Il medico della casa

Membro Attivo
Si dai, ma qui è arrivata ora questa moda. Ogni volta che vado in Gran Bretagna rientro con le tasche piene di penny. Da loro tutti i prezzi, ma veramente tutti finiscono con .99 e poi i cents non li prende nessuno. Visto che stiamo parlando dei negozi, che per me rappresentano un importante servizio per il cittadino, oltre a rendere le città più vere e più vivibili per gli umani, volevo farvi notare una cosa.
In passato le Poste Italiane erano sempre in passivo, e non certo per pagare profumatamente il proprio personale, anzi. Da una certa data in poi, sotto l'amministrazione Passera gli uffici postali sono diventati dei veri e propri bazar, dove si vende di tutto, ma proprio di tutto, penne, quaderni, libri ecc. Un giorno ho visto una persona che usciva da un ufficio con una mountan bike nuova (!), ma quando allo sportello ho chiesto di comprare dei francobolli, mi dissero che non ne avevano, e di rivolgrmi ad un tabacchino.
Ora mi chiedo, se una Azienda (che peraltro apprezzo tantissimo), 100% pubblica, usa la propria penetrazione sul mercato per fare concorrenza ai privati, e realizza guadagni in questo modo, sottraendo il pane dalla bocca alla cartoleria e al negozio a fianco, vi sembra giusto tutto questo?
Dimenticavo, ora gli utili sono alti quindi i dirigenti a fine anno.... festeggiano e ringraziano!
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Per tornare a bomba sull'argomento "auto blu" io non ho fatto distinzione. Va levata a tutti: politici in attività, ex-politici, assessori in attività ed ex assessori ecc. ecc. figuriamoci poi gli elicotteri (sPolverini docet.....) Invece per i negozianti esprimo la solidarietà solo a quelle che hanno sempre pagato le tasse come me (ex lavoratore dipendente..) non a quelli - e ne conosco tanti....- che ai tempi belli andavano alle USL a farsi fare il tesserino per le esenzioni dal ticket quando avevano un supermercato con 12 vetrine. Sfruttaano ciè il fatto di "passare" per dipendenti di un'azienda della quale erano comproprietari, soci o non so cosa. Peraltro, giravano sui primi SUV che facevano i loro esordi sulle strade. Le Poste: dopo una esperienza con il mondo bancario che mi ha fregato quasi 30 milioni delle vecchie lire (parte della mia liquidazione....) ho trasferito il conto alla nascente finanza delle Poste. Mi hanno allettato con il Bancoposta facendomi godere per uno sportello privilegiato dove c'era poca coda alla bisogna. Appena i clienti BancoPosta sono aumentati ed ora la maggioranza dei correntisti ha trasformato il vecchio libretto in BancoPosta, lo sportello "privilegiato" è diventato uno sportello come gli altri, se non peggio, alle volte. In alcune realtà territoriali sono stati addirittura soppressi. Così clienti BancoPosta e "normali bipedi postali" tutti nella stessa fila! Inoltre, la Posta (che non è più pubblica ma S.p.A. dai tempi appunto, di Passera, sta abbandonando il core business. Ovvero la gestione della corrispondenza, per così dire normale. Ragazzi e non, a contratto trimestrale (quando va bene) per la distribuzione. I risultati? Non conoscono le zone, le vie ed i numeri civici. Non conoscono neppure le leggi che ancora vigono sulla corrispondenza. D'altra parte chi glielo fa fare di impratichirsi se dopo i tre mesi andranno a fare che so, il salumiere o l'addetto al muletto di un supermercato o il part-time in un call center? Questi sono i risultati delle privatizzazioni e della flessibilità esasperata (leggi: ricatto del posto di lavoro).
Per quanto riguarda le tasse, è vero: bisogna pagarle, obtorto collo, ma bisogna pagarle e sperare che non vadano ad impinguare i conti dei vari furbetti del quartierino, dei vari bertoladro, dei vari assessori della sPolverini e dei parlamentari corrotti. Però, a me questa speranza ormai manca da un po di anni, le mie 65 primavere non mi consentono di coltivarla ancora a lungo. Ho "fatto" il '68 e non è servito a niente se non a disilludermi ancora più atrocemente. Ho sperato nei "ragazzi" dell'88. Niente. Allora, ci volete provare voi? Io sono stanco....
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Sentite Sentite fresca fresca domenica scorsa mi trovavo in centro città, vedo una farmacia aperta entro per comperare un prodotto per il mal di gola, davanti a me un deputato del ns. governo che acquista 10 flaconi di profumo li fa incartare, uso ragalo, il commesso appena finito chiede ha chi intestare la fattura, con nonsolange tira fuori un tesserino e fa intestare il tutto alla stato paga con carta di credito €. 560,00, ora con questo sistema dove vogliamo andare, se non nel profondo degli abissi ciao e buon anno:rabbia:
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Non era uno di quelli che strillano Roma Ladrona, ma della parte opposta, poco cambia, ma i nostri soldi la vanno tutti a finire, negli sprechi dei ns. politici, di qualsiasi colore essi appartengono:???:
 
J

JERRY48

Ospite
LA PENSIONATA D’ORO CON AUTO BLU: “Sì, è un privilegio, ma mi è comoda…”
By Mario Giordano On ottobre 1, 2011

“L’auto blu? Sì, è un privilegio ma mi è comoda…”. Lo ha detto l’ex giudice della Corte Costitunale Fernanda Contri a “La Repubblica”, edizione di Genova. La Contri è uno dei casi citati in Sanguisughe: come tutti gli ex membri della Consulta oltre a una ricca liquidazione e a una pensione d’oro (la media degli ex giudici è di 20mila euro), gode del privilegio dell’auto blu in servizio 24 ore su 24 per il resto della vita. Interrogata in proposito dai colleghi della redazione genovese di Repubblica, la Contri ha replicato con alcune memorabili frasi: “E’ un privilegio necessario per certe incombenze”, “Sì, ma io non ho mai ritirato la tessera per le partite” e “Dell’auto blu ne ho approfittato in senso buono”. In senso buono? Ma che significa? Da ricordare che l’ex giudice Contri, mentre incassa la ricca pensione, occupa anche numerose altre poltrone: presidente onoraria del gruppo Italbrokers, consulente dell’autorità portuale, consigliere della Società Porto Antico. Immediata la protesta dei poliziotti del capoluogo ligure: “A lei l’auto blu per tutta la vita”, dicono, ” a noi nemmeno le auto di servizio…”.

eccone una.
 

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