...di rispondere a una domanda che contiene una pletora di errori (orrori) ortografico/grammaticali, una antitesi ai "boldriniani" auspici (sei femmina e declini tutto al maschile) e un titolo con un "impugnamento" che proprio non si può sentire.
Su queste premesse hai voglia di rispondere senza tema di travisare.
Sarebbe stato opportuno che tu avessi spiegato con dovizia i particolari (chi, quando, cosa, quanto...) si da poter avere un quadro più chiaro.
Nell'incertezza della descrizione (per uso ambiguo dei termini) ed in via generale l'impugnazione del testamento non è preclusa dopo l'apertura dello stesso e la sua "trascrizione" ed è ammessa a chiunque ne abbia interesse...ma una volta che si è accettata l'eredità non è più possibile fare "marcia indietro" e nemmeno contestare il testamento dopo aver dato adempimento alle disposizioni.
Faccio riferimento a questo che hai scritto..
"Nell'incertezza della descrizione (per uso ambiguo dei termini) ed in via generale l'impugnazione del testamento non è preclusa dopo l'apertura dello stesso e la sua "trascrizione" ed è ammessa a chiunque ne abbia interesse...ma una volta che si è accettata l'eredità non è più possibile fare "marcia indietro" e nemmeno contestare il testamento dopo aver dato adempimento alle disposizioni.
Stavolta spero di spiegarmi bene.. Nei precedenti atti risulta l accettazione ma non la trascrizione. (e se potessi aiutarmi nel capire ti ringrazio ancora di più)
Inoltre se io accetto il testamento e do seguito ad altre cose, come divisione dei beni tra gli eredi, ed oggi scopro che magari quel testamento è stato per "caso" dettato (diciamo sotto minaccia) io non lo potrei più impugnare???( questo perché c è una terza persona che ha ereditato beni e non è parente)
Noi eredi in quel momento l abbiamo accettato perché dato per vero, ma poi se dopo due anni escono fatti nuovi che possono rendere il testamento nullo, non si può fare marcia indietro come dici tu?
Spero stavolta di essere stata più chiara.. Grazie