E' qui che sta il problema,
forse ti sei perso che questo complesso abitativo ha una fossa settica tricamerale: questo significa che gli scarichi domestici non vengo scaricati sul terreno "tale e quale" ma dopo tre stadi di decantazione in ambiente anaerobico. Non so quali siano le caratteristiche biochimiche dell'effluente che viene scaricato nella pineta, molto probabilmente, se non hanno fatto una manutenzione assidua, sarà fuori i limiti previsti dalla legge sugli scarichi, ma in assenza di questa prova dire "tout court" che il complesso residenziale si trova sotto "la spada di Damocle" delle autorità competenti e che non ci sarà un tecnico che asseveri la congruità (con l'epoca di installazione) dello scarico della tricamerale ce ne corre.
All'epoca chi ha concesso il permesso di costruire (cioè l'Ufficio Tecnico Comunale in nome e per conto del Sindaco) ha ritenuto che il progetto dello scarico degli scarichi domestici fosse adeguato agli standard in vigore all'epoca.
Poi se la nuova normativa ha effetti retroattivi vuol dire che il complesso residenziale dovrà sostituire con un impianto ad ossidazione del tipo che ho già descritto in uno dei miei interventi precedenti.
Il vero problema è che anche questo sistema di trattamento depurativo, a norma, scarica e dove deve scaricare se non in un punto concordato con l'autorità comunale?
Se non ci sono corpi idrici a disposizione cosa fanno non possono scaricare i liquami domestici? fanno una condotta di 5/6 Km per scaricare in mare? Forse allora conviene fare una condotta fognaria lunga 10 km e scaricare "tale e quale" gli scarichi domestici in fognatura pubblica: perchè la domanda di "allaccio in fogna" degli scarichi domestici non prevede alcun trattamento. A Biella tu depuri gli scarichi domestici prima dell'allaccio in fognatura?
Il fatto poi di aver installato un impianto di trattamento dei liquami domestici del tipo richiesto dalla nuova normativa, questo non è sinonimo di garanzia che la qualità degli scarichi sarà sempre nei limiti di legge: basta non fare manutenzione e ritorni a scaricare con la qualità degli scarichi uguali a quella della tricamerale non manutentata.
Il compito di controllare gli scarichi domestici o quelli assimilati a quelli domestici (alberghi, bar ristoranti ecc...ecc...) è dell'ARPA, in questo caso ARPA Toscana cioè ARPAT, e per i piccoli insediamenti anche del comune in cui avviene lo scarico.
Non mi risulta che la legge obblighi chi scarica a presentare con cadenza fissa l'analisi dei propri scarichi compiuta da un ente certificatore terzo.