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pienamente d'accordo. Vorrà dire che, chi ha avuto un avo che, in un primo tempo, gli ha lasciato una cospicua eredità, e poi alla morte dell'avo trova che, nel lasso di tempo trascorso il vegliardo ha venduto tutto ed ha dissipato in donne e champagne i soldi ricavati, prenderà il testamento e lo appenderà davanti alla tazza del gabinetto per aiutarsi nei momenti "difficili". Pensa se poi il testamento giace presso un notaio dovrà anche pagargli le spese.purtroppo la legge non considera le contraddizioni, i sentimenti, o quant'altro,ma solo i fatti
Non proprio esattamente così, si deve vendere a prezzo medio di mercato.
Lo stato vuole lo stesso i soldi delle imposte.
Esperienza personale, ho indicato nell'atto il valore inferiore di 1/3 e l'Agenzia delle Entrate mi ha subito comunicato che il valore dichiarato era irrisorio e non congruo, quindi "accertamento" e "rettifica" conseguentemente ai sensi e per gli effetti dell'art. 51, II e III comma, e dell'art. 52 del D:R: 26.10.1986 n. 31.
Inteso e spiego.Se il bene proviene da successione va rogitato al prezzo di mercato ( c.d. giusto prezzo ) diversamente viene meno la possibile tassazione per l'acquirente dell'imposta di registro calcolata sul prezzo-valore alias RC+5% + 10% ( o 20% seconda casa ) e decadendo dalla agevolazione del prezzo valore si legittima l'accertamento
Voglio sintetizzare: ho un appartamento che non riesco a vendere ad un prezzo plausibile, oppure, sono libero o meno di vendere al prezzo che scelgo o no? Fermo restando il pagamento delle tasse come deciso dallo stato. @JERRY48 ha subìto o no un sopruso da parte dell'Agenzia delle Entrate?
Insomma sia che ti volti a destra oppure a sinistra, sempre dalla parte sbagliata e anche fregato resti e ti tocca pagare e zitto!!!ma se quanto ricavi realmente è al di sotto dei parametri stabiliti dal "prezzo valore"
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