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diramare questa matassa.
Allora se il problema è contorto tipo catena di S. Antonio mi spiego il sub di A è di B, quello di B è di C e così via ed infine quello di Z è di A, sulla scorta di questa sentenza accertativa tutti di comune accordo dovrete andare da un notaio per farvi redigere i rogiti di rettifica, l'unione e l'accordo di tutti fa si che le spese possano essere più contenute e nessuno potra sindacare sulla regolarità delle correzioni.Il problema è però contorto perchè il suo sub a sua volta è occupato da un altro proprietario
Premesso che se necessitasse una rettificazione di un atto, contenente errori od omissioni materiali relativi a dati preesistenti alla sua redazione, il notaio provvederebbe, anche ai fini dell'esecuzione della pubblicità, mediante propria certificazione contenuta in atto pubblico da lui formato. In tal caso, sarebbe un atto notarile senza parti, poiché non conterrebbe dichiarazioni delle parti.Allora se il problema è contorto tipo catena di S. Antonio mi spiego il sub di A è di B, quello di B è di C e così via ed infine quello di Z è di A, sulla scorta di questa sentenza accertativa tutti di comune accordo dovrete andare da un notaio per farvi redigere i rogiti di rettifica
Perche la sentenza che accerta la regolarità del suo atto è solo quella sua, ed è l'unica a poter certificare l'esistenza di un errorre da rettificare, inoltre se il suo vicino non rettifica, in un'ipotetica vendita dell'immobile da parte del vicino, anderebbe a vendere un bene descritto nel suo rogito che non è suo, ingarbugliando nuovamente quanto accertato dalla sentenza.Ma, comunque, se l'atto relativo ad avatar è corretto, perché dovrebbe andarci pure lui?
Quindi confermi che sono altri, e non lui, a dover promuovere la rettificazione di qualcosa (non sua). Perciò non deve andare lui dal notaio.Perche la sentenza che accerta la regolarità del suo atto è solo quella sua, ed è l'unica a poter certificare l'esistenza di un errorre da rettificare, inoltre se il suo vicino non rettifica, in un'ipotetica vendita dell'immobile da parte del vicino, anderebbe a vendere un bene descritto nel suo rogito che non è suo, ingarbugliando nuovamente quanto accertato dalla sentenza.
Be se è cosi come descritto da @avatar che il suo rogito è corretto e l'altro no, te lo confermo, ma rimane parte indirettamente interessata per quanto riguarda l'ipotetica vendita del bene del vicino senza aver prima rettificato per i motivi sopra da me descritti.Quindi confermi che sono altri, e non lui, a dover promuovere la rettificazione di qualcosa (non sua).
Anche per me e come hai scritto.E appare singolare una sentenza che accerti la regolarità di un atto di una parte processuale, senza che nel contempo dichiari la (necessaria) irregolarità dell'atto della controparte.
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