la differenza tra la lettura del contabilizzatore posto in prossimità della caldaia (che rappresenta quante calorie sono immesse nel circuito di riscaldamento) e la sommatoria delle letture di tutti i contabilizzatori montati (che dovrebbero indicare quante calorie sono state prelevate) quantifica le dispersioni ed i consumi involontari
Visto che si sta cercando il pelo nell'uovo, quanto sopra potrebbe non essere esatto:
la sommatoria delle letture dei ripartitori, è sicuramente un indice proporzionale alle calorie prelevate, ma non sono comunque calorie. Per cui non è che si possa fare la differenza aritmetica, tra le calorie misurate dal vero e proprio contatore di calorie di centrale, e questi "scatti" rilevati dai ripartitori (si chiamano appunto così perchè servono a ripartire, ma non è corretto considerarli alla stregua di un conta-calorie)
Il consumo involontario dovrà essere stimato dal termotecnico.
Non dimenticherei poi anche il fatto che i ripartitori sono dichiarati avere una tolleranza (direi errore di misura) che può raggiungere il 20%.
Ogni condòmino ha il diritto di conoscere i dettagli del pagamento della sua quota volontaria e della sua quota involontaria. La scheda è di appena due pagine.
Anche qui direi che ogni inquilino ha il diritto di chiedere il prospetto generale del condominio: non è solitamente distribuito completo, ma solo la parte relativa al proprio alloggio. Ma l'importante è conoscere la sommatoria degli scatti.
Quanto si dovrà pagare come quota variabile sarà sempre in funzione del rapporto tra la somma degli scatti propri e la sommatoria di tutti gli scatti condominiali, rispetto alla spesa sul combustibile: di anno in anno non è quindi detto che si mantenga una relazione tra il valore degli scatti propri. (dipende anche dalla sommatoria totale, oltre che dal prezzo del combustibile)