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User_53757
Ospite
Buonasera,chiedo consigli su una situazione spiacevole che si è creata nella mia famiglia.Inizialmente ervamo una famiglia di 4 persone,io,mia madre,mio padre e mia sorella.Nel 2002 muore mia madre,lasciando me che avevo 22 anni,mia sorella 25,mio padre 70 anni.La casa familiare viene così suddivisa: 2/3 mio padre 1/6 io e 1/6 mia sorella. Avevamo anche un terreno,che viene venduto e la somma ripartita nel modo seguente:mio padre 10 000 euro,mia sorella 20000 euro e io 20000 euro.Mio padre con il tempo si aggrava di salute(forse a causa della forte sofferenza provocata dalla morte lenta della moglie),prima gli viene installato un pacemaker al cuore,poi viene colpito da maculopatia degenerativa perdendo capacità visiva.Mia sorella di punto in bianco decide di sposarsi,non voleva stare più dietro al padre anziano e invalido,e decide di fare tutto in 6 mesi(noi credevamo fosse incinta,per voler fare tutto cos' di corsa,ma cos' non è stato). E' andata a vivere a 120 km da qui,lasciando me a 28 anni con grossi problemi.Telefonava poco al padre,e lui ne soffriva.Io provai a parlare di questo con lei e mi rispose che non poteva sentire tutti i suoi problemi,perchè rischiava di ammalarsi di cuore.Quando mio padre andava a trovarla a Natale o a Pasqua,oppure d'estate si faceva pagare 500/600 euro più la benzina per i trasporti.Se lei veniva a trovarlo si faceva pagare il viaggio.A me non è mai piaciuto questo fatto,però mio padre ha fatto come credeva fosse giusto per lui.Nel frattempo,2 anni dopo,vengo colpita da una malattia autoimmune,vengo ricoverata d'urgenza in ospedale e di lì un calvario durato un anno..Mio padre avrebbe voluto tanto aiutarmi,ma non poteva perchè era ipovedente.Mia sorella era sparita,dicendo che non poteva sentire questi problemi perchè si ammalava di cuore(sempre la stessa storia,appena compariva un problema spariva).Sono stata aiutata tantissimo da cari amici,e ovviamente da papà,per quel che poteva fare.Nel giro di un anno riesco a riprendermi,e nel frattempo l'Inps riconosce l'invalidità di mio padre e ci concede l'accompagno più gli arretrati.Per noi è stata una manna dal cielo,dato che mi ero ammalata pure io.Mi sono laureata e ho cominciato a lavoricchiare,in nero o a contratto a tempo determinato.Finchè la mia malattia non colpisce l'apparato urinario e la vescica,portandomi grave incontinenza urinaria (a soli 32 anni!!).Giro medici su medici,ospedali su ospedali,pagando fior di soldi,ma nessuno riusciva a curarmi.Erano arrivati a propormi l'impianto di un pace maker nel nervo pudendo!Ero sprofondata in una depressione enorme. Finchè dopo 2 anni di ospedali,trovo un professore,a cui devo letteralmente la mia vita,e che non dimenticherò mai, che riesce a scoprire la causa dei mie problemi.Comincio una terapia di farmaci e di cicli riabilitativi,e dopo 2 anni riesco a ritornare normale e a riprendere la mia vita.A causa dei vari problemi di salute che mi hanno colpito ,entro nelle categorie protette.Dopo vari tentativi di colloqui e concorsi,vinco un concorso.E lì si era posto il problema di mio papà:chi lo avrebbe accudito?Mia sorella reagì malissimo al fatto che avevo vinto un concorso.Fece di tutto per dissuadermi dall'andare a lavorare.Successivamente lei e il marito mi fecero una proposta:lo teniamo in prova per un mese,in questo mese ci devi dare accesso al conto bancario,assegno,e bancomat.Poi se non riusciamo a tenerlo,lo mettiamo in una casa di riposo.Questa proposta mi risultò alquanto strana,e mi rivolsi al caf di fiducia,il quale mi disse di non fare assolutamente nulla di tutto ciò.Quindi mio padre fece il suo periodo di prova da mia sorella, senza accesso al conto,gli avevamo dato la pensione per il periodo di soggiorno nella sua casa. Mia sorella lo ha sbattuto fuori di casa dopo due settimane,e mi sono ritrovata un anziano di 85 anni che piangeva alla porta di casa chiedendomi "ti prego,non mi abbandonare almeno tu".Dopo questo fatto io e mio padre non abbiamo più voluto vedere mia sorella.Lei,poco dopo, ci manda una lettera dall'avvocato chiedendo la movimentazione del conto e i soldi presenti nel conto,e facendo presente che lei era senza reddito,perchè disoccupata da più di 10 anni(in poche parole non ha mai lavorato da quando si è sposata e non ha figli).Alla luce di questo,mio padre ora sta in una casa di riposo privata molto costosa,contribuisco solo io.Vivo nella casa di famiglia,ma le continue spese di ristrutturazione condominiali sono tutte a mio carico.L'amministratore si è accorto,dai bonifici che eseguo,che sto pagando io per tutti,e ovviamente sta fatturando tutto a mio nome,per tutelarmi,dato che si parla di migliaia di eurra vi chiedo,in sede di successione,le spese straordinarie condominiali da me sostenute,devono essere fatte valere tramite avvocato,oppure,una volta presentate(ovviamente ben documentate),vengono defalcate dall'asse ereditario di mia sorella?