Rispondo solo adesso perché sabato sono stato impegnato.
@basty lo so che il nome "ripartitore" non l'hai inventato tu ma che sono stati i tecnici di UNI che hanno italianizzato una parola straniera.
Vediamo un pò cosa sono:
Secondo la normativa vigente il consumo di calore prodotto dal generatore può essere calcolato a partire dalla misura della temperatura superficiale del radiatore.
Quindi il contabilizzatore è uno strumento che innanzitutto misura la temperatura cioè un termometro: misura la temperatura superficiale del radiatore ed per i modelli più evoluti misura anche la temperatura dell'aria circostante il radiatore medesimo.
Soltanto che con la sola temperatura del radiatore era difficile trovare un legame con la suddivisione delle spese proporzionale al prelievo della singola unità immobiliare.
Infatti per ottenere il valore di consumo (=prelievo), secondo la UNI EN 834 il valore misurato (temperatura superficiale del calorifero o di differenza di temperatura tra la temperatura superficiale del calorifero e la temperatura ambiente) deve subire un procedimento di calcolo nel quale compaiono:
-) Potenza termica del corpo scaldante espressa in Watt La potenza termica è un dato caratteristico di ogni radiatore, che viene dichiarata dal suo costruttore, oppure può essere calcolata secondo la normativa UNI 10200.
-) Coefficienti K di contatto termico Kc-Kchf I coefficienti di contatto termico dipendono dal materiale e dalla forma del radiatore, e vengono dichiarati dal costruttore del ripartitore per ogni tipo di corpo scaldante.
In pratica il consumo può essere determinato impiegando un algoritmo che può essere sviluppato dallo stesso contabilizzatore (perché conta/registra e non ripartisce, per questo mi ostino a non chiamarlo ripartitore).
Il calcolo del consumo può essere effettuato direttamente dall’ unità elettronica del contabilizzatore. In questo caso il display del contabilizzatore visualizza direttamente l’indice di consumo, che può essere utilizzato per la ripartizione dei costi così come è, senza ulteriori elaborazioni. Affinché un contabilizzatore sia in grado di visualizzare sul display il valore di consumo, è necessario che in precedenza vengano inseriti nella sua memoria i dati di potenza termica ed i coefficienti del radiatore sul quale verrà installato. Questa operazione è chiamata parametrizzazione del contabilizzatore.
Il consumo del radiatore può essere calcolato solamente rapportando il valore HCA letto sul ripartitore, con la somma di tutti i valori HCA dei radiatori dell’impianto . Per tale motivo il valore di consumo calcolato con un qualsiasi sistema di ripartizione è sempre un valore percentuale (questo è per @Hug che l' aveva esclusa) .
Il valore misurato da un contabilizzatore esprime sempre e solo un indice di consumo del radiatore sul quale è installato (HCA, unità di costo di calore). E’ possibile dare un “peso” agli HCA solo partendo da una misura reale (diretta) di energia (contacalorie in centrale termica) o di combustibile (contatore del gas…) e qui il contabilizzatore diventa "ripartitore" delle spese.
@basty lo so che il nome "ripartitore" non l'hai inventato tu ma che sono stati i tecnici di UNI che hanno italianizzato una parola straniera.
Vediamo un pò cosa sono:
Secondo la normativa vigente il consumo di calore prodotto dal generatore può essere calcolato a partire dalla misura della temperatura superficiale del radiatore.
Quindi il contabilizzatore è uno strumento che innanzitutto misura la temperatura cioè un termometro: misura la temperatura superficiale del radiatore ed per i modelli più evoluti misura anche la temperatura dell'aria circostante il radiatore medesimo.
Soltanto che con la sola temperatura del radiatore era difficile trovare un legame con la suddivisione delle spese proporzionale al prelievo della singola unità immobiliare.
Infatti per ottenere il valore di consumo (=prelievo), secondo la UNI EN 834 il valore misurato (temperatura superficiale del calorifero o di differenza di temperatura tra la temperatura superficiale del calorifero e la temperatura ambiente) deve subire un procedimento di calcolo nel quale compaiono:
-) Potenza termica del corpo scaldante espressa in Watt La potenza termica è un dato caratteristico di ogni radiatore, che viene dichiarata dal suo costruttore, oppure può essere calcolata secondo la normativa UNI 10200.
-) Coefficienti K di contatto termico Kc-Kchf I coefficienti di contatto termico dipendono dal materiale e dalla forma del radiatore, e vengono dichiarati dal costruttore del ripartitore per ogni tipo di corpo scaldante.
In pratica il consumo può essere determinato impiegando un algoritmo che può essere sviluppato dallo stesso contabilizzatore (perché conta/registra e non ripartisce, per questo mi ostino a non chiamarlo ripartitore).
Il calcolo del consumo può essere effettuato direttamente dall’ unità elettronica del contabilizzatore. In questo caso il display del contabilizzatore visualizza direttamente l’indice di consumo, che può essere utilizzato per la ripartizione dei costi così come è, senza ulteriori elaborazioni. Affinché un contabilizzatore sia in grado di visualizzare sul display il valore di consumo, è necessario che in precedenza vengano inseriti nella sua memoria i dati di potenza termica ed i coefficienti del radiatore sul quale verrà installato. Questa operazione è chiamata parametrizzazione del contabilizzatore.
Il consumo del radiatore può essere calcolato solamente rapportando il valore HCA letto sul ripartitore, con la somma di tutti i valori HCA dei radiatori dell’impianto . Per tale motivo il valore di consumo calcolato con un qualsiasi sistema di ripartizione è sempre un valore percentuale (questo è per @Hug che l' aveva esclusa) .
Il valore misurato da un contabilizzatore esprime sempre e solo un indice di consumo del radiatore sul quale è installato (HCA, unità di costo di calore). E’ possibile dare un “peso” agli HCA solo partendo da una misura reale (diretta) di energia (contacalorie in centrale termica) o di combustibile (contatore del gas…) e qui il contabilizzatore diventa "ripartitore" delle spese.