumentato molto negli ultimi tempi, con l’avanzare e l’affermarsi di quel nuovo tipo di vita e di società che trova unicamente nell’italiano adeguati mezzi di espressione".
Aggiungo che anche negli altre nazioni esistono i dialetti.
Inghilterra, Stati Uniti ecc...