Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
i miei 56 anni li ho
allora nei hai di "michette" da mangiare.

Purtroppo nessuno di noi sorelle ha la possibilità di acquistare l'altra quota (50%), trattasi di una vecchia villa con parco. Cioè un vero "paccco", ovvero un "elefante bianco".
Se la villa sta a Giuliano in Provincia di Napoli ci si puà ricavare un ristorante per banchetti matrimoniali. Oppure un centro benessere con piscina interna ed esterna. Oppure ancora si può fare un asilo o un centro ricreativo per bambini.

Esiste un tariffario, però sul minimo, stiamo in libero mercato, ma non può inventarsi cifre spropositate.
non capisco se esiste il tariffario perché confondi le acque con il minimo?
Diciamo che le tariffe professionali sono state abolite proprio per mettere in concorrenza i liberi professionisti. Purtroppo metti in concorrenza la massa di professionisti mediocri non certo quelli affermati.
Comunque sappi che nella maggior parte dei casi, solo i professionisti mediocri, che lavorano poco, applicano a pieno le tabelle degli ordini. Perché questo gli consente di sopravvivere.


Cosa significano "RIMBORSO FORF. SPESE GENERALI 15%" e "CPA 4%"?
Forse ti sei dimenticata la cosa più importante: la parcella o onorario del professionista.
Così come hai indicato sembra che il 15% sia calcolato sulla parcella/onorario del professionista.
Se invece il professionista intendeva avere un rimborso forfettario per la sua attività, comprensivo di spese generali, il 15% si deve applicare al valore dell'immobile trattato.
CPA sta per Cassa Pensionistica Avvocati
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La parcella deve essere sviluppata nel rispetto del tariffario professionale, sia nella forma, che nella sostanza. Nel proseguo mi riferisco alla tariffa del Geometra. Talvolta la si propone in modo sintetico indicando succintamente le prestazioni svolte e l'importo a discrezione forfettario. Se però la parcella deve passare all'esame della commissione "revisione specifiche" e quindi approvata e sottoscritta dal Presidente dell'Ordine, deve rispettare la forma con il riferimento ai vari articoli di detta tariffa e gli importi degli onorari relativi. Per ciò che attiene la voce "Rimborso spese" essa può essere quantificata in proporzione agli onorari a percentuale che può raggiungere una percentuale del 60%. Detta percentuale comprende tutte le spese di viaggio e soggiorno, del personale ausiliario, per i materiali necessari, di scritturazione e stampe di disegni. Mentre le spese documentate vengono rimborsate a piè di lista, leggasi bolli e diritti. Nel caso trattato il professionista indica il rimborso spese al 15% degli onorari (calcolati a percentuale?) ed il 4%, previsto per legge, da applicare ai soli onorari, per la cassa di previdenza e assistenza, calcolati e pagati solo in presenza di regolare fattura. E qui è necessario chiarire una differenza fondamentale che sfugge a molti: la parcella è il documento nel quale vengono calendati dettagliatamente tutti i lavori professionali con indicazione di entità e tempi, oltre al rimborso spese, mentre la fattura è il documento fiscale che deve avere un numero progressivo oltre la data, deve indicare il lavoro in modo sintetico e nella parte contabile deve indicare: imponibile, IVA, Cassa Previdenza Assistenza (calcolata sulla somma dei primi due valori) e saldo. Se rilasciata ad un sostituto d'imposta occorre detrarre il 20% solo sull'imponibile per la ritenuta d'acconto, che il cliente verserà all'esattoria.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
imponibile, IVA, Cassa Previdenza Assistenza (calcolata sulla somma dei primi due valori)
scusa @Gianco tu calcoli la cassa pensionistisca sull'IVA e non viceversa?
Cioé
1) Onorario per consulenza effettuata...... 1.500, 00
2) Rimborso spese forfettario (=1/3 dell'onorario) 500,00
- Subtotale imponibile 2,000.00
3) Cassa pensione (per es. 4% imponibile) 80,00
- Totale imponibile 2.080,00
4) IVA 22% 457,60
Subtotale Fattura 2.537,60
5) Rimborso spese anticipate c/ cliente (fuori campo IVA) 70,00
TOTALE FATTURA 2.607,60

se il committente può essere sostituto d'imposta
6) Ritenuta d'acconto 20% sul subtotale imponibile 400,00
TOTALE DA PAGARE 2.207,60
 
J

JERRY48

Ospite
Esempio di fattura senza conteggiare rimborso spese:

intestazione
arch./ing. Nome Cognome
indirizzo: ...
codice fiscale: ...
partita IVA: ...
destinatario
spett.le Azienda ...
indirizzo: ...
partita IVA: ...​
Oggetto:
(inserire l'oggetto della prestazione)

n° fattura: ...
data fattura: ...

Importo: 1.000,00 €
Contributo integrativo 4% INARCASSA su 1.000,00: 40,00 €
IVA 22% su 1.040,00: 228,80 €
Ritenuta d'acconto IRPEF 20% su 1.000,00: -200,00 €
Totale da corrispondere: 1.068,80 €
 
J

JERRY48

Ospite
I rimborsi spese si possono suddividere in due classi:
  1. i rimborsi spese per anticipazioni effettuate in nome e per conto del cliente, purché debitamente e analiticamente documentate. Per esempio spese per l’acquisto di valori bollati, diritti di cancelleria, vidimazioni e più in generale le spese per le quali la fattura di acquisto sia direttamente intestata al cliente;
  2. i rimborsi per spese sostenute per lo svolgimento della propria attività (c.d. “rimborsi a piè di lista”, come per esempio le spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute fuori dal Comune di domicilio fiscale) o per spese non analiticamente documentate (ad esempio le diarie, le indennità di trasferta e i rimborsi chilometrici).

Ai fini fiscali, i rimborsi di cui al punto 1 non rientrano nel reddito del professionista, quindi, non vi sarà l’applicazione della ritenuta d’acconto e non si dovrà procedere alla rivalsa Inps (o altra cassa di previdenza); inoltre, non devono essere assoggettati a IVA in considerazione del fatto che ne sono esclusi come stabilito dall’art. 15 del DPR n. 633/1972 (Decreto IVA).

Attenzione: i rimborsi spese di cui al punto 1 saranno esclusi da IVA sempre che i documenti giustificativi della spesa sostenuta siano allegati alla fattura che si consegna al cliente. Non è, quindi, sufficiente la semplice enunciazione “Rimborso spese escluso ex art. 15 DPR n. 633/1972”.


Invece, per quanto attiene ai rimborsi di cui al punto 2 costituiscono reddito per il professionista, conseguentemente andranno assoggettati a ritenuta d’acconto, rivalsa Inps (o altra cassa) e a IVA.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
@JERRY48 guarda che l' esempio di fattura che ho postato rispecchia e sintetizza esattamente quello che hai scritto.
Una cosa è certa il professionista che si fa pagare dal cliente le spese sostenute nello svolgimento dell'incarico affidatogli dovrà allegare i giustificativi di spesa è non potrà più mettere tali spese come costi e quindi scaricarli.
Comunque la mia osservazione a @Gianco riguardava il calcolo della percentuale di Cassa Pensionistica a carico del cliente che lui calcola dopo aver messo l'IVA sull'imponibile.
Tutto qua.
 
Ultima modifica:

Gianco

Membro Storico
Professionista
Luigi, hai ragione, ho invertito l'IVA con la cassa previdenza ed assistenza. Difatti, l'assurdità è che si debba pagare l'IVA anche sulla cassa. A volte la troppa sicurezza ti fa commettere l'errore, anche perché non rileggi l'intervento.
 

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