Seth

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Ho trovato una sentenza interessante su una strada privata nell’abitato di Sperlonga ( I^ Traversa dx di via Valle-collegamento con via Antonio La Rocca). In questo caso i condomini, essendo la proprietà privata, avevano installato una chiusura, dopo aver presentato una Dia cui il Comune non aveva risposto (contando quindi sul silenzio-assenso). A quel punto il Comune si è svegliato e ne ha ordinato la rimozione. Nel caso specifico il TAR ha dato ragione al Comune, però mi pare interessante leggere le motivazioni perché fanno riferimento essenzialmente alle esigenze di passaggio pubblico (nella strada in oggetto è presente persino l’unica farmacia di Sperlonga) e spiegano i criteri per cui il Comune può opporsi a sbarre e cancelli invocando l’uso pubblico.
Cito dalla sentenza 128/2018 del TAR Lazio:

“…la natura e l’uso pubblico di una strada dipendono dalla esistenza di tre concorrenti elementi, che sono:

a) che vi si eserciti il passaggio ed il transito iuris servitutis publicae da una moltitudine indistinta di persone qualificate dall’appartenenza ad un ambito territoriale;

b) la concreta idoneità della strada a soddisfare, anche per il collegamento con la via pubblica, le esigenze di carattere generale e pubblico;

c) titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, il quale può identificarsi nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile (comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione di esercitare il diritto d’uso della strada) (cfr. ex multis Consiglio di Stato sez. VI 20 giugno 2016 n. 2708).

Della sussistenza di tali elementi nella fattispecie che ci occupa il Comune ha fornito idonea dimostrazione, in particolare con la relazione tecnica depositata il 27 aprile 2017.“


Si tratta, mi pare, di un caso molto diverso da quello prospettato in questo thread. È pur vero che per chiarire il caso è stato necessario l’intervento della giustizia amministrativa…

Se fossi in voi, proverei a sentire un geometra come vi è già stato consigliato, ma forse proverei anche a “intervistare” chi è già passato per la stessa trafila, se per esempio in zona ci sono altre vie private che hanno una chiusura (a Roma ce ne sono un bel po’, molte censite nel viario).

Vedi anche

P.s. allego una foto della strada oggetto della sentenza. Dallo stato del luogo sembra che un lato della strada sia chiuso con cancello, lasciando aperto il passaggio sul lato dove ci sono attività commerciali. Non so però la data dell’immagine di StreetView.
 

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Seth

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Non so però la data dell’immagine di StreetView.

Allora, è dell’agosto 2018. Si può risalire Da Google Maps a una precedente foto del 2011 in cui era chiuso anche il lato sinistro, con una bella sbarra bianca e rossa, evidentemente prima che il Comune ne imponesse la rimozione.
 

Seth

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Segnalo anche un’altra recente sentenza, TAR Toscana n.786 del 2019, in questo caso favorevole a chi aveva messo la sbarra alla strada privata e sfavorevole al Comune che ne voleva la rimozione. I criteri applicati mi paiono gli stessi dell’altra sentenza, ma portano a un esito diverso perché in questo non si poteva invocare il passaggio pubblico, nonostante l’attribuzione toponomastica da parte del Comune. Quindi se capisco correttamente non basta che la strada sia censita nel viario per accertare l’uso pubblico, ma occorre che ricorrano i tre elementi già ricordati.

L’articolo che spiega la sentenza:



“I condomini decidevano di rivolgersi al Tar per contestare le decisioni del Comune; in particolare notavano che la strada (con tracciato ad “U”) si sviluppava interamente all’interno della proprietà condominiale ed era al servizio esclusivo dei diversi fabbricati.”

“Inoltre evidenziavano come non vi fossero esercizi commerciali o uffici pubblici; di conseguenza consentiva di raggiungere i garage privati sottostanti gli stessi fabbricati ma non risultava suscettibile di utilizzazione diversa.”



“ Secondo il Tar, però, non è emerso nessun atto formale di costituzione della servitù ad uso pubblico da parte del Comune che si è limitato ad assegnare il nome alla via privata, senza aggiungere affermazioni che potessero far pensare alla costituzione della servitù contestata.”

“Del resto, i giudici amministrativi hanno ritenuto che, nel corso degli anni successivi alla realizzazione del complesso immobiliare, si dovesse escludere un pubblico transito sulla strada di collegamento tra i caseggiati.”

 

Gianco

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La strada privata rispetto a quella pubblica si differisce per il fatto che nella prima non esistono urbanizzazioni pubbliche, ma solo esclusivamente private: impianto idrico, fognario, elettrico e viabilità ad esclusiva realizzazione e manutenzione privata, condominiale.
 

Seth

Membro Attivo
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La strada privata rispetto a quella pubblica si differisce per il fatto che nella prima non esistono urbanizzazioni pubbliche, ma solo esclusivamente private: impianto idrico, fognario, elettrico e viabilità ad esclusiva realizzazione e manutenzione privata, condominiale.

Effemme8 ha scritto che “l'illuminazione è privata, come la gestione della pavimentazione” ecc. C’è l’indicazione “strada privata” nella targa. Inoltre la strada non porta da nessuna parte, solo a casa loro: “essa è utiilizzata normalmente per arrivare con auto presso il portone condominiale (carico/scarico della spesa) ... e poco altro “. In sostanza la proprietà è privata e l’uso è “privato”, cioè solo di residenti e visitatori.
Leggendo le sentenze amministrative che ho riportato sembrerebbe quindi che nel suo caso possa legittimamente installare una sbarra.
Tutto ciò, se ho ben capito, correggetemi se sbaglio.
Ma, mi chiedo, deve chiedere il permesso (di che tipo) a Comune / Municipio prima di iniziare i lavori o può procedere senza?
Ovvio comunque che gli conviene chiedere l’assistenza di un professionista.
 

Gianco

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Leggendo le sentenze amministrative che ho riportato sembrerebbe quindi che nel suo caso possa legittimamente installare una sbarra.
Tutto ciò, se ho ben capito, correggetemi se sbaglio.
Ma, mi chiedo, deve chiedere il permesso (di che tipo) a Comune / Municipio prima di iniziare i lavori o può procedere senza?
Certamente ha diritto a regolamentare l'accesso nella proprietà privata, ma per una questione estetica, dovrà ottenere il permesso a realizzare o una sbarra o un cancello, concordato con il Comune.
 

Seth

Membro Attivo
Proprietario Casa
Certamente ha diritto a regolamentare l'accesso nella proprietà privata, ma per una questione estetica, dovrà ottenere il permesso a realizzare o una sbarra o un cancello, concordato con il Comune.

In effetti la tua osservazione mi pare logica, c’è anche un aspetto estetico. E anche nelle vicende oggetto di sentenze TAR si parla in effetti di richiesta DIA.

Che dici però di questo articolo?
Sostiene trattarsi secondo giurisprudenza di manutenzione ordinaria, non richiedente titolo autorizzativo, sempreché la sbarra meccanica non chiuda un tratto di proprietà gravato da servitù di uso pubblico o di passaggio.

 

Gianco

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Stranamente non specifica la zona dell'intervento, agro o centro abitato. Sono propenso a credere che si tratti di un'area extra urbana. Poi si parla solo di sbarra meccanica, perché se il perimetro fosse realizzato con un minimo di muratura servirebbe una DIA o una SCIA.
 

Luigi01

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Buongiorno,
eventualmente installare dei dissuasori automatici come questi qui?

I dissuasori automatici sono ideali per scoraggiare il parcheggio selvaggio e garantire che il posto venga utilizzato solo dal destinatario.
Secondo quanto disposto dall’articolo 42 C.S., il compito principale dei dissuasori di sosta è quello di impedire la sosta in aree determinate.

Quindi chiunque può utilizzare questi elementi per delimitare aree di parcheggio riservate, rispettando le indicazioni della legge sui dissuasori di sosta, oppure, nel suo caso, per l’impedimento al transito può essere effettuato con dispositivi a forma di paletti, pali e colonne.

I dissuasori semiautomatici si abbassano manualmente e possono essere utilizzati senza alimentazione elettrica. L’installazione di questi dispositivi è consigliata nelle situazioni in cui la frequenza di utilizzo non è troppo elevata.
Mentre i dissuasori automatici hanno bisogno di energia elettrica per funzionare correttamente, per cui devono essere collegati al cavo o alimentati a batteria. Inoltre i dissuasori automatici sono molto adatti in caso di frequenze di utilizzo medie ed elevate, come nel suo caso.
 

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