roberta25

Nuovo Iscritto
In sintesi, per mia conoscenza professionale:
1) devi valutare se il titolo edilizio -cioè la DIA- fosse effettivamente corretto per il tipo di intervento

Allora...... Al comune che dicono. Dicono che va bene quella DIA con titolo "Diversa distribuzione degli spazi interni" e che equivale al frazionamento perchè a pagina 2 c'e scritto "Diversa distribuzione degli spazi interni per l'ottenimento di n. 4 piccoli appartamenti al posto dell'unico attualemente presente". Quindi la regolarità urbanistica c'è. Ho chiesto al funzionario del comune se è regolare che si faccia una DIA per interventi di questo tipo. Lui ha risposto di si. :shock:
Poi ha aggiunto che nn c'è traccia dell'agibilità, ma questo nn è un problema del comune. Pertanto, come scrive mtr, ho capito che devo richiederla io. Questa cosa, "che devo richiererla io", vengo a scoprirla dopo tre anni dall'acquisto e mette in luce purtroppo, il fatto che gli appartamenti possono essere venduti senza agibilità e senza neanche essere informati di nulla. Non solo, è consentito che vengano venduti al prezzo di appartamenti nuovi e sono sprovvisti di tutto. Infine vorrei aggiungere che l'unica cosa a cui posso 'attaccarmi' è quella frase che ho fatto aggiungere sull'atto notarile e cioè che il venditore garantisce sulla conformità degli impianti. Per cui, per vie legali (visto che a me non le vuole consegnare) dovrà tirare fuori le certificazioni... che non so dove le andrà a prendere. In ultima battuta, la casa mi è stata consegnata senza termosifoni. A questi ho dovuto provvedere io a mie spese circa un anno dopo, facendo fare anche le tracce per le canalizzazioni. Come impianto di riscaldamento aveva messo uno spilt perchè a suo dire, per una casa piccola era molto (ma molto) meglio dei termosifoni. :risata::risata::risata::risata: :^^::^^::^^::risata:
Cmq.... a questo punto è fin troppo chiaro che spetti a me richiedere l'agibilità. :basito:
 

mtr

Membro Attivo
Si, la richiedi tu. ma richiedi anche i danni ad agenzia/venditore (a mio parere..). Da quello che hai scritto gli estremi ci sono tutti.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Purtroppo a Viterbo, nonostante il clima rigido, il riscaldamento a termoconvettori è molto diffuso. In parte ciò è dovuto al fatto che per moltissime abitazioni ancora non è stato fatto l'allacciamento al gas (e questo non solo nel centro storico, ma anche in quartieri fuori le mura ben quotati e di recente costruzione). Non ne conosco le ragioni, però è una situazione ad oggi ben poco sostenibile (con i termoconvettori i piedi rimangono sempre al freddo...).
Sei stata fortunata a poter mettere i termosifoni :ok:

Fatta questa divagazione, sono d'accordo con mtr: puoi chiedere i danni, oltre alla riduzione del prezzo pagato.
 

roberta25

Nuovo Iscritto
Ah poi dimenticavo.... Nel visionare questa famosa DIA, in comune hanno notato che il numero della DIA riportato sull'atto di compravendita redatto dal notaio è inesistente. E' completamnete errato... :shock: Siamo risaliti alla pratica dal giorno (che è corretto) e dall'intestatario della DIA, il venditore appunto.

Prima del passaggio decisivo dall'avvocato, qualcuno mi sa dire cosa può comportare quest'altra (seppur piccola) ANOMALIA??
 

mtr

Membro Attivo
Ah poi dimenticavo.... Nel visionare questa famosa DIA, in comune hanno notato che il numero della DIA riportato sull'atto di compravendita redatto dal notaio è inesistente. E' completamnete errato... :shock: Siamo risaliti alla pratica dal giorno (che è corretto) e dall'intestatario della DIA, il venditore appunto.

Prima del passaggio decisivo dall'avvocato, qualcuno mi sa dire cosa può comportare quest'altra (seppur piccola) ANOMALIA??

Piccola anomalia?
Dati riportati sul rogito inesatti non mi pare una 'piccola anomalia'ma una grande mancanza di serietà.
Bravo il notaio..
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Fai fare un'integrazione dell'atto al notaio. Ovviamente a sue spese, visto che l'errore, peraltro grossolano, è il suo.
 

raflomb

Membro Assiduo
L'istanza per ottenere l'agibilità devi farla a tuo nome, in quanto proprietaria, ma il venditore si deve assumere tutti gli oneri economici del caso.
Il termine per prtenderla dal venditore è di 10 anni post rogito.
Essenziale è che dal rogito non risulti che liberi espressamente la parte venditrice da questo onere.
 

roberta25

Nuovo Iscritto
...ma il venditore si deve assumere tutti gli oneri economici del caso.
Questo nn lo sapevo.. Più che altro spero che lo sappia il mio avvocato. Cioè mi chiedo, questo assumersi gli oneri come si configura. Come rimborso suppongo. E comunque dopo una causa o previa transazione. Stessa cosa me la chiedo in relazione alla riduzione del prezzo. Sarà il risultato della causa che sto predisponendo. Sulle spese per la richiesta dell'agibilità forse il venditore transige, ma sulla riduzione del prezzo non credo proprio :basito:
 

mtr

Membro Attivo
Questo nn lo sapevo.. Più che altro spero che lo sappia il mio avvocato. Cioè mi chiedo, questo assumersi gli oneri come si configura. Come rimborso suppongo. E comunque dopo una causa o previa transazione. Stessa cosa me la chiedo in relazione alla riduzione del prezzo. Sarà il risultato della causa che sto predisponendo. Sulle spese per la richiesta dell'agibilità forse il venditore transige, ma sulla riduzione del prezzo non credo proprio :basito:

Una riflessione: scusa roberta25, non ricordo la storia del tuo caso -qs pagina è ridotta alle ultime risposte- ma mi viene da dirti comunque che l'agibilità -SE L'IMMOBILE HA I REQUISITI NECESSARI- non è qcosa di complesso, si tratta di valutazione delle superfici, altezze, presenza dei certificati impianti, dichiarazione di salubrità degli ambienti, muri asciutti, conformità statica...
Essendo dati relativi strettamente alla costruzione dell'immobile, sono già di per sè esistenti.
La pratica si risolve generalmente in poco tempo (max 60gg per il nuovo, oggi).
Ripeto, non ricordo i fatti 'a monte', ma se il problema fosse solo l'agibilità -ovviamente parlo di un immobile a norma come spazi, impianti, igiene e q.a.- non è qcosa che valga la pensa di essere dato in mano a un legale che con la propria parcella ti sottrae discrete risorse economiche..
 

roberta25

Nuovo Iscritto
Le uniche cose che mi preoccupano sono:

l'impianto elettrico (l'unica conformità che ho ma è priva dello schema -- per cui non so dove passano i fili)
l'impianto del gas (nessuna dichiaraz. di conformità)
l'impianto idrico - sanitario (del quale non c'è la dichiaraz. di conformità e nemmeno uno schema da cui si possa vedere dove passano le tubazioni, nè dove è allacciato lo scarico delle acque).
Naturalmente l'evacuazione dei fumi della cucina non esiste perchè dove ora c'è la cucina c'era l'angolo bar del salotto :fico:
... ma non fa niente.
Inoltre, il giardino fuori è un giardino "pensile", cioè in realtà è un terrazzo dove fecero (tanti anni fa) dei vasconi con della terra. Ci piove sopra, visto che il terrazzo sporge rispetto ai balconi soprastanti. Sotto ci sono i garage ed altri ambienti abbandonati. Altro punto molto preoccupante per me. Viste le infiltrazioni nell'ambiente sottostante (disabitato da anni) di cui sono venuta a conoscenza recentemente. Tutto taciuto in sede di proposta d'acquisto e di vendita........... E io cretina in buona fede anche quando mi è stato detto dall'agente immobiliare e dal venditore: "qui è tutto impermeabilizzato benissimo".
 

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