chiacchia

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fai il tuo mestiere
Ho voluto dividere le risposte per non accavallare i concetti, Lui' ( chiamandoti confidenzialmente con l'accento sulla i) e secondo te perchè chiedo a voi? quello che so e per esperienza non perchè sono del campo ed essendo che tutti voi siete gentili ne approfitto, come io mi metto a disposizione quando è il mio turno.
Adesso rispondo ad Arciera: se è come dici tu mi dai conferma di quando già mi hai scritto e ho capito quello che mi rimanda fuori sono i dettagli che il caro criscuolo adesso ha rimesso i ballo ovvero:
la quota di legittima entra in gioco nell'eredità solo quando il de cuius ha fatto testamento, perché nel caso di assenza di testamento la suddivisione è regolata dal c.c.
se è cosi il discorso si riapre,
Sei tu che non hai capito che non si può farsi anticipare la propria parte di eredità con il genitore ancora vivente:
Si questo non l'avevo capito, non è solo un fatto matematico,
l'eredità non può essere anticipata ma va fatta una donazione.
OK la donazione è stata fatta, ma nei confronti dei fratelli come dici tu avendo avuto la donazione in vita ed avendo la copertura della collazione e come se lei non avesse ricevuto niente pertanto quando è morta la madre è giusto che lei divida quello che resta con gli altri tre fratelli, anche se, cosi facendo, lei non solo con la donazione si è preso il 50% della proprietà, ma cosi avrà ancora un ulteriore parte di quello che resta.
Ecco perchè non capisco, spero di essermi spiegato perchè mi trovo con il discorso di Arciera e vado in tilt con il discorso di Criscuolo non è perchè non sono d'accordo ma cerco di capire pur non conoscendo le leggi.
Sto preparando la telenovela
 

Luigi Criscuolo

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Lascito € 100.000,oo ok?...
Quattro figli, pertanto la legge dice parti uguali risultato € 25.000,oo ciascuno? OK
Ma! Una figlia in vita si fa anticipare la sua parte ( chiaramente si tratta di abitazioni ma per semplificare le cose l'ho tramutata in soldi ) pertanto fanno la donazione e il notaio dice la disponibile la potete dare a chiunque la legittima le spetta pertanto il risultato è:
si passa da una quota di € 25.000,oo a € 20.000.oo perché l'eredità va divisa per cinque, la quinta parte salta fuori perché il donante può regalare una parte a chiunque.
Quote legittima € 20.000,oo....
Quota spettante € 20.000,oo
................Totale € 40.000,oo
E' qui che c'é l'errore: errore di intepretazione di quanto detto dal notaio. Il notaio ha giustamente detto che la quota disponibile può essere data a chiunque ma era sottinteso che si redigesse un testamento. Inoltre c'é un secondo errore quello della entità della quota disponibile che, nel caso specifico di eredi costituiti da più figli, è di 1/3 della proprietà del de cuius, sempre, e non legato al numero di figli come hai fatto tu (rileggi il mio intervento al numero 19).

Ora, nella realtà dei fatti, la signora madre non ha fatto testamento invece ha fatto una donazione modale con dispensa di collazione. Rileggiti l'intervento n.° 18 di Jerry48, che contempla sia il caso in oggetto che quello in cui sia stato fatto testamento, ed il mio intervento n.° 28 a proposito della risoluzione per inadempimento della donazione modale. Quindi trai le conclusioni.
Anche se non è stato fatto testamento i tre figli potranno chiedere la riduzione della donazione o la sua risoluzione per inadempimento (stando a quello che tu hai scritto a proposito della figlia prediletta) quali delle due strade è meglio intraprendere te lo può consigliare un avvocato che segue le vertenze ereditarie.
 
Ultima modifica:

arciera

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avendo avuto la donazione in vita ed avendo la copertura della collazione e come se lei non avesse ricevuto niente
compreso ora? ognuno di noi ha una quota che può donare alla chiesa ad una organizzazione per la salvezza della lontra australiana o una argentina. In questo caso la disponibile è stata data ad una figlia la quale poi rientrerà pienamente nella legittima al pari di ogni fratello. Concordo con quel che scrive Criscuolo, prima di andare da un avvocato e spendere ancora una mano te la possiamo dare. si deve quantificare il tutto e vedere se la donazione supera il 33%. poi per quanto riguarda la successiva divisione, ognuno avrà una parte uguale all'altra. Semprechè la donazione non ha leso diritti.[DOUBLEPOST=1389790751,1389790541][/DOUBLEPOST]
la quota di legittima entra in gioco nell'eredità solo quando il de cuius ha fatto testamento, perché nel caso di assenza di testamento la suddivisione è regolata dal c.c.
se è cosi il discorso si riapre,
Il discorso non si riapre @chiacchia, non riaprire nulla, ti stanno dando altre lezioni. Qui è stata fatta una donazione con dispensa. e niente testamento. Se ci fosse stato pure un testamento si sarebbe aperta la questione. A parer mio c'è stato wqualcunoi che ha consigliato, perchè troppo fila tutto liscio.
aspetto di schierarmi con la prediletta
 

chiacchia

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URRA!, duro eh! ho capito l'inghippo era, giustamente, nelle percentuali che io attribuivo al fatto che potessero essere tre figli, ma essendo quattro i conti non tornavano, pertanto la disponibile, qualunque sia il capitale o la proprietà oppure i figli, la percentuale è sempre il 33% poi quello che resta e da dividere tra i figli, non me ne volete ma a suo tempo questa faccenda si è dovuta affrontare senza esperienza di sorta e chi diceva una cosa chi un'altra si è creata una base confusa ecco perché non riuscivo a capire.
Comunque dopo la donazione non c'è stato un testamento se non un foglio di quaderno che la madre lasciava tutto alla figlia prediletta ma la data era antecedente alla donazione, si lo so quel foglietto è valido a tutti gli effetti ma essendo sbilanciato in tutto anche la figlia prediletta non ne ha mai tenuto conto.
Per il fatto che non poteva mantenere la parola questa cosa non l'avevo considerata ecco perchè cerco di erudirmi grazie al Vs. aiuto.
Attualmente l'avvocato sta agendo per la lesione della legittima non ha preso in considerazione il fatto che si tratta di una donazione modale, perchè, perchè nessuno di noi gli ha mai detto che la figlia prediletta campava sulle spalle della madre e poi come provarlo? Per il solo fatto che non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi? O per il fatto che la madre e morta da sola in casa dopo appena sei mesi? Che prove si possono tirare fuori anche perchè se viene invalidata la donazione e allora si che esiste una giustizia divina, poi giudicherete dalla telenovela
 

Luigi Criscuolo

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dopo la donazione non c'è stato un testamento se non un foglio di quaderno che la madre lasciava tutto alla figlia prediletta ma la data era antecedente alla donazione, si lo so quel foglietto è valido a tutti gli effetti ma essendo sbilanciato in tutto anche la figlia prediletta non ne ha mai tenuto conto.
male; occorre tirarlo fuori perché è reato nasconderlo. Sarà un giudice a giudicare la sua validità o la validità della donazione.

Attualmente l'avvocato sta agendo per la lesione della legittima non ha preso in considerazione il fatto che si tratta di una donazione modale,
mi sembra che l'avvocato, che ne sa più di noi, stia agendo nel senso giusto. Se lo scopo è distribuire più equamente l'eredità bisogna percorrere la strada che dia lamaggiore garanzia di successo.
 

arciera

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ti ripeto @chiacchia che lo sai tu se c'è stata la lesione della legittima. fatti due conti e poi dai ordini all'avvocato. Perchè la carne del macellaio è più buona delle altre...(la sai?) Il foglietto trovato, che deve essere redatto tutto a mano con data e firma, non può avere effetto se già così pensate che c'è stata la lesione, figuriamoci con un altro che dà tutto alla prediletta. (attenzione a jac0 che ci ricama giustamente sopra sul prediletto...) Quindi è meglio per non ingarbugliare che non lo tirate fuori se siete tutti concordi. Certo che se un domani esce fuori ad esempio dall'avvocato, per ingarbugliare di più, non avrà effetto. Ripeto attenzione agli avvocati perchè le m,aterie sono talmente ampie che c'è bisogno di uno specialista in successioni. Io ho incontrato un avvocato che parlando di frontalini gli ho dovuto spiegare tutta la tecnica edilizia.
 

chiacchia

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Hai ragione Arciera ed è per questo che cerco di documentarmi almeno cerco di impiccarmi con le mie mani e non di farmi impiccare da un professionista che alla fine dovrò anche pagare, anche se l'avvocato c'è speriamo bene.
Comunque il testamento era in una busta dallo stesso notaio che diede lettura a tutti i figli sia della donazione che del foglietto descritto ma venne messo da parte perchè la donazione confermava l'intenzione della madre e poi perchè era impossibile applicarlo perchè lasciava tutto alla prediletta
 

arciera

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infatti. Comunque stia la faccenda, la volontà di mamma era veramente chiara. ed il notaio le ha dato una mano. i conti te li sei fatti? a parer mio la ragazza ha preso quanto le spetta. Se iniziate a quantificare chi in un modo chi in un altro, non ne uscite più fuori: e ricordati e fanne tesoro, i giudici, almeno la vecchia guardia, sono propensi a far passare gli anni perchè sono affari di famiglia. Loro pensano che il tempo è galantuomo. Ma i decenni scorrono e i soldi anche. riferisci a chi di dovere.
 

Luigi Criscuolo

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il testamento era in una busta dallo stesso notaio che diede lettura a tutti i figli sia della donazione che del foglietto descritto ma venne messo da parte perchè la donazione confermava l'intenzione della madre e poi perchè era impossibile applicarlo perchè lasciava tutto alla prediletta
c'é qualcosa che non mi convince nell'atteggiamento del notaio.
Secondo me prima di morire una persona è libera di fare testamento ed in questo scritto vergare di proprio pugno le proprie volontà.
Se il testamento è stato redatto con tutti i crismi è valido e produce degli effetti sugli eredi.
A questo punto si aprono due possibilità: la prima è quella nella quale gli eredi rispettano le volontà del de cuius qualunque esse siano; la seconda è quella nella quale un erede legittimato (come lo è qualsiasi figlio) non ritenendo sufficiente quello che gli è arrivato in successione ( inferiore al valore della quota legittima) contesti la suddivisione dell'eredità.
In questo quadro emerge la mia perplessità dell'operato del notaio: lui non poteva non sapere (lo sappiamo noi di proprit) che il testamento deve essere redatto nel rispetto delle quote legittime pena l'impugnazione da parte dei danneggiati.
Comunque facciamo finta che il testamento olografo sia stato consegnato in una busta già chiusa per cui il notaio, per riservatezza, non sia stato al corrente delle volontà del testante.
Tuttavia una volta aperto di fronte agli eredi non credo che si possa metterlo da parte, non tenerne conto e far finta che non sia mai esistito: proprio perché si sarebbe potuto verificare l'evento che le volontà del de cuius fossero rispettate anche dagli eredi legittimati esclusi dalla eredità. Il testamento andava registrato e le volontà del de cuius vanno corrette dal giudice nel rispetto delle quote spettanti per legittima perché i figli non possono essere esclusi per testamento in quanto protetti dalla legittima. In questo contesto, l'avvocato degli esclusi, potrebbe inserire la nullità per inadempimento della donazione modale anche se questa protetta dalla esenzione della collazione, e quindi rimettere tutto in un unico calderone dove il minestrone potrà essere suddiviso nelle rispetto delle volonta del testante che inequivocabilmente ha privilegiato una figlia (1/3 di quota disponibile + 1/4 di 2/3 di quota di legittima- riconoscerai che un conto è fare il calcolo partendo da 100.000 euro ed un altro conto fare lo stesso calcolo partendo da 60.000 euro). Per ultimo c'é anche da considerare la datazione della donazione modale, blindata con l' esenzione di collazione, che essendo posteriore alla data del testamento può essere interpretata come un rafforzativo della volontà del de cuius oppure un tentativo di sottrarre dei beni alla successione.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Non fa una piega. Il testamento però a quel che dice chiacchia era stato vergato su un foglietto. Sicuramente il notaio niente sapeva. Ma a questo punto tu affermi @Luigi Criscuolo che il notaio e' obbligato ad accettarlo? È nelle sue capacità riconoscere un testamento non valido, specialmente se gli eredi concordano? Dopo questa risposta, intanto c'è da dire che oramai il testamento in ogni caso e' già pubblico dato che è stato aperto e che non può darsi luogo alla sua attuazione perché la quota libera e' già stata utilizzata. Credi che affermare questo sia compito di un giudice? E se il notaio o un avvocato potrebbe chiedere la nullità della donazione perché in presenza di un testamento che lo contraddice, noi avremmo in ogni caso le stesse quote da ripartire così come e' ora avendone la donata diritto. Ma io credo che il testamento sia considerato dal notaio come superfluo avendo successivamente la de cuius dato atto ai suoi voleri già annunciati dal testamento.
 

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