In sintesi, per mia conoscenza professionale:
1) devi valutare se il titolo edilizio -cioè la DIA- fosse effettivamente corretto per il tipo di intervento
Allora...... Al comune che dicono. Dicono che va bene quella DIA con titolo "Diversa distribuzione degli spazi interni" e che equivale al frazionamento perchè a pagina 2 c'e scritto "Diversa distribuzione degli spazi interni per l'ottenimento di n. 4 piccoli appartamenti al posto dell'unico attualemente presente". Quindi la regolarità urbanistica c'è. Ho chiesto al funzionario del comune se è regolare che si faccia una DIA per interventi di questo tipo. Lui ha risposto di si.
Poi ha aggiunto che nn c'è traccia dell'agibilità, ma questo nn è un problema del comune. Pertanto, come scrive mtr, ho capito che devo richiederla io. Questa cosa, "che devo richiererla io", vengo a scoprirla dopo tre anni dall'acquisto e mette in luce purtroppo, il fatto che gli appartamenti possono essere venduti senza agibilità e senza neanche essere informati di nulla. Non solo, è consentito che vengano venduti al prezzo di appartamenti nuovi e sono sprovvisti di tutto. Infine vorrei aggiungere che l'unica cosa a cui posso 'attaccarmi' è quella frase che ho fatto aggiungere sull'atto notarile e cioè che il venditore garantisce sulla conformità degli impianti. Per cui, per vie legali (visto che a me non le vuole consegnare) dovrà tirare fuori le certificazioni... che non so dove le andrà a prendere. In ultima battuta, la casa mi è stata consegnata senza termosifoni. A questi ho dovuto provvedere io a mie spese circa un anno dopo, facendo fare anche le tracce per le canalizzazioni. Come impianto di riscaldamento aveva messo uno spilt perchè a suo dire, per una casa piccola era molto (ma molto) meglio dei termosifoni.
Cmq.... a questo punto è fin troppo chiaro che spetti a me richiedere l'agibilità.