Diciamo le cose come stanno:
A molti proprietari che cedono in locazione il loro bene capita prima o poi di fare i conti con inquilini morosi che per svariati motivi non vogliono o non possono più pagare l'affitto e le spese accessorie.
La legislazione italiana non tutela il proprietario, costretto a farsi carico dell'inquilino moroso.
L'inquilino è tutelato e garantito dalla legge, lo stesso invece non si può dire per il proprietario che per legge, a garanzia del contratto, non può chiedere all'inquilino più di tre mensilità di cauzione.
La cauzione non è sufficiente a coprire le spese che un proprietario è costretto a pagare per fare fronte alla morosità di un inquilino. Infatti oltre a non percepire più la pigione occorre avviare lo sfratto legale, procedura burocratica molto lunga, costosa e dall'esito spesso incerto qualora l'inquilino faccia opposizione o gli ufficiali giudiziari non eseguano materialmente lo sfratto.
Il proprietario deve anticipare le spese condominiali e in caso di impianti centralizzati anche quelle di riscaldamento e di produzione acqua calda sanitaria all'amministratore del condominio, con scarse o meglio dire nulle probabilità di rientrare delle spese anticipate.
Sull'immobile pesa il pagamento delle tasse: ICI e IRPEF che il proprietario deve sborsare comunque, indipendentemente dal fatto che l'immobile abbia prodotto o meno del reddito e che i canoni siano stati o meno percepiti.
La proprietà deve tenere in piedi l'immobile con i relativi costi per lavori straordinari, manutenzioni alle strutture al fine di mantenere in efficienza e a norma di legge gli impianti (elettrico, idraulico, ascensore, autoclave, caldaia, etc).
Incappare in un inquilino moroso è quindi una vera e propria disgrazia. Si tratta di un furto legalizzato, di una speculazione operata dall'inquilino ai danni del proprietario, con il beneplacito dello Stato.
La cauzione, pur essendo spesso insufficiente a coprire queste spese, è fruttifera di interesse legale, va restituita al termine del rapporto locativo ed è comunque garantita poiché l'immobile stesso fa da garanzia sulla cauzione; un giudice può infatti ordinare la vendita all'asta dell'immobile se il proprietario, senza motivo, non restituisce la cauzione all'inquilino al termine del rapporto locativo.
L'inquilino è tutelato, sia dal punto di vista legale, sia dal punto di vista patrimoniale per quanto riguarda la cauzione od eventuali danni dovesse subire da parte del proprietario, mentre il proprietario non lo è per quanto riguarda i danni che un inquilino gli può arrecare.
Per sfrattare un inquilino moroso, documentazione alla mano, occorrono da nove a dodici mesi in media, una disgrazia per un proprietario, una pacchia per l'inquilino moroso che per un anno intero non deve pagare nè tasse, nè pigioni, nè spese condominiali, solo la cauzione legale (se versata), tutto il resto è a carico della proprietà.
Luigi 14 insegna, non è un caso isolato.
Una riflessione:
Il costo dello sfratto ha assunto costi insostenibili e vergognosi.
Perché lo Stato non dà almeno la possibilità di scalarne le spese dal reddito come fa per i canoni non riscossi una volta ottenuto lo sfratto esecutivo ?