J
JERRY48
Ospite
Nel caso in cui ci fosse un'altro figlio, questo, al momento della spartizione della eredità, potrebbe chiedere, anche a distanza di molti anni dal fatto, la reintegra delle somme che il padre diede a suo tempo al fratello per il suo mantenimento per vedere aumentato il valore della sua parte di legittima?
A mio parere, il fratello che non ha usufruito delle paghette e del pagamento dell'affitto, può chiedere la collazione. Quì è chiara una certa disparità di trattamento a favore di un figlio e a discapito dell'altro.
In questo forum, ricordo che si è discusso proprio del tema della collazione in riferimento alle spese affrontate dai genitori per il pagamento delle tasse universitarie, dell'affitto e delle spese alimentari, sino alla laurea, di una figlia.
La collazione riguarda la Donazione...
Donazione con dispensa dalla collazione. La collazione è l'atto con il quale determinati soggetti (figli legittimi e naturali e il loro discendenti e il coniuge), che hanno accettato l'eredità, conferiscono alla massa attiva del patrimonio ereditario le donazioni ricevute in vita dal defunto in modo da dividerle con gli altri coeredi, in proporzione delle rispettive quote. I presupposti della collazione sono:
- l'esistenza di un attivo ereditario da dividere;
- l'accettazione dell'eredità da parte del soggetto che vi è tenuto, poiché è essenziale la qualità di erede dell'obbligato.
Tuttavia, è fatta salva ogni diversa volontà espressa dal testatore, che può dispensare dalla collazione un suo erede. Precisamente la dispensa dalla collazione è un negozio giuridico diretto ad esonerare il donatario dall'obbligo di collazione in sede di divisione dell'eredità. La dispensa dalla collazione può essere contenuta nell'atto di donazione o in un testamento successivo.
Una donazione con dispensa dalla collazione, non deve ledere i diritti degli altri eredi.
Pertanto, qualsiasi coerede che si ritiene svantaggiato, può richiedere la "riduzione".
Ultima modifica di un moderatore: