Io credo che, come spesso accade, la soluzione si trovi nel mezzo tra le posizioni di Salvo e Raflomb. Ovvero, appurato che i corsi attuali per accedere all'esame-burla siano inadeguati, occorre innanzitutto migliorare la qualità di questi corsi e definire dei contenuti minimi che si ritengano adeguati all'esercizio della professione. Ovviamente, anche l'esame di verifica dovrà essere strutturato diversamente, per accertare che tali competenze siano state effettivamente acquisite.
In seconda battuta, certamente, dei corsi di formalizzazione/specializzazione sono assolutamente più che utili, ove non assolutamente necessari, per distinguersi ed emergere dal mare magnum del conformismo.
Infine, come in altre professioni (ad es.: avvocato, commercialista, revisore dei conti), potrebbe non essere sbagliato prevedere un periodo di apprendistato certificato prima di potersi iscrivere presso la CCIAA ed esercitare la professione. Anche questo è un momento formativo fondamentale.
Dunque, spazio sì a nuovi interventi legislativi con lo scopo di definire meglio contenuti professionali di base e modalità di verifica, ma spazio anche ad ulteriori interventi formativi, obbligatori e facoltativi.
In seconda battuta, certamente, dei corsi di formalizzazione/specializzazione sono assolutamente più che utili, ove non assolutamente necessari, per distinguersi ed emergere dal mare magnum del conformismo.
Infine, come in altre professioni (ad es.: avvocato, commercialista, revisore dei conti), potrebbe non essere sbagliato prevedere un periodo di apprendistato certificato prima di potersi iscrivere presso la CCIAA ed esercitare la professione. Anche questo è un momento formativo fondamentale.
Dunque, spazio sì a nuovi interventi legislativi con lo scopo di definire meglio contenuti professionali di base e modalità di verifica, ma spazio anche ad ulteriori interventi formativi, obbligatori e facoltativi.