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Assolutamente non è necessario aprire partita IVA! Ci mancherebbe altro.
Devi fare un contratto per ogni singolo studente. Non ci sono limiti legali al numero dei contratti che puoi fare. L'importante è che in ogni contratto venga minuziosamente descritta la stanza dedicata allo studente contraente, con indicazione anche di quali sono le parti dell'appartamento comuni agli altri studenti.
Nel contratto è altresì indispensabile indicare il metodo di ripartizione delle spese per le utenze: forfettario, o a consumo, non dimenticando di gestire tutti i casi che si possono verificare.
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, va gestito il seguente caso: se su 5 stanze ne restano sfitte 4, e rimane un solo studente nell'intero appartamento, egli pagherà 1/5 delle spese acqua+luce+gas+telefono, e i 4/5 li paga il proprietario, oppure sarà tutto in capo all'unico studente rimasto?
E' molto importante definire e gestire in anticipo queste problematiche.
Ti sconsiglio di fare un contratto collettivo per più studenti, perché ogni studente è un caso a sé: c'è quello che dopo 15 giorni vince un concorso statale e se ne va senza preavviso, c'è quella che continua a pagare la stanza pur vivendo a casa dei genitori perché lì si trova male, c'è quello che resta 15 anni perché dà un esame l'anno, e così via.
Fare un contratto unico è un problema quando se ne va uno soltanto degli inquilini.
Invece, gestendo singolarmente ogni caso, è più facile al momento della risoluzione del contratto.
Ovviamente va applicato il regime di cedolare secca.
Se affitti a studenti o trasfertisti secondo me convengono i contratti a periodi brevi (1 anno-6 mesi ecc) con cedolare secca al 21 % . Soprattutto se hai gia' altri redditi che superano questo scaglione IRPEF.
L’attività degli affittacamere è definita dalla Legge n. 217/83 come “struttura composta da non più di 6 camere ubicate in non più di 2 appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari“.
L’attività di affittacamere può essere svolta sia a livello professionale, con obbligo di aprire partita IVA, sia a livello non professionale, ovvero in maniera del tutto occasionale.
L’attività di affittacamere è di tipo occasionale quando l’attività viene esercitata nell’abitazione ove è situata la residenza o il domicilio del soggetto che intende svolgere l’attività.
Quando si parla di attività occasionale il soggetto che la esercita è esonerato sia dall’iscrizione al Registro delle Imprese tenuto presso la Camera di Commercio provinciale, che dall’apertura della partita IVA.
L’unico adempimento da porre in essere è la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), presso il Comune ove è ubicato l’immobile, e dove si intende svolgere l’attività.
Non esiste un'aliquota IRPEF inferiore all'aliquota dell'imposta sostitutiva.Soprattutto se hai gia' altri redditi che superano questo scaglione IRPEF.
Peccato che non esista No Tax Area se ha anche redditi da locazione.
- Esenzione IRPEF : No Tax Area..:
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