Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Rispondo solo adesso perché sabato sono stato impegnato.
@basty lo so che il nome "ripartitore" non l'hai inventato tu ma che sono stati i tecnici di UNI che hanno italianizzato una parola straniera.
Vediamo un pò cosa sono:
Secondo la normativa vigente il consumo di calore prodotto dal generatore può essere calcolato a partire dalla misura della temperatura superficiale del radiatore.
Quindi il contabilizzatore è uno strumento che innanzitutto misura la temperatura cioè un termometro: misura la temperatura superficiale del radiatore ed per i modelli più evoluti misura anche la temperatura dell'aria circostante il radiatore medesimo.
Soltanto che con la sola temperatura del radiatore era difficile trovare un legame con la suddivisione delle spese proporzionale al prelievo della singola unità immobiliare.
Infatti per ottenere il valore di consumo (=prelievo), secondo la UNI EN 834 il valore misurato (temperatura superficiale del calorifero o di differenza di temperatura tra la temperatura superficiale del calorifero e la temperatura ambiente) deve subire un procedimento di calcolo nel quale compaiono:

-) Potenza termica del corpo scaldante espressa in Watt La potenza termica è un dato caratteristico di ogni radiatore, che viene dichiarata dal suo costruttore, oppure può essere calcolata secondo la normativa UNI 10200.

-) Coefficienti K di contatto termico Kc-Kchf I coefficienti di contatto termico dipendono dal materiale e dalla forma del radiatore, e vengono dichiarati dal costruttore del ripartitore per ogni tipo di corpo scaldante.
In pratica il consumo può essere determinato impiegando un algoritmo che può essere sviluppato dallo stesso contabilizzatore (perché conta/registra e non ripartisce, per questo mi ostino a non chiamarlo ripartitore).
Il calcolo del consumo può essere effettuato direttamente dall’ unità elettronica del contabilizzatore. In questo caso il display del contabilizzatore visualizza direttamente l’indice di consumo, che può essere utilizzato per la ripartizione dei costi così come è, senza ulteriori elaborazioni. Affinché un contabilizzatore sia in grado di visualizzare sul display il valore di consumo, è necessario che in precedenza vengano inseriti nella sua memoria i dati di potenza termica ed i coefficienti del radiatore sul quale verrà installato. Questa operazione è chiamata parametrizzazione del contabilizzatore.
Il consumo del radiatore può essere calcolato solamente rapportando il valore HCA letto sul ripartitore, con la somma di tutti i valori HCA dei radiatori dell’impianto . Per tale motivo il valore di consumo calcolato con un qualsiasi sistema di ripartizione è sempre un valore percentuale (questo è per @Hug che l' aveva esclusa) .
Il valore misurato da un contabilizzatore esprime sempre e solo un indice di consumo del radiatore sul quale è installato (HCA, unità di costo di calore). E’ possibile dare un “peso” agli HCA solo partendo da una misura reale (diretta) di energia (contacalorie in centrale termica) o di combustibile (contatore del gas…) e qui il contabilizzatore diventa "ripartitore" delle spese.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi pare che adesso diciamo le medesime cose, no?

Per essere pignoli dovrei segnalarti ancora una lacuna:
con la sola temperatura del radiatore era difficile trovare un legame con la suddivisione delle spese proporzionale al prelievo della singola unità immobiliare.
Più che difficile, è impossibile.... manca il parametro più importante, il tempo.
il valore misurato (temperatura superficiale del calorifero o di differenza di temperatura tra la temperatura superficiale del calorifero e la temperatura ambiente) deve subire un procedimento di calcolo nel quale compaiono:
-) Potenza termica del corpo scaldante
-) Coefficienti K di contatto termico
... questi dati non sono sufficienti, o per dirla meglio, manca un fattore importante: la evoluzione nel tempo.

Per calcolare il calore ceduto dal radiatore nel tempo, cioè nell'intera stagione invernale, occorre campionare istante per istante i vari ΔT, moltiplicarli per la potenza e per il coefficiente di contatto, e farne l'integrale (in sostanza la sommatoria dei ΔT per tutto il periodo t considerato)

Ancora una precisazione:
HCA = Heat Cost Allocator che è anche il nome tecnico dei ripartitori, si dovrebbe tradurre in Allocatore di Costo del Calore

Péer una interessante analisi delle differenze tra contabilizzazione diretta (Contacalorie) e indiretta (Ripartitori) e relativa accuratezza, rimando a questo articolo che ho trovato oggi:

La contabilizzazione accurata e trasparente dell’energia — Energia Ambiente e Innovazione
 

Hug

Membro Attivo
Proprietario Casa
Potenza termica del corpo scaldante espressa in Watt La potenza termica è un dato caratteristico di ogni radiatore
Attenzione, perché la potenza termica presuppone un Delta T pari a 50 °C. Posta una temperatura ambiente di 20 °C, ciò comporta che la temperatura media del calorifero sia di 70 °C. Ma questo non è detto, tanto è vero che il contabilizzatore misura la temperatura media vera.
 

poginett

Membro Attivo
Proprietario Casa
@poginett.
Certamente hai diritto ad avere una spiegazione dell'enorme discrepanza da te rilevata tra quanto registrato - e memorizzato dai contabilizzatori - e quanto ti viene attribuito dal gestore dell'impianto.
Ti suggerirei di richiedere tale spiegazione all'Amministratore prima dell'Assemblea, in modo tale che possa adeguatamente indagare presso il gestore e riportare una risposta ufficiale.
Inoltre potrebbe essere utile verificare se anche altri condomini hanno avuto lo stesso problema (visto che i dati sono registrati dovrebbe essere fattibile semplicemente).
La tua risposta mi piace !!! Tra non molto sarò in assemblea e ti e vi farò sapere gli esiti. Forse la materia è troppo recente ed ancora non bene assimiliata. Dalle risposte degli amici del forum ho capito che il calcolo non è standardizzato e nessuno ha esposto un esempio di calcolo reale dal quale trarre utili consigli. Grazie a tutti per ora.
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
La solita disinformazione i contacalorie sono dei strumenti omologati e perfettamente legali, invece i ripartitori NON sono strumenti omologati per la legge metrica quindi non atti allo scambio commerciale art 11 legge metrica 7088 del 1890 tanto è vero non sono neanche classificati nel MID004 sui contacalorie. Semplicemente i ripatitori fanno una stima sul consumo anche se precisa ma è sempre una stima,
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
I contabilizzatori non misurano le calorie in senso stretto, ossia la loro unità di misura non è cal o kcal, ma un'unità di misura convenzionale (scatto) che valorizza in modo proporzionale alla caloria la quantità di calore prelevato. Per questo non è possibile un confronto diretto con quanto misurato dal conta-calorie della caldaia, ma occorre quantomeno introdurre un fattore di proporzionalità.
Visto che non misurano le calorie in quale unita di misura calcolano?, ed è una misura metrica legale? sono strumenti legali oltre la CE è indicate anche la M di misura metrica legale? i ripartitori sono il violazione delle legge metrica art 11 legge 7088/1890 sui pesi e misure
 

fulviots

Membro Junior
Conduttore
Stima 'precisa'? Ossia?
i contacalorie misurano la temperatura dell'acqua in entrate e quella in uscita la differanza sono le calorie rimaste nell'appatamento in modo preciso e legale. I ripartitori misurano la temperatura del calorifero e quella del ambiente e stimano il consumo non usando misure metriche legali non è possibile fare scambio di soldi contro riscaldamento art 11 7088/1890 vedi link postati

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